Vai al contenuto

Agenda 2030 obiettivo 12: in cosa consiste?

Agenda 2030 obiettivo 12: in cosa consiste?

L’Agenda 2030 fu siglata nel settembre del 2015 dai Paesi iscritti all’Onu. Si tratta di un documento nel quale furono stabiliti i 17 obiettivi da raggiungere in termini di sviluppo sostenibile. Ovvero equo e responsabile dal punto di vista economico, sociale, istituzionale e ambientale. Alla voce agenda 2030 obiettivo 12 si evidenzia in particolar modo la responsabilità riferita al raggiungimento di tali scopi secondo un consumo più consapevole.

Come mai tutto questo? Negli ultimi tempi alcuni Paesi hanno voluto richiamare l’attenzione sulla criticità di alcune situazioni a livello mondiale. Si veda l’impegno di alcuni attivisti, in particolare crescita a seguito dell’intensificarsi di terremoti e altri cataclismi.

Non dimentichiamo poi la precarietà degli equilibri mondiali. Con le guerre successive alla pandemia da Covid 19 – prima la Russia con l’Ucraina, ora la questione Israelo-Palestinese – consumi fuori controllo e prezzi al rialzo la fanno da padroni. Con pesanti conseguenze nell’ambito della sostenibilità.

Insomma, l’approccio culturale ed economico alla gestione delle risorse degli ecosistemi va rivisto. E in questo senso noi possiamo fare la nostra parte seguendo i dettami dell’agenda 2030 obiettivo 12.

cosa prevedere l'agenda 2030 obiettivo 12

Ecco cosa prevede l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030

Nell’Agenda 2030 obiettivo 12 si promuovono non solo i valori di un consumo responsabile. Ma anche l’approccio a una produzione più sostenibile dal punto di vista delle risorse, delle sostanze chimiche e dello smaltimento dei rifiuti.

Si passa insomma dallo spreco dei prodotti alimentari ottenuti con allevamenti intensivi alla mole di rifiuti prodotti dalle industrie senza alcun tipo di riguardo per il pianeta. 

Responsabilità e sostenibilità sono quindi i capisaldi dell’agenda 2030 obiettivo 12, rivolto a imprese e consumatori. Un modello che per essere realizzato dovrà necessariamente rispettare la meglio i seguenti target. Tra i quali quello del 2020 relativo alla gestione ecocompatibile di rifiuti e sostanze chimiche secondo secondo le norme vigenti a tutela della salute del pianeta e dell’uomo.

Il primo dei traguardi si riferisce all’attuazione del quadro decennale legato ai programmi di produzione e consumo. Capofila dovranno essere i paesi più sviluppati e guidare secondo le proprie capacità quelli in via di sviluppo.

Entro il 2030 poi dovrà essere fruibile a tutti un modello di gestione efficiente e sostenibile delle risorse naturali. Nonché ridurre la produzione pro capite dei rifiuti ad almeno la metà. Questo per evitare spreco di cibo, esubero di prodotti in vendita, perdite post raccolto.

Non solo. Una parte importante nella gestione dei rifiuti sarà giocata dalle strategie di prevenzione, riduzione, riciclaggio e riutilizzo degli stessi. Il che si accompagna con un altro target: quello di rendere tutti i paesi coinvolti sufficientemente informati sui temi della sostenibilità e della responsabilità. Oltre a questo, anche la promozione delle buone pratiche riferite ad appalti pubblici e politiche sostenibili.

Infine, le imprese dovranno essere incoraggiate ad adottare sistemi di produzione e di informazione sulle proprie attività il più possibile sostenibili e rispettose. Soprattutto quelle di medio alto livello.

Ma come raggiungere nel migliore dei modi l’agenda 2030 obiettivo 12? E a che punto siamo oggi?

a che punto siamo con l'agenda 2030 obiettivo 12

Agenda 2030 obiettivo 2030, ecco a che punto siamo arrivati nel 2023

I target fissati per l’agenda 2030 obiettivo 2030 hanno come base una serie di dati e cifre che ad oggi risultano preoccupanti in termini di dispendio delle risorse.

Non staremo qui naturalmente a citarli tutti, ma ne terremo presenti alcuni giusto per avere contezza della situazione. Per esempio, è stato evidenziato come ogni anno in tutto il mondo circa 1,5 miliardi di tonnellate di cibo prodotto finisca nella spazzatura. Perché scaduto, mal conservato, danneggiato ecc.

In tutto il pianeta poi possiamo contare sullo 0,5% di acqua potabile, poiché il 2,5% restante è congelato nelle zone artiche. Ciononostante, più di un miliardo di perdono al mondo non ha libero accesso a questo bene primario. E buona parte di questo viene inquinato dall’uomo o sottoposto a stress per l’eccessivo utilizzo.

Infine, il progresso tecnologico degli ultimi decenni non si è tradotto con una riduzione del consumo di energia. Tutto il contrario, l’incremento ha superato il 35% auspicato nel 2020. Insieme al consumo delle industrie, seguono quello dei trasporti e delle attività commerciali.

Come riusciremo dunque a risolvere i target previsti dall’agenda 2030 obiettivo 12? 

Fra gli strumenti necessari allo scopo troviamo senz’altro l’impegno da parte dei paesi più sviluppati di sostenere quelli in via di sviluppo. Rafforzando le loro conoscenze e capacità scientifiche in modo da declinarle in termini di sostenibilità.

In secondo luogo, rivedere l’approccio e la gestione del turismo, creando nuovi posti di lavoro e promuovendo le eccellenze locali. Il tutto con l’ausilio di opportuni strumenti di monitoraggio d’impatto sostenibile.

Infine bisognerà procedere sempre di più ad una razionalizzazione dei sussidi ai combustibili fossili. Ovvero cancellare tutte quelle sovvenzioni che non fanno altro che aumentare lo spreco, distorcere il mercato, impattare sulle comunità e sull’ambiente in maniera preoccupante.

Ognuno di noi può fare la sua parte. Solo così i target dell’agenda 2030 obiettivo 12 potranno essere raggiunti senza troppi ostacoli.

Argomenti