Lo scontro iniziato ieri sera in diretta a Non è l’Arena su La7 tra l’infettivologo Matteo Bassetti e il senatore ex M5s Gianluigi Paragone rischia di finire in tribunale.
Ci sentiamo di dire questo in quanto il medico del San Matteo di Genova, dopo gli insulti ricevuti da Paragone, ha annunciato che procederà alla quarela. Subito dopo il medico ha lasciato il collegamento.
L’ex esponente degli M5s ha così apostrofato Bassetti:
«Lei è un figlio di papà, è vero o no che suo padre lavorava nel suo stesso ospedale a Genova e che l’ha piazzato lì?».
Con l’accusa, per nulla velata, di non ricoprire la posizione attuale per meriti, ma per solo nepotismo. Niente meritocrazia quindi nei successi dell’infettivologo, ma semplice “spinta” da parte del padre.
Bassetti, che non sta vivendo un momento esattamente facile dopo aver dovuto lasciare anche il collegamento con Piazza Pulita dopo gli insulti dei negazionisti, respinge l’attacco di Paragone con irritazione:
«Sono orgoglioso di mio padre, che tra l’altro è morto 17 anni fa, e io la mia carriera me la sono fatta e sudata come chiunque altro».
Lo scontro tra i due è proseguito fino alla pausa pubblicitaria. Al rientro in studio però Bassetti non è più presente. Giletti spiega con queste parole l’abbandono della trasmissione.
«Sta vivendo un periodo complicato, ha ricevuto minacce».
Proprio sul caso che ha visto Matteo Bassetti essere bersaglio di minacce di morte da parte dei No vax sono scattate questa mattina altre perquisizioni partire dalla procura di Genova, che ha visto coinvolte 24 persone indagate per gravi reati tra cui l’associazione per delinquere.
Ecco lo spezzone della trasmissione.
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