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Smartphone: si può morire folgorati?

Smartphone: si può morire folgorati?

La vicenda di Irina Rybnikova, rimasta uccisa nella propria vasca da bagno dopo che il suo iPhone è caduto in acqua, pone molti dubbi sull’uso dei dispositivi elettronici. Generalmente non si può essere folgorati da uno smartphone, anche se questa vicenda scatena molti dubbi al riguardo negli utenti.

Smartphone: i limiti

Irina era una giovane promessa dello sport. Circa due mesi si era aggiudicata il primo posto nella disciplina del pancrazio, lotta originaria dell’antica Grecia. Poi il brutto fatto di cronaca: la donna si trovava nella città siberiana di Bratsk, in Russia, a casa dei genitori, quando ha deciso di fare un bagno. L’iPhone è caduto in acqua inavvertitamente e a causa di una scarica elettrica la ragazza purtroppo è deceduta. Vi sono, però, alcuni elementi da chiarire. L’iPhone era infatti collegato al caricabatterie. Il salvavita dell’abitazione non era attivo.
Yury Agrafonov, responsabile del dipartimento di radio-elettronica dell’università statale locale, racconta alla Komsomolskaya Pravda: “L’acqua è un buon conduttore per la trasmissione della corrente, quando il telefono è caduto in acqua ha causato un corto circuito. Tuttavia, se il cellulare non fosse stato collegato alla rete elettrica la tragedia non sarebbe avvenuta”. Nello stesso tempo se il salvavita avesse funzionato nel modo corretto, la ragazza si sarebbe sicuramente salvata.

L’elettrocuzione: cos’è?

La Causa del decesso è appunto l’elettrocuzione: una scarica elettrica che attraversa il corpo umano entrando in contatto con una parte di impianto in tensione.
Non sempre, però, l’esito è fatale: talvolta può avvenire l’arresto della respirazione, la fibrillazione ventricolare, ustioni dovute al calore, localizzate nella parte di entrata e uscita della scarica.
Un’elettrocuzione letale non può essere causata dal voltaggio o dalla capacità di un qualsiasi smartphone ultramoderno, in quanto la quantità di carica elettrica condotta nel corpo non è sufficiente a causare gravi danni. Il responsabile è invece lo shock elettrico.
A maggior ragione se è presente un danno o un malfunzionamento dello smartphone può verificarsi una scarica elettrica che potrebbe anche essere letale.
Molto spesso, però, questi brutti fatti di cronaca accadono perché è stato usato un caricabatterie non ufficiale o di scarsa qualità. Non è noto se la ragazza stesse utilizzando un caricatore originale. Quello che è chiaro agli inquirenti è che la causa della sua morte è dovuta alla caduta del cellulare in acqua proprio durante la carica, in un momento in cui il salvavita non funzionava.
Nasce spontanea una domanda: il corretto utilizzo di queste apparecchiature ad alta tecnologia avrebbe potuto evitare questa, e molte altre brutte vicende?