Con il recepimento della direttiva UE 2019/2161, l’Italia si dota di nuovi strumenti per tutelare i consumatori che acquistano online. Il Decreto Legislativo 170/2021, noto come decreto omnibus, è entrato in vigore il 2 aprile 2023 introducendo importanti novità a tutela dei consumatori. Le disposizioni che riguardano le modalità di indicazione dei prezzi nelle campagne promozionali, che prevedevano una decorrenza differita al 1° luglio 2023, sono dunque già operative da diversi mesi. I venditori hanno quindi già dovuto adeguare le proprie strategie di pricing e promozioni alle nuove regole che impongono maggiore trasparenza su eventuali personalizzazioni o riduzioni del prezzo. Con l’entrata in vigore di tutte le norme previste, a partire dall’estate 2023 i consumatori online possono beneficiare di una tutela rafforzata durante gli acquisti sul web. Analizziamo nel dettaglio le principali novità introdotte.
Nuovi obblighi di trasparenza per i marketplace
Con il decreto omnibus i grandi marketplace online come Amazon ed Ebay assumono maggiori responsabilità per garantire la trasparenza delle informazioni sui venditori terzi presenti sulle loro piattaforme. Non sono più ammessi profili ambigui in cui non è chiaro se l’utente che vende un prodotto sia un privato o un’impresa. Ora i colossi dell’e-commerce devono assicurarsi che ogni venditore indichi in modo inequivocabile la propria natura giuridica e lo status di nuovo o usato dei prodotti offerti.
Si tratta di un cambiamento epocale nelle dinamiche dell’online retail, che mira a colmare una “zona grigia” che aveva finora consentito ad alcuni venditori di approfittare dell’incertezza sul proprio status per eludere garanzie o tutele previste dalla normativa a beneficio dei consumatori.
I giganti tech non potranno più far finta di nulla davanti a schede prodotto ambigue o lacunose. Dovranno attivarsi per garantire le informazioni necessarie a scelte consapevoli ed effettuare controlli sulla veridicità di quanto dichiarato da chi vende tramite le loro piattaforme. Una svolta che responsabilizza il ruolo dei marketplace nella regolazione di un settore, quello della vendita online, in cui hanno assunto una posizione predominante.
Informazioni dettagliate su personalizzazione dei prezzi
Quando il prezzo di un prodotto viene ridotto in base al comportamento online dell’utente, ad esempio tracciando la cronologia di navigazione o di acquisto, il venditore deve informarlo in modo chiaro e comprensibile. Stesso obbligo se il prezzo o altre condizioni sono state personalizzate sulla base di un profilo automatico del consumatore.
Trasparenza su recensioni e posizionamento nelle ricerche
Le recensioni di altri clienti sono fondamentali nelle scelte di acquisto online. Per questo i venditori devono indicare se tali recensioni sono state verificate per accertarne l’autenticità e se sono stati offerti incentivi in cambio. Inoltre, se il posizionamento di un’offerta nei risultati di ricerca è frutto di un pagamento o di un accordo commerciale, il consumatore deve esserne informato.
Sanzioni più severe per le violazioni
Per scoraggiare comportamenti illegittimi, il decreto omnibus prevede un giro di vite sulle sanzioni, con multe fino al 4% del fatturato annuo per violazioni gravi e ripetute. Le autorità potranno inoltre ordinare la rimozione di contenuti o la cessazione di pratiche illecite. Anche le associazioni di consumatori potranno agire contro pratiche commerciali scorrette per ottenere il risarcimento del danno collettivo.
Chiarezza su caratteristiche dei servizi digitali
Per servizi come cloud storage, streaming o software in abbonamento, prima della conclusione del contratto il venditore deve fornire indicazioni dettagliate su funzionalità, requisiti tecnici di utilizzo, eventuali limitazioni o rischi per sicurezza e privacy. Queste informazioni devono essere disponibili in modo chiaro e comprensibile anche dopo la conclusione del contratto.
Maggiore responsabilizzazione delle piattaforme online
Le grandi piattaforme di e-commerce o di servizi digitali dovranno predisporre procedure interne e sistemi di segnalazione per contribuire a individuare e contrastare comportamenti scorretti da parte di utenti terzi. Dovranno inoltre collaborare con le autorità e fornire le informazioni utili a identificare i responsabili di violazioni.
Diritto di recesso esteso anche per i contenuti digitali
Uno degli obiettivi del decreto omnibus è equiparare i diritti dei consumatori tra acquisti online e offline. Per questo motivo, il diritto di recesso e il rimborso integrale del prezzo pagato viene esteso anche ai contenuti digitali, come ebook, musica e video in streaming o download, software e app, che prima ne erano esclusi.
Rafforzata la lotta alle clausole vessatorie
Sono considerate vessatorie e dunque nulle le clausole che determinano un significativo squilibrio fra i diritti e gli obblighi delle parti in danno del consumatore. La blacklist di clausole abusive si arricchisce, tra l’altro, del divieto di azioni legali entro un breve termine e dell’imposizione di soluzioni extragiudiziali senza il consenso del consumatore.
Maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale
Tra i criteri per valutare se una pratica commerciale è ingannevole vi è ora anche la difformità tra le affermazioni del professionista e le concrete prestazioni ambientali di un prodotto. Non sono più ammesse affermazioni di sostenibilità generiche e non dimostrabili. I consumatori saranno anche informati sulla durata di vita e riparabilità dei prodotti.
Il decreto omnibus segna dunque una svolta decisiva per adeguare la tutela dei consumatori alle nuove modalità di acquisto online, contrastando pratiche scorrette e assicurando la trasparenza necessaria a scelte consapevoli. Le autorità di vigilanza avranno maggiori strumenti per sanzionare le violazioni, mentre i consumatori beneficeranno di regole più eque per gli acquisti sul web. Sta ora ai venditori online adeguarsi rapidamente al nuovo scenario normativo.
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