Un tema in particolare è molto scottante, soprattutto per chi possiede un ecommerce: quello della “Search Engine Optimization”. Meglio conosciuta come SEO. Un elemento della content strategy che fa trascorrere parecchie notti insonni a chi ogni giorno tenta di entrare a suon di buoni contenuti negli ambitissimi primi risultati della search di Google.
Ma come dovrebbero convergere il mondo dell’ecommerce e quello della SEO per far sì che un brand possa ottenere i migliori risultati di business?
Cosa serve la SEO ad un negozio online
La SEO per l’ecommerce è un fattore d’imprescindibile importanza. Essere tra i primi risultati della pagina di ricerca per le parole con cui è ricercato il proprio prodotto deve essere il primo obiettivo di chi ha un negozio online. I dati parlano chiaro:
- il 43% del traffico in un ecommerce viene dalle ricerche organiche (Wolfgang Digital – 2020);
- l’organico, se curato come si deve, porta fino al 14,6% di conversione, rispetto all’1,7% dei media tradizionali.
Come si migliorano il posizionamento e la SEO di un ecommerce
Velocità, usabilità, utilità. Oggi è necessario creare siti web sempre più veloci alla risposta, più semplici nella navigazione e più utilità. Un modo per ottenere tali obiettivi è raccontarsi con contenuti mai banali, in modo tale anche da far parlare di sé nello stesso modo: dai testi di categoria a quelli di prodotto, dalle immagini ai video, fino ad avere espressi tutti i dati utili per riempire velocemente il proprio carrello. Tutte queste attività devono essere accompagnate anche da una costante misurazione dei dati e dei risultati, così da soppesare successi e insuccessi e adattare le proprie strategie, di volta in volta, ai risultati ottenuti. Serve un monitoraggio costante anche per capire dove intervenire ed eseguire a/b test. Oltre ai sistemi classici di web analytics è consigliabile l’installazione di tool come Hotjar, che permettono registrare e analizzare esattamente ciò che l’utente fa nell’ecommerce: dove si ferma con il mouse, cosa clicca, quanto tempo ha impiegato a compilare un form, se ha avuto difficoltà con i campi a compilazione automatica, etc.
Queste attenzioni, insieme a un budget adeguato e ben allocato, sono i “segreti” che permettono ad alcuni ecommerce di comparire tra le prime posizioni di Google.
Il canale organico è quello che più risente di cali di reputazione, mancanza di una strategia digital e pubblicitaria che non guardi solo a pagare campagne Google o Facebook, ma che racconti il prodotto accanto alla forza del Brand. Allo stesso tempo, richiede una cura costante e perpetua che premia con i tassi di conversione.
Come si costruisce una strategia per l’ecommerce?
Si parte dal mercato di riferimento, chi sono i competitor e loro strategia marketing, si prosegue definendo buyer persona specifici, per individuare una sorta di profilo di cliente ideale nel mare magnum di clienti possibili.
Una volta che si ha in mano la fotografia dello scenario e la definizione del pubblico di riferimento è il momento di muoversi, pensare ad un piano di attività a breve, medio e lungo termine, confrontandosi con chi si occupa degli altri canali di conversione. Bisogna andare oltre il proprio ecommerce, creando contenuti veicolati tramite un blog, ad esempio, o vari partner come blogger, youtuber, siti di settore, etc.
La user experience è fondamentale e non riguarda solo il funnel di acquisto, sono coinvolti tutti i processi aziendali. La Brand identity rappresenta il volto aziendale, l’immagine che viene spinta oltre ogni ostacolo dalle attività social media e la pubblicità sui vari canali.
Esempio di azioni da eseguire nel tempo
- breve termine, alberatura dei contenuti, testi categorie, testi faq, preparazione scheda prodotto con microdata e recensioni attive e foto ben fatte. Obbligatoria: la miglior struttura tecnica SEO compliant;
- medio termine, aggiungere blog e editoriali in altri siti web, che siano siti di settore o di blogger esperti in quel prodotto non cambia, ciò che conta è l’autorevolezza dei siti ai quali si chiede un piano promozionale a livello di contenuti;
- lungo termine, verifica delle pagine in termini di conversione, parole chiave posizionate e budget generato, modifica dei contenuti meno performanti, pulizia di quelli esistenti che non portano valore aggiunto e continue attività editoriali con collaborazioni esterne (link building).