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Nuove impostazioni privacy: LinkedIn elimina la possibilità di esportare gli indirizzi email

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Una vittoria per la privacy su LinkedIn potrebbe rappresentare una grande perdita per le aziende, i reclutatori e chiunque altro si aspetta di poter esportare gli indirizzi email dai propri collegamenti.

LinkedIn ha appena introdotto, senza tanti clamori, una nuova impostazione di privacy che introduce automaticamente il blocco degli altri utenti rispetto all’esportazione dell’indirizzo email.

Ciò potrebbe impedire alcuni spam e proteggere gli utenti che non hanno potuto scaricare il loro indirizzo email in un foglio di calcolo.

Ma il lancio di questa nuova impostazione, avvenuta senza un chiaro preavviso o un annuncio formale, potrebbe far arrabbiare quegli utenti che di fatto avevano investito un sacco di tempo nel sito di networking professionale, nella speranza di poter contattare i propri collegamenti  al di fuori della stessa piattaforma.

Le email non sono infatti più disponibili come parte dello strumento Archive di LinkedIn per l’esportazione dei dati. Ora LinkedIn, in una dichiarazione ufficiale al sito TechCrunch, ha affermato che:  Questa è una nuova impostazione che offre ai nostri membri un controllo ancora maggiore sul loro indirizzo email su LinkedIn. Se si guarda l’impostazione intitolata “Chi può scaricare la tua email“, è possibile vedere che abbiamo aggiunto un’impostazione più dettagliata, che per impostazione predefinita è l’opzione di privacy più efficace. I membri possono scegliere di cambiare quell’impostazione in base alle loro preferenze. Questo dà ai nostri membri il controllo su chi può scaricare il loro indirizzo e-mail tramite un’esportazione di dati”.

Dov’è disponibile questa nuova opzione?

Questa nuova opzione è disponibile in Impostazioni e privacy -> Privacy -> Chi può vedere il mio indirizzo email?
Questo comando “Permetti alle connessioni di scaricare la tua e-mail nell’esportazione dei dati?” è da impostare i valori predefiniti su “No”. La maggior parte degli utenti non sa che esiste proprio perché LinkedIn non l’ha annunciato ufficialmente; c’è solo una sezione aggiunta al Centro assistenza sulla visibilità della posta elettronica, che pochi potrebbero volontariamente cambiare in “Sì” perché non c’è di fianco alcuna spiegazione. Ciò significa che quasi nessuno degli indirizzi e-mail verrà visualizzato nelle esportazioni di LinkedIn Archive. I collegamenti saranno comunque in grado di vedere il tuo indirizzo email se navigano sul tuo profilo, ma non potranno astrarle automaticamente dal grafico.

Facebook è giunto alla stessa conclusione sulla restrizione delle esportazioni di e-mail quando si trovava in una lotta per la portabilità dei dati tramite Google nel 2010. Il social di Zuckerberg  incoraggiava gli utenti ad importare i propri contatti Gmail, ma si rifiutava di consentire agli utenti di esportare gli indirizzi email dei loro amici. Sosteneva che gli utenti possedevano i propri indirizzi email, ma non quelli dei loro amici, quindi non potevano essere scaricati. Tale posizione di fatto impediva in maniera conveniente, a qualsiasi altra app di avviare un grafico sociale concorrente importando la propria lista di amici di Facebook in qualsiasi modo utilizzabile.

Facebook e LinkedIn: privacy a confronto

Su un social network come Facebook, escludendo le esportazioni via email, tutto ha più senso. Ma sulla rete professionale di LinkedIn, dove le persone si collegano intenzionalmente con quelle che non conoscono, e dove l’esportazione è sempre stata consentita, rendere il cambiamento silenzioso appare quasi ingannevole.
Forse LinkedIn non voleva attirare l’attenzione sul fatto che permetteva che il proprio indirizzo e-mail potesse essere estratto da chiunque, dato l’attuale clima mediatico di intenso scetticismo  riguardante la privacy nella tecnologia sociale. Ma cercare di nascondere un cambiamento che è di grande impatto per le aziende che si affidano a LinkedIn potrebbe erodere la fiducia dei suoi utenti.

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