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Tutti i numeri dell’ultima edizione del Netcomm Forum

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Circa 15.000 presenze (+27% rispetto all’edizione del 2017), 184 espositori, oltre 170 speaker, 3 plenarie a cui hanno preso parte 4.000 persone e 84 workshop. Questi i numeri della tredicesima edizione del Netcomm Forum, senza dubbio l’evento più atteso dagli operatori ecommerce italiani che anche quest’anno si è concluso lasciando spazio a una serie di considerazioni sullo stato attuale del mercato. Le aziende italiane che investono sulla vendita online sono sempre di più, il piano di stand aggiunto in questa edizione dell’evento ne è la prova, e l’ecommerce italiano continua a mantenere la sua crescita anche nel 2018, con un valore degli acquisti online che secondo le stime arriverà a toccare quota 27 miliardi di euro, +15% rispetto al 2017.
«La crescita del mercato online prosegue in maniera lineare rispetto al 2017, ma dietro a questo trend si cela un forte cambiamento: le nuove tecnologie hanno modificato significativamente i comportamenti dei consumatori, i modelli di business e i processi di vendita segnando una nuova era del retail e dell’economia globale», ha spiegato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, durante la plenaria del primo giorno di lavori. «Siamo nel mezzo della tempesta perfetta dell’ecommerce, uno tsunami tecnologico che cambia e accelera continuamente il quadro competitivo. L’omnicanalità è diventata il centro della strategia per gran parte delle imprese, a prescindere dal settore e dalla tipologia di prodotto. Collegare e integrare il web con il mondo fisico è prioritario per i retailer, ma anche per gli intermediari della filiera e per le aziende produttrici che devono far fronte a una nuova tipologia di consumatore sempre connesso, l’onlife consumer. I dati 2018 ci rivelano che il digitale è entrato nella sua fase di rivoluzione, con impatti importanti sullo scenario di mercato e sugli assetti competitivi.»
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Come si sta evolvendo il mercato italiano dell’ecommerce

Oltre al valore complessivo del mercato, le previsioni per questo 2018 rivelano che la domanda ecommerce sarà trainata dai prodotti e in particolare da quei settori ormai definiti storici che crescono con un ritmo più vicino alla media: Informatica ed Elettronica (+18%) con 4,6 miliardi di euro, Abbigliamento (+21%) che passa da 2,4 miliardi nel 2017 a circa 3 miliardi nel 2018, l’Editoria (+25%) con 1 milione di euro. I settori che da qualche anno vengono connotati come emergenti segnano, invece, performance superiori: Food & Grocery (+34%) che passa da 0,83 miliardi di euro del 2017 a 1,1 miliardi, Beauty (+29%) con quasi 430 milioni, Arredamento e Home Living (+44%) a quota 1,26 miliardi, Auto e Ricambi (+26%) che sfiorano i 610 milioni. Lo sviluppo prosegue anche per quanto riguarda i Servizi, seppur a ritmi meno sostenuti: sia il settore Turismo e Trasporti (9,7 miliardi di euro) che quello delle Assicurazioni (oltre 1,3 miliardi di euro) crescono del 5%.

La crescita dell’ecommerce nel 2018 ha come conseguenza il graduale cambiamento del comportamento d’acquisto degli italiani, sempre più digitali: se nel 2017 si rilevava un’incidenza del 5,6% sul totale del retail, nel 2018 ci si aspetta possa raggiungere il 6,5%. La quota ad appannaggio dei negozi fisici rimane di assoluta maggioranza (oltre il 90%), ma questo dovrà portare sempre più le aziende a ripensare il proprio processo di vendita in ottica di omnicanalità. «Rimane infatti la netta impressione che una parte importante delle imprese tradizionali non abbia ancora compreso la rilevanza della posta in gioco come dimostra il fatto che il 78% del mercato di prodotti è appannaggio di imprese nate per operare online, le Dot Com. Il fattore “logistica” – e in particolare la logistica ultimo miglio – emerge sempre più come un formidabile fattore critico di successo – con molta sperimentazione su modelli alternativi – e come un importante tema di complessiva sostenibilità dell’ecommerce – con oltre 230 milioni di consegne in Italia previste nel 2018, ossia quasi 1 milione di consegne al giorno» ha commentato Alessandro Perego, Responsabile scientifico degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano.

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Il mobile come dispositivo centrale per l’omnicanalità

A giocare un ruolo sempre più importante all’interno dell’esperienza di acquisto dei consumatori sono i dispositivi mobile. La connessione internet disponibile in ogni momento e in ogni luogo, la condivisione delle esperienze, la virtualità che aumenta l’interazione col cliente sono fattori che hanno modificato il quadro competitivo e i grandi player del settore tecnologico hanno posto al centro della loro strategia di crescita il device mobile. Tanto da divenire sempre più utilizzato anche per effettuare transazioni. Il mobile sarà sempre più centrale anche nello sviluppo dell’omnicanalità, in una nuova fase in cui l’offerta d’acquisto supererà la dicotomia fisico-virtuale a favore di un’integrazione sempre maggiore tra online e offline. Il negozio rimane essenziale nel processo d’acquisto e il personale dovrà sviluppare la capacità di fare da ponte tra il mondo digitale e quello fisico, mettendo al centro le informazioni sul prodotto e sulle sue disponibilità. Il consumatore è la figura chiave di questa evoluzione e la sua esperienza di onlife commerce, in cui l’acquisto rappresenta soltanto una parte di un processo conversazionale più ampio con il brand e il venditore, sarà resa ancora più personale dai big data e da algoritmi intelligenti che riconoscono i comportamenti e permettono di creare offerte coerenti a essi, soddisfacendo appieno le crescenti aspettative dell’utente

Prezzo e logistica fanno la differenza

Il contesto nazionale incide anche sulle le motivazioni che spingono ad acquistare online: nel Regno Unito, dove l’ecommerce è già consolidato, la ragione principale che spinge il consumatore a effettuare l’acquisto è la comodità (indicata dal 48% degli intervistati); in paesi come Francia e Germania in cui il commercio elettronico è ancora in una fase di sviluppo intermedio l’assortimento (24% in entrambi i paesi) è la ragione principale. In Italia chi sceglie il canale online per acquistare lo fa soprattutto in virtù dei prezzi ritenuti più convenienti (ragione indicata dal 49% del campione). Nel nuovo quadro competitivo anche la logistica gioca un ruolo fondamentale: per tre quarti dei consumatori qualità e ampiezza dei servizi di consegna e di gestione del reso sono cruciali nelle scelte di acquisto. I servizi attuali soddisfano la quasi totalità (98,2%)3 degli utenti, ma le sfide del futuro riguardano lo sviluppo dei servizi di prossimità, l’accrescimento della velocità di consegna, i servizi di gestione dell’ultimo miglio e il recapito attraverso droni e robot. Anche le fonti di ispirazione per gli acquisti online stanno cambiando e gli anticipatori di questa trasformazione in Italia sono i Millennial: un pubblico connotato da forte famigliarità con la tecnologia e che utilizza dispositivi mobile per soddisfare tutte le proprie esigenze, trovando spunti ispirazionali sui social network, webzine e app.