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The Tree of Life: gli originali traguardi raggiunti dalle innovative tecnologie

The Tree of Life: gli originali traguardi raggiunti dalle innovative tecnologie

La metafora “The Tree of Life” è stata usata per la prima volta da Charles Darwin, padre fondatore dell’Origine delle Specie, per analizzare l’evoluzione della vita e individuare le relazioni tra gli organismi sia viventi che estinti. Ogni essere vivente sulla Terra ha una casa da qualche parte sull’Albero della Vita. Osservandolo, possiamo vedere come le specie interagiscono l’una con l’altra.

Lo studio sull’ Emimastigote, microbo scoperto nell’800, ci ha dimostrato che ci sbagliavamo su dove si collocasse sull’Albero della Vita in quanto non si adattava a nessuno dei rami esistenti.

 

L’Emimastigote

Uno studio condotto dai ricercatori della Dalhousie University e pubblicato sulla rivista Nature, ci spiega in dettaglio quali sono le caratteristiche degli emimastigoti. Da qui emerge che come questi piccoli esseri viventi siano diversi da qualsiasi altra cosa nell’albero della vita, richiedono la creazione di una nuovo ramo.

“Dalle nostre analisi era chiaro che gli emimastigoti non appartenevano a nessun gruppo conosciuto a livello di regno, o addirittura a un noto” super-gruppo “di diversi regni insieme, come quello che include sia animali che funghi,” ha affermato in un comunicato stampa il famoso ricercatore Alastair Simson.

“Questa piccola raccolta di organismi è un gruppo completamente nuovo a quel livello, tutto da solo”, ha continuato. “È un ramo dell’Albero della Vita che è stato separato per un tempo molto lungo, forse più di un miliardo di anni fa, e non avevamo alcuna informazione in merito”.

 

L’Evoluzione Tecnologica

Il team della Dalhousie ha raggiunto questa importante conclusione solo grazie ad una tecnica di analisi genetica avanzata che non era disponibile quando gli scienziati per la prima volta hanno scoperto gli emimastigoti.

“Che una forma così distinta di vita potrebbe nascondersi letteralmente sotto i nostri piedi”, ha continuato Simpson nel suo comunicato stampa, “è un forte promemoria su quanto poco sappiamo della diversità della vita sulla Terra.”

 

Così, mentre il Digital World avanza, quanti rami potremo ancora aggiungere al nostro Albero della Vita?