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Influencer Marketing: acceleratore di business per brand e retailer

Nonostante Facebook sia ancora il social network più diffuso al mondo, com’è ben noto, vi sono social network emergenti più “giovani”, come Instagram, TikTok o Twitch, che nell’ultimo periodo hanno assistito a una moltiplicazione del proprio pubblico, a un’apertura a nuovi target che fino ad ora rimanevano scoperti, e che hanno creato terreno fertile per l‘influencer marketing, settore che è cresciuto tantissimo durante la pandemia.

Dai contest ai concorsi, attraverso sfide e balli, il contenuto degli influencer è diventato un’alternativa credibile, autentica e legittima per comunicare con il pubblico e i diversi gruppi target dei brand, al fine di pubblicizzare la propria immagine, condividere i propri valori e / o influenzare le decisioni di acquisto dei consumatori.

Un esempio? La campagna realizzata da Walmart (celebre multinazionale statunitense, proprietaria dell’omonima catena di negozi al dettaglio) diventata virale su TikTok per promuovere le sue offerte per il Black Friday. La multinazionale ha lavorato con sei influencer mettendo in palio buoni regalo da $100, incoraggiando i suoi utenti a raccogliere una sfida: postare sul social un video in cui ballano nei corridoi dei negozi Walmart con l’hashtag DealDropDance.

Senza metriche, non c’è ROI

Come succede per ogni azione di marketing digitale, anche lavorare con gli influencer è subordinato al raggiungimento delle migliori performance possibili, a maggior ragione dopo un anno in cui i brand hanno messo mano ai propri budget per tagliare i costi, e dirottarli verso il canale digitale e i social network marketing.

Non si tratta più, quindi, di rispondere a un obiettivo di branding e notorietà, ma anche a obiettivi di coinvolgimento, conversione e fidelizzazione. Non sorprende che con tali obiettivi la misurazione (attraverso strumenti di analisi avanzati) sia diventata un elemento fondamentale in qualsiasi campagna di influencer.

Lo conferma Eva Martín, CEO e co-founder di Tiendeo.it, la piattaforma leader di offerte e promozioni per il settore retail: «Per raggiungere il tuo obiettivo, devi sapere da dove parti e come ti evolvi, quali sono le azioni funzionano e quali invece no, ottimizzando così le tue campagne giorno per giorno. È inutile utilizzare l’influencer marketing se non viene implementato a priori un sistema di misurazione che permetta di analizzare l’impatto delle campagne».

Micro-influencer: autenticità assicurata

La necessità di autenticità da parte dei brand, porta a una forte tendenza a ricorrere alle figure dei micro-influencer. Si tratta di profili che generalmente hanno meno di 50.000 follower sui propri social network, e sono in grado di rispondere a tutte le richieste (messaggi, email e commenti), mantenendo uno stretto legame con i propri follower. Questo garantisce sia ai brand che ai retailer di aumentare l’indice di fedeltà del pubblico target, e instaurare con collaborazioni a lungo termine.

Un altro vantaggio dei micro-influencer è che consente a brand e retailer di raggiungere un pubblico iper-localizzato, cosa molto importante se si desidera realizzare una campagna in un’area geografica specifica.

Analizzare le emozioni trasmesse dai contenuti degli influencer, associarne la ripercussione sull’immagine del brand e conoscere l’impatto che ogni azione ha sulle vendite diventerà un elemento fondamentale nella scelta degli influencer in futuro.

Social shopping: immediatezza e vicinanza

Oggigiorno, i social network offrono agli utenti una moltitudine di possibilità, tutte in un unico spazio condiviso: dalla consultazione di un catalogo, alle schede prodotto interattive, passando per lo shopping dal vivo fino all’acquisto diretto. Attraverso i social gli utenti possono accedere a una scheda “shop”, dove possono trovare una selezione di prodotti del brand, per ispirarsi prima di recarsi in negozio o per acquistare direttamente online, come ad esempio con Instagram Checkout.

Un altro grande passo avanti in termini di shopping in diretta è stato fatto con Instagram Live Shopping, con l’introduzione della possibilità di vendere e acquistare durante la diretta, grazie a un’apposita schermata che facilita l’esperienza dell’utente.

Uno dei casi di successo più conosciuti è sicuramente quello dell’ influencer Chiara Ferragni in occasione del lancio della capsule collection di make up realizzata assieme a Lancôme. Anche in questa occasione la top influencer italiana fa da apripista in grande stile, creando uno show con tanto di ospiti e presentatrici e offrendo ai consumatori l’irresistibile opzione di acquisto online. Tutto questo anticipando la possibilità di comprare la collezione nelle profumerie.

I social network continuano a generare esperienze di acquisto uniche e modellate sui singoli utenti grazie a contenuti dinamici che vengono visualizzati nel momento migliore del processo di acquisto, affermandosi così come come canale privilegiato di acquisizione di consumer, ormai fondamentale per le aziende.