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Le nuove soluzioni di SAP per ingaggiare i consumatori

Le nuove soluzioni di SAP per ingaggiare i consumatori

Dati, dati, dati. C’è chi pensa siano il nuovo petrolio, chi non li sa gestire, chi non li vuole raccogliere e chi, invece, ne vuole a non finire, come anche chi ne preferisce pochi ma buoni. Di certo le previsioni future dicono che ne avremo sempre di più e dovremo imparare a gestirli. Per cosa? Per creare campagne di marketing mirate e aiutare i consumatori a ottimizzare la propria shopping experience. E tra il dato e il risultato c’è la tecnologia che ci permette di raccoglierlo e processarlo:  riconoscimento facciale, il machine learning e l’IoT, sono una parte delle nuove tecnologie presentate nel corso del Global Summit SAP Hybris LIVE che si è tenuto a Barcellona da 17 al 19 ottobre.

Nuovi strumenti SAP per ingaggiare i consumatori
SAP Hybris Marketing Cloud comprende ora un ventaglio di soluzioni per aiutare le aziende ad utilizzare il messaggio più idoneo con ogni target di consumatori garantendo allo stesso tempo la protezione della privacy e dei dati dei consumatori.
Ecco alcune delle soluzioni proposte da SAP: Digital Boardroom per i CMO. Basata sulla Digital Boardroom SAP, la nuova Marketing Executive Dashboard presenta uno sguardo a 360° gradi sul successo della campagna, l’individuazione trasparente di possibili problemi e le indicazioni per nuove opportunità di marketing.
Machine learning e riconoscimento facciale. SAP Leonardo, il sistema di innovazione digitale SAP, è alla base della tecnologia di riconoscimento facciale all’interno di SAP Hybris Marketing Cloud, introducendo un nuovo sistema di interazione con i consumatori in store. Usando l’analisi facciale il software collega sesso ed età del consumatore all’inventario disponibile, offrendo raccomandazioni personalizzate su grandi schermi.
Embedded Customer AttributionSAP Hybris Customer Attribution (già noto come Abakus) fornisce agli specialisti di marketing una misurazione accurata delle campagne e attività di marketing che portano il consumatore ad acquistare. I dati sono raccolti lungo tutte le tappe del customer journey fornendo in tempo reale informazioni su cosa determina la conversione del cliente e su dove riallocare attività e budget.
Campagne IoT.  Permette di sfruttare l’Internet delle Cose per personalizzare le offerte. Un brand può ad esempio inviare un particolare messaggio quando il consumatore raggiunge un determinato traguardo sul suo fitness tracker.
Supporto del General Data Protection Regulation (GDPR). Il supporto totale dei regolamenti in tema di privacy che entreranno in vigore nel maggio 2018 permette di eseguire sofisticate targetizzazioni preservando la protezione dei dati dei consumatori.
Integrazione con WeChat. Con il supporto del social media cinese, SAP Hybris aiuta i brand a entrare in contatto con oltre 889 milioni di nuovi utenti.
Un’altra fonte di dato è senza dubbio il machine learnng, che SAP sta elaborando per inserirlo nelle soluzioni SAP Hybris Sales Cloud e SAP Hybris Service Cloud. Sono già oggi disponibili diverse esperienze nelle aree del marketing, vendite, assistenza e commercio digitale con l’uso di Personalizzazione avanzata, Merchandising contestuale, Bot di vendita, Affinity scoring, Analisi del sentiment, Analisi dei testi dei ticket di assistenza, Bot di assistenza. I SAP Hybris Labs utilizzano inoltre il machine learning in molti prototipi quali Galaxy, Charly the Chatbot, e Pepper Instore Assistance.
Le basi della gestione dei dati: la ricerca di SAP
Oltre ai dati reperibili da web, social e Iot, non bisogna dimenticarsi di quelli emersi dalle ricerche, come, per esempio, quella condotta recentemente da SAP: SAP Hybris Consumer Insights Report secondo cui nove clienti su dieci (89%) si aspettano una risposta alle loro richieste entro le 24 ore. L’indagine, che ha coinvolto 20.000 consumatori di tutto il mondo, rivela che il modo più semplice per avere clienti soddisfatti è rispondere rapidamente mentre il modo migliore per perderli è condividere i loro dati senza il loro consenso.
Quattro consumatori su cinque (80%) sono disposti a condividere alcuni dei loro dati con i brand: i più riluttanti sono i giapponesi (52%) mentre colombiani e indiani (entrambi al 92%) sembrano avere meno problemi. Gli intervistati di tutti i paesi, con l’eccezione della Russia, sono disposti a condividere il proprio indirizzo email, ma nel Medio Oriente solo la metà è disposta a condividere il numero di cellulare.