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Donne imprenditrici: quando creare un’azienda coincide con il desiderio di maternità

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Se il multitasking è un atteggiamento che le donne possiedono e utilizzano ogni giorno, coloro che diventano mamme sviluppano ancor di più un forte senso di organizzazione, autogestione e flessibilità. Di fatto, al giorno d’oggi, la maggior parte delle donne si affaccia al mondo del lavoro o decide di creare una startup nello stesso momento in cui, nella vita privata, è il momento di avere un bambino.

Chi l’ha detto che i bambini sono un ostacolo alla carriera?

Il prestigioso sito di innovazione e tecnologia inc.com ha condotto, insieme alla Fast Company, un sondaggio tra donne e imprenditoria, dove è risultato che il 63 % delle fondatrici ha dei figli, e il 13 % desidera averne altri, mentre solo il 20% di coloro che non sono ancora madri intendono avere dei figli.

Essere un imprenditore e, contemporaneamente, avere un bambino può essere stimolante, ma senza dubbio impegnativo e stressante.
Cercare di restare incinta è uno stress: gli ormoni impazziscono, la vita quotidiana va conciliata con il resto, tutto questo mentre si gestisce un’azienda! Ma ci sono donne che ce l’hanno fatta e dichiarano che per avviare un’azienda non c’è momento migliore di quello in cui si aspetta un figlio.

Ecco alcuni esempi di successo:

Amy Jain è la Co-founder e CEO di BaubleBar, un’azienda di accessori di moda.

Il momento più impegnativo nel gestire l’azienda, per me è stato in gravidanza, anche di più rispetto a quello in cui già avevo il bambino. Ho sofferto di iperemesi, che è una grave malattia mattutina. Ho pensato che fosse brutta quando aspettavo la mia prima figlia Sienna, poi è stato ancora peggiore per la mia seconda Chloe.

Non ero in grado di fare niente,  aveva la nausea e non trattenevo né cibi solidi né liquidi, vomitavo moltissimo durante il giorno, perdendo moltissimo peso e sostanze nutritive.

Ciò che mi ha salvato è stata la squadra, il mio team. Ho delegato a loro, mentre entravo e uscivo dall’ospedale, capivano al volo cosa dovevano fare e come, ad esempio un’analisi approfondita prima di aprire un negozio a Dallas.

Questo è servito per sviluppare un legame tale con loro, da garantire che mai e poi mai andranno via dalla mia società”.

Lynn Jurich è Co-fondatore e CEO di Sunrun, il più grande fornitore di energia solare domestica negli Usa, che ad oggi possiede una valutazione di mercato di circa $ 1,5 miliardi.

Avevamo raccolto 250 milioni di dollari in capitale di rischio e non avevamo ancora un flusso di cassa positivo. Era il 2015 e il momento giusto per l’IPO (offerta pubblica iniziale in borsa). Sfortunatamente, ciò ha coinciso con la nascita del mio primo bambino.

Blythe è nata il 13 giugno. La data stabilita per dell’IPO era il 5 agosto. Non ho pensato di aspettare, perché il mercato dell’IPO può essere davvero difficile. Così, abbiamo iniziato il road show degli investitori quando Blythe aveva appena 5 settimane. Ho deciso di portare con me mia madre e un’infermiera. Mi rendo conto che questo non è possibile per tutte le donne, ma per me avare il supporto di mia madre e di un’assistenza all’infanzia è stato fondamentale.

Il road show è stato estenuante, io allattavo e spesso stavo sveglia tutta la notte, tutto questo mentre giravamo in 30 città diverse.

Gli investitori non sapevano che avevo la bambina con me, per questo quando a volte portavo come me la valigetta per il tiralatte, mi chiedevano: cosa c’è lì dentro, un piccolo pannello solare?”

Frida Polli è Co-fondatore e CEO di Pymetrics, una società di software di reclutamento basata su AI, i cui clienti includono Unilever, Accenture e Tesla.

Ero una madre single che allevava una figlia di 6 anni, Ele, quando decisi di avviare la mia compagnia. Non volevo guardare indietro e rimpiangere di non averci provato. Volevo ispirare mia figlia a perseguire i suoi sogni.

Quando sei un genitore, i problemi di custodia dei bambini si presentano continuamente. Quando sei un genitore single, e non hai un coniuge di supporto, è ancora più difficile.
Una volta,ho dovuto portare Ele ad un incontro con gli investitori. Ricordo che entrai e dissi: “Ecco il nuovo membro del team di Pymetrics”. Fortunatamente, è stato un momento accattivante, che è servito per rompere il ghiaccio, infatti alla fine hanno deciso di investire.

Quando stavamo lanciando l’azienda, non potevo certo rimanere fino alle 10, 11, 12 di notte. Non potevo non vedere mia figlia per un mese. Inoltre la mia co-fondatrice ha lasciato la compagnia l’anno scorso, ed io ho avuto un periodo davvero difficile. Stavo attraversando questo brutto periodo chiedendomi se potessi farcela acne da sola. E una notte, mentre piangevo, mia figlia Ele si è avvicinata e mi ha detto me “Mamma, stai piangendo per l’uscita di Julie? Andrà tutto bene, farai grandi cose.” La cosa più pazza e fantastica al tempo stesso, era che lei conosceva perfettamente la situazione, ma anche che nutriva una tale fiducia in me e nel fatto che le cose sarebbero andate bene. Significa infine che vedeva quanta passione nutrivo per l’azienda e quanto significava per me, per questo sono felice di averle insegnato che ho qualcosa che amo così tanto e spero che questo valore si estenda anche su di lei”.