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Fattura emessa in ritardo: quali sanzioni e come evitarle?

sanzione fattura emessa in ritardo​

L’emissione tempestiva delle fatture è un obbligo fondamentale per imprese e professionisti. Tuttavia, può capitare di emettere una fattura in ritardo, incorrendo in sanzioni amministrative e problemi fiscali. Qual è allora questa ammenda e in cosa consiste? Questo articolo analizzerà le conseguenze di una fattura tardiva, le relative sanzioni e le strategie per evitarle.

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Normativa sull’emissione delle fatture

L’Agenzia delle Entrate ha decretato che la fattura non può essere inviata oltre il termine dei 12 giorni in caso di fattura immediata, anche se la scadenza ricorre in un giorno festivo.

Secondo la normativa fiscale italiana, le fatture devono essere emesse entro specifici termini, a seconda della tipologia di operazione:

  • Per le operazioni tra soggetti IVA (B2B): la fattura deve essere emessa entro il giorno 12 del mese successivo alla prestazione del servizio o alla cessione del bene.
  • Per le operazioni con consumatori finali (B2C): la fattura immediata deve essere emessa al momento della transazione.
  • Per la fattura differita: può essere emessa entro il giorno 15 del mese successivo se supportata da documentazione adeguata (es. DDT per cessioni di beni).

Se la fattura viene emessa oltre questi termini, si configura un ritardo con conseguenti sanzioni.

Sanzione fattura emessa in ritardo

Le sanzioni variano in base al ritardo e alla tipologia di violazione:

1. Mancata o ritardata emissione della Fattura

  • Prima del 31 agosto 2024 se la fattura era emessa in ritardo ma comunque prima di un controllo fiscale, la sanzione variava dal 90% al 180% dell’IVA relativa all’operazione, con un minimo di 500 euro. Oggi la sanzione in caso di fattura omessa, tardiva o con errori è pari al 70 per cento dell’IVA relativa all’operazione, con un minimo di 300 euro;
  • Se la fattura non viene emessa e l’omissione è accertata dall’Agenzia delle Entrate, la sanzione è pari al 100% dell’IVA dovuta.

In caso di emissione tardiva, è possibile ricorrere al ravvedimento operoso per regolarizzare la situazione e beneficiare di una riduzione delle sanzioni. La percentuale di riduzione varia in base al momento in cui viene effettuato il ravvedimento.

2. Fattura emessa con dati errati o incompleti

  • in caso di errori o omissioni ininfluenti sul fronte della liquidazione dell’IVA, si continua ad applicare la sanzione fissa da 250 e 2.000 euro;
  • la sanzione passa al valore fisso del 5 per cento in caso di operazione esente, non imponibile, non soggetta a IVA o in regime di reverse charge, sempre con un minimo di 300 euro. Confermato l’importo tra 250 e 2.000 euro in caso di violazioni irrilevanti ai fini dei redditi.

3. Omessa registrazione della fattura

  • Se la fattura è stata emessa ma non registrata nei registri IVA, la sanzione varia dal 90% al 180% dell’IVA dovuta.

Come Evitare le Sanzioni

Per evitare problemi con il Fisco e garantire la corretta emissione delle fatture, è importante adottare una serie di accorgimenti:

1. Utilizzare Software di Fatturazione Elettronica

L’uso di strumenti digitali consente di automatizzare il processo di emissione e ridurre il rischio di errori o ritardi. Le piattaforme di fatturazione elettronica inviano notifiche di scadenza e integrano i dati con il sistema dell’Agenzia delle Entrate.

2. Monitorare le Scadenze Fiscali

È fondamentale tenere sotto controllo le scadenze relative all’emissione delle fatture. Creare un calendario fiscale e affidarsi a un commercialista o consulente aiuta a rispettare i termini previsti.

3. Utilizzare la fattura differita quando possibile

Se l’attività lo consente, la fattura differita offre maggiore flessibilità nei tempi di emissione, evitando così possibili ritardi.

4. Effettuare Controlli Periodici

Verificare regolarmente la corretta emissione e registrazione delle fatture permette di individuare eventuali anomalie e correggerle prima di eventuali controlli fiscali.

5. Regolarizzare le Violazioni con il Ravvedimento Operoso

Se si scopre di aver emesso una fattura in ritardo, è possibile ridurre le sanzioni utilizzando il ravvedimento operoso. Questo strumento permette di sanare la violazione con sanzioni ridotte in base al tempo trascorso dall’errore:

  • Entro 30 giorni: sanzione ridotta a 1/10 del minimo (9% dell’IVA dovuta).
  • Entro 90 giorni: sanzione ridotta a 1/9 del minimo.
  • Entro un anno: sanzione ridotta a 1/8 del minimo.

Conclusione

L’emissione tempestiva delle fatture è essenziale per evitare sanzioni e problemi con l’Agenzia delle Entrate. Utilizzando strumenti digitali, monitorando le scadenze e adottando buone pratiche contabili, è possibile prevenire errori e garantire una gestione fiscale efficiente. In caso di ritardi, il ravvedimento operoso offre un’opportunità per regolarizzare la situazione con sanzioni ridotte.

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