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Visual merchandising: tecniche e consigli

Visual merchandising: tecniche e consigli

Una presentazione meticolosa e studiata della proprio merce. Un’esposizione di forte impatto visivo, capace di attirare l’attenzione al punto da influenzare il giro d’affari del tuo negozio/attività. Sono alcune delle didascalie che potremmo utilizzare per spiegare cosa sia il visual merchandising, che a ben vedere mescola bene diverse discipline. 

Si parte senza dubbio dal marketing, ma il suo studio e preparazione sono talmente accorti da farne una vera e propria filosofia. Che ha come nucleo l’estetica del marchio, ovvero come intendiamo veicolare il messaggio e le qualità di un brand attraverso l’esposizione dei suoi prodotti.

Naturalmente ci sono varie tecniche di visual merchandising, ogni più consona di un’altra in base alle caratteristiche aziendali e agli obiettivi preposti. Ma per capirlo meglio occorre studiare più da vicino questa pratica.

Visual merchandising come funziona

Che cos’è il visual merchandising, come funziona e perché è cos’ importante

Marketing e design sono le discipline principali che compongono la filosofia del visual merchandising, o arte del “mettere in mostra la merce”. Ciò di cui questa pratica tiene conto è l’impatto che si ha intenzione di suscitare nel potenziale cliente, che si trovi a passeggio per le vetrine dei negozi oppure in scrolling su una pagina web.

In poche parole, il visual merchandising punta a stimolare i cinque sensi del potenziale cliente, restituendo un’esperienza quanto più coinvolgente possibile. Da un punto puramente visivo, infatti, luci e contrasti di colore, fotografia e resa grafica sono gli elementi fondamentali sui quali intervenire. Nel rispetto di quelle che sono anche le caratteristiche del brand stesso.

L’udito invece non può che essere legato alla scelta musicale che dovrà accompagnare l’esposizione del nostro prodotto. Una musica consona all’occasione non solo crea la giusta atmosfera ma scatena anche il tipo di reazione emotiva in grado di agganciarsi con la vista del bene o servizio.

Per quanto riguarda invece l’esperienza tattile, in un negozio fisico questo è facilmente realizzabile permettendo alle persone di fruire dell’articolo: toccarlo, provarlo, memorizzandone le sensazioni. Sul web l’impresa è più ardua, ma non impossibile. Una delle tattiche migliori potrebbe essere quella di invitare il cliente a farci visita in uno dei nostri punti vendita. Oppure, qualora sia possibile, inviare un campione del nostro prodotto come fosse un’anteprima esclusiva.

Discorso che naturalmente può valere anche per il tipo di esperienza olfattiva, la cui forza di provocare reazioni emotive legate ad esempio ai ricordi sappiamo essere di lezione Proustiana.

Infine, al gusto è riservato un trattamento particolare. Grazie alla sua capacità di includere tutti gli altri sensi, diventa di conseguenza facile predisporre ai nostri clienti una prova del nostro prodotto. Sia che questo avvenga in un luogo fisico sia che venga spedito come “omaggio” online.

Considerando la mole di attenzioni che richiede la pratica del visual merchandising, anche la figura di chi se ne occupa si è evoluta nel frattempo. Il visual merchandiser infatti era colui che una volta doveva preoccuparsi della esposizione delle vetrine dei negozi di moda, abbigliamento, accessori. 

Oggi invece, con la crescita delle vendite ecommerce, questa figura viene letteralmente assoldata dalle aziende per creare la presentazione perfetta di ogni tipologia di prodotto. Al punto da rendere l’intera esperienza un’anticamera dell’acquisto vero e proprio.

Marketing, design e creatività sono i valori di questa professione, ai quali nel tempo di sono legate tutte le altre attività legate allo studio della perfetta campagna di marketing. Ovvero lo studio del comportamento del pubblico di riferimento, le peculiarità delle buyers persona, l’analisi di dati per comprendere punti forti e deboli della concorrenza, il traffico di utenza in un certo periodo ecc.

Dunque oggi svolgere l’attività di visual merchandising richiede capacità online e offline, che comprendono saper utilizzare i social media, i vari strumenti di grafica, conoscere le strategie di retail, essere coerenti con la vision e la mission dell’azienda per cui si lavora.

Una volta chiarita l’importanza del visual merchandising e del visual merchandiser passiamo a vedere alcuni consigli pratici per rendere questa pratica il più efficace possibile.

Visual merchandising consigli

Dal negozio alla vetrina online, ecco i consigli per il miglior visual merchandising 

Sebbene ogni settore di mercato osservi valori ed esigenze diverse a seconda del tipo di bene o servizio messo in vendita, esistono alcuni consigli/regole universali utili a realizzare il migliore visual merchandising possibile.

Il primo aspetto da considerare è senz’altro quello dell’allestimento della nostra vetrina offline e online. Detto in parole povere, è il biglietto da visita di un brand quindi dovrà essere necessariamente di impatto. Ogni elemento non dovrà essere estetico di per sé ma funzionale nello scatenare un certo tipo di reazioni. Spazio dunque alla creatività e alla tecnologia: può essere una buona idea predisporre ad esempio dei tablet con i quali i visitatori possono interagire per conoscere il catalogo di un negozio.

L’esposizione nuda e cruda, invece, dovrà essere espressione acuta di design. In rapporto naturalmente con le proprietà del prodotto in questione. Avete presente l’albero di Natale realizzato da Gucci per il 2023 (“The Gift of Love”) nella Galleria V. Emanuele II a Milano? Niente di più furbo per dare slancio agli affari durante il periodo delle feste. Anche qui giocare di creatività e fotografia sarà importante sia per le vetrine fisiche sia per quelle online.

Il terzo consiglio strategico che vi diamo è di porre sempre in evidenza i prodotti che hanno il più alto tasso di possibilità di essere acquistati. Sconti, promozioni, omaggi: tutto fa brodo in questi casi per scatenare le reazioni sensitive. Il consumatore in questo modo avrà la percezione di avere ogni cosa a portata di tasca e sarà naturalmente portato a fidarsi del nostro brand.

In ultimo, concedetevi la possibilità di stravolgere il vostro visual merchandising. Se vi rendete conto che un prodotto non sta vendendo abbastanza, studiate una soluzione più consona. Effettuate un restyling della vetrina fisica e virtuale se necessario. Intervenite sul messaggio stesso da trasmettere ai clienti, in modo da far intendere loro che hanno “bisogno” di quel prodotto. 

Ogni strategia può essere quella giusta nel visual merchandising. L’importante è che si sappia sempre a quale pubblico ci si rivolge e che l’identità del brand non venga mai alterata.

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