
Negli ultimi anni, la trasparenza e la legalità sono diventate aspetti cruciali per gli imprenditori. Le imprese che adottano comportamenti etici e si impegnano nel rispetto della legge vengono premiate non solo dalla fiducia del mercato, ma anche da specifici strumenti istituzionali pensati per valorizzarne l’impegno. Uno di questi strumenti è il rating di legalità, introdotto in Italia nel 2012 con l’obiettivo di promuovere e incentivare i comportamenti virtuosi da parte delle imprese.
Si tratta di un riconoscimento ufficiale che permette di segnalare in modo chiaro e verificabile che un’azienda opera nel rispetto della legalità e dei principi etici. Il rating di legalità non è solo un “bollino” formale: può avere impatti reali sulla reputazione aziendale, sull’accesso al credito e su alcuni vantaggi in sede di appalti o relazioni con la pubblica amministrazione.
Sempre più imprese, soprattutto piccole e medie, iniziano a considerare il rating di legalità come una leva strategica per distinguersi nel mercato, migliorare l’immagine e rafforzare la fiducia da parte di clienti, partner e istituzioni. Ma cosa significa esattamente ottenere questo rating? Come si verifica? Quali sono i requisiti e i tempi necessari? E soprattutto, quanto costa? Di seguito, tutte le risposte.
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Cosa si intende per rating di legalità
Il rating di legalità è un indicatore sintetico, espresso in un punteggio che va da un minimo di una “stelletta” fino a un massimo di tre stellette.
Viene rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) alle imprese che ne fanno richiesta e che rispettano determinati criteri legali ed etici.
È uno strumento nato per promuovere i comportamenti trasparenti, l’adozione di codici etici, l’assenza di procedimenti giudiziari rilevanti, l’uso responsabile delle risorse e l’adesione a protocolli di legalità.
A seconda del grado di rispetto dei requisiti, l’azienda ottiene un punteggio base di una stelletta, che può aumentare fino a tre, in presenza di ulteriori requisiti “premianti”.
Il rating viene iscritto in un registro pubblico consultabile, diventando così un elemento visibile anche da parte di clienti, fornitori, banche e pubbliche amministrazioni.
Avere un rating di legalità elevato può quindi migliorare la percezione dell’affidabilità e dell’etica aziendale.
Requisiti per ottenere il rating di legalità
Per poter fare richiesta del rating di legalità è necessario che l’impresa abbia sede operativa in Italia e che abbia raggiunto un fatturato minimo di 2 milioni di euro nell’ultimo esercizio approvato.
Inoltre, deve essere iscritta al Registro delle Imprese da almeno due anni.
Dal punto di vista sostanziale, è fondamentale che l’impresa non abbia subito condanne o sanzioni gravi negli ultimi anni.
Questo include reati contro la pubblica amministrazione, reati tributari, reati finanziari, reati legati alla sicurezza sul lavoro e all’ambiente.
Al di là dei requisiti “negativi” (assenza di condanne), ci sono criteri “positivi” che permettono di ottenere un punteggio più alto.
Tra questi, rientrano l’adozione di modelli organizzativi ai sensi del D.Lgs. 231/2001, la tracciabilità dei pagamenti, la responsabilità sociale d’impresa, la partecipazione a progetti formativi sulla legalità, la segnalazione volontaria di attività sospette e l’adesione a codici etici e protocolli di legalità.
Questi elementi aggiuntivi vengono valutati per assegnare una o due stellette extra rispetto al punteggio base.
In questo modo, il sistema premia chi si impegna concretamente in un percorso di trasparenza e legalità anche oltre gli obblighi normativi minimi.
Come verificare il rating di legalità
Una volta rilasciato, il rating di legalità viene pubblicato sul sito dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
È possibile consultare l’elenco aggiornato delle imprese titolari del rating direttamente online, accedendo all’apposita sezione “Imprese con rating di legalità”.
La consultazione è gratuita e aperta a tutti. In questo modo, clienti, fornitori, banche, enti pubblici e cittadini possono verificare in tempo reale se un’azienda è in possesso del rating, quale punteggio ha ottenuto e da quando.
La trasparenza di questo sistema contribuisce a rafforzare il valore del rating stesso, rendendolo uno strumento utile non solo per chi lo ottiene, ma anche per chi cerca partner o fornitori affidabili.
In ambito bancario, ad esempio, molte banche tengono conto del rating nelle loro valutazioni di merito creditizio.
Quanto tempo ci vuole per ottenere il rating di legalità
Dopo aver presentato la domanda all’AGCM tramite la piattaforma online dedicata, i tempi per l’ottenimento del rating possono variare.
In media, l’iter si conclude in circa 60 giorni lavorativi, a partire dalla data di ricezione della domanda completa.
Il procedimento può richiedere più tempo in caso di necessità di approfondimenti o integrazioni documentali.
È importante che l’azienda alleghi alla domanda tutta la documentazione richiesta, in modo da agevolare il lavoro dell’Autorità e velocizzare l’istruttoria.
Il rating ha una validità di due anni dalla data del rilascio e può essere rinnovato su richiesta, purché l’azienda continui a rispettare i requisiti previsti.
In caso di modifiche rilevanti alla struttura aziendale o in caso di perdita dei requisiti, l’AGCM può procedere alla revisione o alla revoca del rating.
Quanto costa ottenere il rating di legalità
Una delle caratteristiche più interessanti del rating di legalità è che non ha costi diretti.
La domanda può essere presentata gratuitamente all’AGCM, senza spese amministrative o contributi obbligatori.
Ciò non significa che l’ottenimento del rating sia privo di costi per l’impresa.
Potrebbero infatti esserci spese indirette legate, ad esempio, alla consulenza per la predisposizione della documentazione, all’adozione di modelli organizzativi, oppure alla formazione del personale su temi di compliance e legalità.
Tuttavia, si tratta di investimenti che spesso rientrano in strategie aziendali più ampie di governance e gestione del rischio.
E in molti casi, i vantaggi derivanti dal rating – come condizioni più favorevoli nei rapporti con le banche o preferenze negli appalti – possono compensare ampiamente questi costi indiretti.
Il rating di legalità rappresenta oggi un’opportunità concreta per le imprese italiane che vogliono distinguersi per trasparenza, affidabilità e impegno etico.
Ottenere il rating non è solo una questione formale, ma un segnale forte verso il mercato, i clienti, le istituzioni e il sistema bancario.
Nonostante sia uno strumento ancora poco conosciuto da alcune realtà, il rating può fare la differenza in un contesto economico dove la reputazione aziendale gioca un ruolo sempre più determinante.
Non è solo un vantaggio competitivo, ma anche un modo per contribuire alla diffusione di una cultura imprenditoriale basata sulla legalità e sulla responsabilità.
In un momento storico in cui si chiede alle imprese di essere non solo efficienti, ma anche eticamente sostenibili, il rating di legalità si afferma come un simbolo di valore e coerenza.
Un simbolo gratuito, ma dal peso sempre più rilevante.