L’anno scolastico 2020-21 sarà di certo molto diverso dai precedenti e tra tutti i cambiamenti con cui famiglie, studenti e insegnanti dovranno fare i conti, ci sarà anche la gestione, in epoca di covid, dei pagamenti scolastici.
Anche quest’anno, infatti, 6,2 milioni di studenti avranno la necessità di effettuare una miriade di micropagamenti alle loro scuole per laboratori, acquisto di materiali, uscite didattiche (rare, probabilmente), sport, libri, gare e molto altro. Un insieme di transazioni che complessivamente vale circa 2,8 miliardi di euro ogni anno.
Una montagna di “scambi di soldi” tra vari soggetti – genitori, insegnanti, rappresentanti di classe – che in tempi di pandemia e di distanziamento sociale diventeranno ancora più complicati del solito.
Già prima del virus, il 79% dei genitori italiani e più della metà dei rappresentanti di classe dichiarava di avere problemi a ricordare e a gestire questo genere di pagamenti e il 65% di loro si lamentava delle perdite di tempo che portavano con sé.
Ora che il contatto interpersonale, anche tra gli studenti, dovrà per forza essere ridotto al minimo, queste problematiche si acuiranno ulteriormente.
Arriva ScuolaPay per i pagamenti scolastici
Proprio in base a queste considerazioni, Growishpay, la scaleup italiana specializzata nei pagamenti digitali, ha deciso di accelerare il lancio della sua nuova app ScuolaPay, dedicata proprio ai pagamenti scolastici.
L’app, disponibile da fine agosto sugli store Apple e Google, consente ai genitori ed ai rappresentanti di classe di gestire raccolte soldi (casse comuni, collette, uscite didattiche, regali, ecc.) e effettuare i pagamenti scolastici (contributi, attività didattiche, acquisto di libri di testo, programmi per didattica a distanza, ecc.) direttamente dallo smartphone in modo semplice e sicuro, senza commissioni e soprattutto, senza la necessità di scambiarsi fisicamente i soldi.
In occasione del lancio è stato aggiunto anche un nuovo store che consente l’acquisto direttamente dall’app, di libri (con sconto del 15% e consegna a casa), di materiali scolastici e delle soluzioni per didattica a distanza di Redooc. Nel corso dell’anno verranno poi aggiunti altri prodotti e servizi.
Per effettuare pagamenti e acquisti non serve avere una carta di credito (la piattaforma si appoggia al conto corrente dell’utente, dal quale è possibile effettuare in pochi click ricariche e trasferimenti di denaro, sempre senza costi). ScuolaPay inoltre non ha costi di attivazione, né commissioni sulle transazioni. È totalmente gratuita e nell’attuale fase di lancio sono previsti anche cashback, bonus e sconti per gli utenti.
L’app però non è dedicata solo ai genitori e ai rappresentanti di classe, ma èstata progettata anche per semplificare la gestione dei pagamenti nelle scuole.
Bonus di benvenuto
ScuolaPay infatti può integrarsi con i sistemi contabili degli istituti e automatizzare la gestione dei pagamenti delle rette e dei contributi, consentendo alle scuole di risparmiare centinaia di ore amministrative e di ridurre i costi bancari.
A poche settimane dal lancio sono già molte le scuole paritarie che hanno adottato la piattaforma, che presto si integrerà anche con PagoInRete, il portale del MIUR per i pagamenti alle scuole pubbliche.
In questa prima fase di lancio, tra l’altro, per le scuole pubbliche e private che sceglieranno di adottare l’app, è previsto un bonus di benvenuto del valore di 200 euro per l’acquisto di materiale scolastico.
La versatilità e la semplicità d’uso di ScuolaPay sono il risultato di un processo di sviluppo durato oltre due anni, nel corso del quale è stata posta anche la massima attenzione al fattore sicurezza. ScuolaPay adotta i maggiori standard di sicurezza internazionali e tutti i conti e i pagamenti vengono gestiti da SisalPay S.p.A. tramite il wallet Bill e sono regolamentati da Banca d’Italia.
Il lungo sviluppo dell’app è stato finanziato in parte attraverso i contributi di investitori istituzionali e dei soci di Growish e in parte tramite un’operazione di equity crowdfunding chiusa con successo in pochi giorni (731.500 euro di raccolta comprensivi degli investimenti degli investitori già soci, di cui 250.000 nelle prime 24 ore della campagna).
«Prima ancora che imprenditori, siamo genitori e abbiamo sperimentato per così dire sulla nostra pelle le ricerche affannose alle 7:30 di mattina delle monetine mancanti per la colletta dei nostri figli, le telefonate ai rappresentanti di classe per sapere quanto dovevamo versare per la gita al museo, il costo della mensa che varia ogni mese e così via…» dice Claudio Cubito, CEO e founder di GrowishPay, la scaleup che ha prodotto l’app.
«È da questa esperienza sul campo, che è nata l’idea iniziale di ScuolaPay. Abbiamo pensato di costruire un’app che semplificasse la vita a tutti i genitori come noi e naturalmente anche agli insegnanti, ai rappresentanti di classe e alle scuole. Abbiamo impiegato oltre due anni a svilupparla per renderla sicura come una vera app bancaria, autorizzata da Banca D’Italia, ma grazie alla nostra esperienza nei pagamenti digitali, e a una partnership di open innovation con SisalPay ora possiamo dire di avercela fatta» conclude Cubito.