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Dark post su Facebook e Instagram: come funzionano e quando usarli

cosa sono le inserzioni meta e come si usano

Se sei un advertiser o un influencer sicuramente conosci il dark post. Nel mondo del digital marketing e del social media marketing il dark post rappresenta sempre più un’arma strategica nelle tue campagne pubblicitarie su Facebook e su Instagram. Analizziamo nel dettaglio cosa sono dark post, o unpublished posts – e come funzionano e, soprattutto, quando è il caso di utilizzarli.

cosa sono le inserzioni meta e come impostarle

Cosa sono i Dark Post?

Un dark post è un contenuto sponsorizzato che non compare organicamente nel feed della pagina che lo ha creato. In altre parole, si tratta di un annuncio pubblicitario che viene mostrato solo al pubblico target selezionato nella campagna, senza apparire sul profilo ufficiale del brand o dell’azienda.

Questa caratteristica li rende “invisibili” agli utenti non targetizzati e non accessibili direttamente dal feed della pagina. Non ha nulla a che vedere con il dark web, questi post sono semplicemente nascosti perché hanno uno scopo prettamente pubblicitari dunque non fanno parte del materiale pensato per l’engagement generale del brand.

Come funzionano tecnicamente?

Per creare un dark post, non si utilizza il metodo tradizionale di pubblicazione dalla pagina. Il percorso corretto è attraverso Facebook Ads Manager (che gestisce anche gli annunci su Instagram, dato che le due piattaforme condividono l’infrastruttura pubblicitaria).

All’interno di Ads Manager, durante la creazione di una campagna, è possibile scegliere di:

  • Creare un nuovo annuncio che sarà pubblicato solo come sponsored content e non apparirà nella timeline della pagina;
  • Usare un post esistente, selezionando un contenuto già pubblicato organico;
  • Utilizzare un ID post, tecnica più avanzata utile per testare lo stesso annuncio su più ad set mantenendo commenti e metriche aggregati.

I dark post, quindi, possono assumere diverse forme: immagini singole, caroselli, video, storie, reel, o anche annunci di raccolta lead. Tutti completamente personalizzabili per ciascun pubblico.

Quali sono i vantaggi?

Con un dark post puoi creare più versioni di uno stesso annuncio, ognuna indirizzata a un pubblico differente. Ad esempio, potresti realizzare tre annunci simili, ma con testi o visual ottimizzati per giovani tra i 18 e i 25 anni, professionisti tra i 30 e i 45 anni e over 50. Nessuno di questi contenuti apparirà pubblicamente sulla pagina, evitando così la sovrapposizione e la confusione nel feed. Inoltre, i dark post sono perfetti per testare headline, CTA (call to action), immagini o formati video differenti. Vedere quale combinazione ottiene il miglior tasso di clic o conversione ti permette di ottimizzare le performance senza intaccare la coerenza visiva del profilo ufficiale.

I dark post ti permettono di discernere i contenuti adatti alla pubblicazione e quelli che invece non si addicono con il feed. Alcuni messaggi promozionali, con CTA più aggressive o sconti a tempo, potrebbero “stonare” nel feed pubblico. I dark post permettono di mantenere l’immagine curata del brand, relegando le comunicazioni più dirette ai soli target pubblicitari.

Pubblicando varianti diverse dello stesso annuncio come post pubblici, si rischia che gli utenti vedano più volte lo stesso messaggio con piccole differenze. Questo non solo confonde, ma può anche infastidire il pubblico. I dark post risolvono il problema alla radice.

Quando è utile usare i Dark Post?

Se stai puntando a vendite, iscrizioni a un webinar, download di un ebook o raccolta di lead, i dark post ti permettono di testare creatività e copy ottimizzati senza intasare il feed. Oppure se vuoi mostrare determinati annunci personalizzati a chi ha visitato il sito e fare così annunci mirati atti alla conversione.

Sconti, promozioni flash, offerte esclusive: tutte queste iniziative possono essere veicolate attraverso dark post, evitando che rimangano visibili nel feed una volta scadute. Un’azienda internazionale può creare annunci in diverse lingue per lo stesso prodotto, indirizzandoli a segmenti geografici differenti, senza confondere chi segue la pagina principale.

Infine, in campagne coordinate con influencer o altri brand, i dark post permettono di creare contenuti sponsorizzati co-branded che non interferiscono con la linea editoriale ufficiale.

Considerazioni finali

I dark post non sono una tecnica da “ninja del marketing”, ma uno strumento accessibile a tutti con un minimo di familiarità con la piattaforma Meta Ads Manager. Come ogni strumento, vanno usati con intelligenza: non sostituiscono la strategia organica, ma la completano. Un profilo ben curato, coerente, con contenuti autentici e coinvolgenti resta essenziale per costruire fiducia. I dark post, invece, sono la tua arma segreta per lavorare “dietro le quinte”, ottimizzando la performance pubblicitaria senza compromettere l’identità visiva.

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