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Commercio elettronico VS negozi fisici: la sfida si gioca sul piano degli elementi “esperienziali”

Commercio elettronico VS negozi fisici: la sfida si gioca sul piano degli elementi “esperienziali”

Commercio elettronico eletto principale fonte di crescita per il settore retail. Secondo i dati Istat dello scorso novembre, la vendita al dettaglio registra in Italia un andamento positivo principalmente grazie alle performance dell’ecommerce seguito da quelle della grande distribuzione.

Commercio elettronico guida la crescita

Rispetto al 2018 il commercio elettronico è cresciuto del 4,1% e le vendite al dettaglio per la grande distribuzione del 3,3%, mentre le PMI hanno registrato un calo dell’1,4%. I dati rivelano la sempre crescente necessità di attrarre i consumatori verso il negozio fisico attraverso nuove forme di coinvolgimento.

Fattore cruciale: è l’engagement

Per rispondere a questa esigenza, una nuova ricerca condotta da Epson ha scoperto che rendere partecipi i consumatori in esperienze dirette sul punto vendita è cruciale per cambiare il loro comportamento potrebbe persino invertire la tendenza spostando il maggior numero di acquisti in negozio a spese dei giganti online e degli acquisti sul web.

I consumatori non vogliono solo comprare ma vivere esperienze

L’indagine ha rilevato che ben oltre i tre quarti degli intervistati (75%) che hanno dichiarato di preferire il commercio elettronico, cambierebbero il loro comportamento d’acquisto se un maggior numero di negozi proponesse attività con elementi esperienziali, una percentuale che si colloca fra il 90% dei Millennial (nati fra il 1980 e il 1993) e l’83% della Generazione Z (nati fra il 1994 e il 2003).

Generazioni a confronto

Il report di Epson, intitolato “The Experiential Future”, evidenzia quanto gli elementi immersivi ed esperienziali siano il futuro del retail in Europa, soprattutto quando si tratta di giovani acquirenti. Quasi otto Millennial su dieci (77%) che di solito optano per il commercio elettronico, sarebbero più propensi a fare acquisti in negozio se ci fossero attività di tipo esperienziale, seguito dal 70% di coloro che appartengono alla Generazione Z, dal 69% delle persone che fanno parte della Generazione X (nati fra il 1965 e il 1979) e dal 58% dei Baby Boomer (nati fra il 1946 e il 1964).

Tecnologie immersive

Questi risultati mostrano che per le aziende del commercio al dettaglio è il momento di iniziare a sfruttare le potenzialità offerte da attività con contenuti esperienziali e per le aziende del commercio elettronico di non sottovalutare le possibilità offerte da percorsi d’acquisto sempre più in questa linea: dalla mappatura delle proiezioni agli ologrammi, dal controllo dei gesti e del movimento fino al tracciamento del viso, le tecnologie immersive possono e devono essere utilizzate dai marchi per fornire esperienze uniche capaci di stupire il cliente e approfondirne il rapporto con il brand.

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