La Tasi, Tassa sui Servizi Indivisibili, comprende attività come la manutenzione delle strade, dell’illuminazione pubblica o degli spazi verdi. Dal 2020 è stata abolita, vediamo la tasi cos’è e ora chi deve pagarla.
Tra le tante tasse che in Italia si devono pagare c’è, o meglio c’era, anche quest’altra imposta per chi possiede un immobile.
Prima di sapere la tasi cos’è è bene sapere che questa imposta è stata abolita, o meglio è stata accorpata all’Imu. Questa era un’imposta comunale che serviva a finanziare servizi come l’illuminazione pubblica, la raccolta dei rifiuti e altri servizi offerti dal comune a tutti i cittadini. Veniva pagata dai proprietari degli immobili e per questo ora viene pagata direttamente insieme all’imu, la tassa che devono pagare tutti i proprietari di immobili, di qualsiasi tipo.
Indice
Tasi cos’è?
La Tasi è stata istituita nel 2014, la legge che la normava prevedeva che il pagamento di questa tasse spettasse all’affittuario per una quota compresa tra 10-30%. Il pagamento della Tasi poi ha spettato solo ai proprietari e poi soltanto a chi possedeva beni di lusso. Sono previsti sgravi per alcune categorie di immobili:
- agevolazione del pagamento del 50% dell’aliquota prevista per abitazione in comodato d’uso gratuito a un parente di primo grado;
- agevolazione fino al 75% per contratti in locazione che coinvolgono immobili affittati a studenti universitari per periodi da 6 mesi a 3 anni, contratti di locazione agevolati della durata di 3 anni più 2 di rinnovo, contratti transitori con durata da 1 a 18 mesi.
La Tasi doveva essere pagata non solo da il proprietario di un immobile non adibito a prima casa, ovvero abitazione principale, ma anche dall’usufruttuario.
Ora che abbiamo visto la tasi cos’è vediamo quanto costava questa imposta che veniva calcolata secondo l’aliquota e sulla base imponibile. Anche se ogni comune poteva decidere in modo autonomo l’aliquota prevista per la tasi non poteva superare il 2,5 per mille, mentre l’aliquota complessiva di tasi e imu non può superare il 10,6%.
Chi deve pagare la tasi oggi?
Il proprietario di un immobile deve pagare l’Imu che comprende oggi anche la tasi. Questo vale sia per le abitazioni principali, che per quelle secondarie, i terreni, gli immobili ad uso commerciale e così via.
Ci sono però alcune eccezioni e specificità:
Non è tenuto al pagamento della Tasi, cioè della tassa sui servizi indivisibili, chi possiede:
- un immobile adibito ad abitazione principale, cioè in cui vive stabilmente; ma ci sono delle eccezioni per le abitazioni di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9).
- pertinenze (massimo una per ogni categoria) dell’abitazione principale con categoria catastale:
- C/2, cioè magazzini e locali di deposito;
- C/6, cioè stalle, scuderie, rimesse o autorimesse senza scopo di lucro;
- C/7, cioè tettoie chiuse o aperte.
- una casa in affitto adibita ad abitazione principale.
Cosa influisce sull’importo dell’IMU?
L’importo dell’IMU dipende da diversi fattori:
- Tipo di immobile: Abitazione, negozio, terreno, ecc.
- Categoria catastale: Indica la tipologia e la qualità dell’immobile.
- Rendita catastale: Un valore attribuito all’immobile ai fini fiscali.
- Aliquota: Decisa dal comune e può variare da un territorio all’altro.
- Detrazioni: Possono essere previste delle detrazioni per determinate categorie di immobili o per specifici soggetti.
La tasi dunque non influisce sull’Imu, perché l’accorpamento sia della tasi che di altre imposte nell’unica tassa per i proprietari di immobili ha semplificato il processo burocratico e fiscale.