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Leadership situazionale: come adattare lo stile al contesto e al team

leadership situazionale

Le menti più brillanti del management moderno concordano su un punto: la capacità di modificare il proprio stile di guida in base alle persone e alle situazioni determina l’efficacia di un leader.

Il modello della leadership situazionale, ideato negli anni ’60 da Paul Hersey e Ken Blanchard, continua ad essere di ispirazione per la sua praticità e per i risultati concreti che genera.

Cosa intendiamo davvero per leadership situazionale

La premessa fondamentale di questo modello è semplice ma potente: nessuno stile di leadership funziona in ogni circostanza.

I migliori leader sanno riconoscere quando è il momento di dirigere, convincere, partecipare o delegare, adattandosi alla maturità professionale dei collaboratori e alla natura del compito.

La forza di questo modello risiede nella sua matrice di valutazione bidimensionale. Da un lato, il leader considera la competenza tecnica del collaboratore; dall’altro, valuta la sua motivazione e sicurezza nell’affrontare una determinata attività.

Dalla combinazione di questi fattori si fa strada la necessità di adottare uno dei quattro stili fondamentali:

  1. Lo stile direttivo trova la sua massima utilità con persone inesperte ma entusiaste. Il leader fornisce indicazioni precise, monitora costantemente il lavoro e offre feedback immediati.
  2. Lo stile persuasivo risulta ottimale con collaboratori che mostrano alcune competenze ma necessitano ancora di supporto. Il leader dedica tempo a spiegare il perché delle decisioni, chiarendo dubbi e rafforzando la motivazione.
  3. Lo stile partecipativo funziona egregiamente con persone tecnicamente preparate ma talvolta insicure. Il leader stimola idee, opinioni e contributi, costruendo decisioni condivise.
  4. Lo stile delegante esprime il suo potenziale con professionisti esperti e motivati. Il leader assegna responsabilità complete e si mantiene disponibile come risorsa, senza interferire nel processo esecutivo.

La base scientifica che sostiene il modello

Gli studi condotti da Hersey e Blanchard hanno confermato che i leader flessibili ottengono risultati superiori rispetto a quelli che applicano uno stile unico. Dati raccolti presso l’Università del Michigan hanno documentato come i manager capaci di passare fluidamente da uno stile all’altro registrino performance di team significativamente migliori.

Anche le neuroscienze contemporanee sostengono questa teoria: il nostro cervello risponde in modo diverso ai vari stili di guida a seconda del proprio livello di competenza e sicurezza. La flessibilità diventa quindi una meta-competenza manageriale estremamente preziosa.

Un’analisi pubblicata dalla Harvard Business Review ha rivelato dati sorprendenti: i leader situazionali registrano tassi di turnover inferiori del 18% e livelli di produttività superiori del 24% rispetto ai manager che utilizzano un metodo rigido. Questi numeri confermano il valore pratico di un modello basato sull’adattamento costante.

Come mettere in pratica la leadership situazionale

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L’applicazione quotidiana di questo modello richiede sia intuizione che metodo.

Un leader situazionale in particolare:

  • Valuta accuratamente il livello di maturità dei collaboratori, osservando comportamenti, risultati e atteggiamenti. Questa valutazione deve considerare sia le capacità tecniche che la motivazione personale.
  • Modifica consapevolmente il proprio stile in base al livello identificato, passando da direttivo a delegante man mano che il collaboratore cresce professionalmente.
  • Monitora l’evoluzione delle persone, cogliendo i segnali che indicano la necessità di modificare il proprio stile. Ogni collaboratore progredisce a ritmi diversi e mostra esigenze variabili.
  • Mantiene coerenti i valori di fondo, pur variando le modalità di relazione. L’autenticità del leader rimane costante, mentre cambiano gli strumenti e le tecniche utilizzate.

I quattro comportamenti fondamentali del leader situazionale

Il modello si articola intorno a quattro dimensioni comportamentali che il leader dosa a seconda delle circostanze:

La direttività consiste nell’impostare obiettivi, stabilire procedure e verificare risultati. Si traduce in istruzioni chiare, scadenze definite e supervisione regolare.

Il supporto comprende l’ascolto attivo, l’incoraggiamento e la rimozione degli ostacoli. Si manifesta attraverso disponibilità emotiva e attenzione ai bisogni della persona.

La partecipazione valorizza i contributi individuali e collettivi. Si esprime mediante riunioni di confronto, brainstorming e costruzione collaborativa delle decisioni.

La delega trasferisce responsabilità e autorità decisionale. Si realizza assegnando progetti completi e limitando l’intervento diretto ai soli casi necessari.

I vantaggi concreti della flessibilità nella guida

Ricerche condotte in ambienti aziendali eterogenei hanno messo in luce una serie di benefici concreti associati all’adozione della leadership situazionale. In primo luogo, cresce la motivazione dei collaboratori, poiché la guida offerta viene percepita come coerente con le esigenze e il livello di maturità professionale di ciascuno.

Di conseguenza, migliorano le prestazioni, sia individuali sia collettive, grazie a un equilibrio più efficace tra orientamento e autonomia. Inoltre, lo sviluppo delle competenze risulta più rapido, in quanto ogni persona riceve un supporto mirato e pertinente rispetto al proprio percorso. Infine, la struttura organizzativa mostra una maggiore reattività ai cambiamenti, proprio perché diventa più semplice adeguare lo stile di leadership al contesto specifico.

Le difficoltà nell’applicazione del modello

Nonostante i vantaggi evidenti, la leadership situazionale presenta alcune difficoltà pratiche:

L’elevato livello di autoconsapevolezza richiesto al leader, che deve riconoscere i propri stili preferenziali e superare le resistenze al cambiamento.

Il tempo necessario per valutare correttamente il livello di maturità di ciascun collaboratore.

La possibile percezione di incoerenza da parte del team, che potrebbe interpretare erroneamente i cambiamenti di stile.

Per superare questi ostacoli, i leader possono investire nella formazione continua, sollecitare feedback regolari e comunicare apertamente le ragioni dei propri cambiamenti di stile.

Una modalità di guida per i leader contemporanei

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I leader che padroneggiano questa abilità godono di un vantaggio competitivo: la capacità di motivare, sviluppare e ottenere risultati eccezionali da collaboratori con caratteristiche molto diverse.

Le esperienze di aziende come Google e Microsoft dimostrano che la capacità di modulare lo stile di guida costituisce una delle caratteristiche distintive dei leader più efficaci del nostro tempo. Sviluppare questa competenza diventa quindi una priorità per chiunque desideri guidare team verso traguardi ambiziosi.

L’adattabilità del leader è un’attitudine mentale che permette di leggere le situazioni e modificare il proprio comportamento di conseguenza. Quando questa flessibilità diventa naturale, la leadership assume una nuova dimensione di efficacia e profondità, trasformando gruppi di lavoro in team coesi e performanti.

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