
Le candele non sono più solo un oggetto funzionale, ma un vero e proprio elemento decorativo ed emozionale. Il loro utilizzo spazia dall’illuminazione agli aromi per la casa, fino a diventare protagoniste di momenti di relax e benessere.
Di conseguenza, sempre più persone decidono di avviare un’attività legata alla loro produzione e vendita, attratte dalla possibilità di trasformare una passione artigianale in un’opportunità imprenditoriale.
Tuttavia, vendere candele non è semplicemente una questione di creatività e marketing. La normativa in materia impone regole ben precise per garantire la sicurezza dei consumatori, soprattutto considerando che si tratta di prodotti che bruciano e che possono rilasciare sostanze nell’ambiente.
È quindi fondamentale conoscere le leggi che regolano la loro commercializzazione, dall’etichettatura agli standard di sicurezza, fino agli adempimenti fiscali e burocratici richiesti per avviare un’attività regolare.
Chi desidera vendere candele deve essere consapevole del fatto che non tutte le materie prime sono uguali e che alcune sostanze possono risultare tossiche o nocive per la salute.
Inoltre, è necessario rispettare le direttive europee e nazionali che disciplinano la vendita di prodotti paraffinici e a base di cere naturali, così come le normative relative all’etichettatura e alla tracciabilità dei materiali utilizzati.
Vediamo quindi nel dettaglio cosa serve per vendere candele in modo conforme alla legge, sia che si tratti di una piccola produzione artigianale, sia che si voglia aprire un vero e proprio shop dedicato.
Indice contenuto
Cosa serve per vendere le candele
Per vendere candele legalmente è necessario seguire alcuni passaggi fondamentali.
Prima di tutto, occorre registrare l’attività presso la Camera di Commercio e aprire una Partita IVA, scegliendo il codice ATECO più adatto, che può variare a seconda che si tratti di vendita occasionale o di un’attività strutturata.
Se la vendita avviene online, è necessario rispettare anche le normative sull’e-commerce, incluse le politiche di reso e diritto di recesso per i clienti.
Dal punto di vista della sicurezza, le candele rientrano nei prodotti di consumo regolati dalla Direttiva Europea 2001/95/CE sulla sicurezza generale dei prodotti.
Questo significa che devono rispettare standard precisi per evitare rischi di incendio, rilascio di sostanze nocive e malfunzionamenti.
È importante, quindi, scegliere materiali certificati e rispettare le norme previste per la combustione e l’eventuale diffusione di profumazioni.
Inoltre, la produzione deve attenersi ai regolamenti REACH (Regolamento CE 1907/2006) per il controllo delle sostanze chimiche, garantendo che gli ingredienti utilizzati non siano dannosi per la salute umana e per l’ambiente.
Vendere le candele fatte in casa: cosa serve
Chi produce candele in casa e desidera venderle deve considerare alcuni aspetti burocratici e normativi.
Anche per una vendita artigianale su piccola scala, infatti, è richiesta l’apertura di una Partita IVA se l’attività non è occasionale.
A livello normativo, non esistono deroghe per i piccoli produttori: tutte le candele, indipendentemente dalla loro origine artigianale o industriale, devono rispettare le norme di sicurezza e riportare le informazioni obbligatorie in etichetta.
L’uso di cere, stoppini e fragranze deve essere conforme agli standard stabiliti dai regolamenti europei, e chi desidera vendere le proprie creazioni deve garantire che non rilascino sostanze tossiche o pericolose durante la combustione.
Un altro aspetto da considerare è la conformità degli imballaggi, che devono essere realizzati con materiali sicuri e adeguati alla conservazione del prodotto.
Se la vendita avviene online, è necessario rispettare anche le normative sulle vendite a distanza, comprese quelle sulla protezione dei dati personali dei clienti.
Come aprire uno shop di candele
Aprire un negozio di candele richiede una pianificazione dettagliata.
Occorre decidere se si vuole avviare un’attività fisica, con un punto vendita dedicato, o se si preferisce vendere esclusivamente online.
Nel primo caso, è necessario trovare una location adatta e ottenere le autorizzazioni comunali per l’apertura del negozio.
Inoltre, è importante rispettare le norme di sicurezza sui locali commerciali, in particolare se si prevede di tenere in magazzino materiali infiammabili.
Se si opta per la vendita online, bisogna aprire un e-commerce e rispettare la normativa sul commercio elettronico.
Un sito web deve essere dotato di termini e condizioni chiari, informative sulla privacy e modalità di pagamento sicure.
Inoltre, la gestione delle spedizioni deve essere conforme alle norme sulla logistica e sugli imballaggi sicuri.
Quali candele non sono tossiche
La scelta dei materiali è cruciale per garantire la sicurezza delle candele.
Le cere naturali, come quelle a base di soia, cera d’api o cocco, sono considerate più sicure rispetto alla paraffina, che può rilasciare composti chimici nocivi quando brucia.
Gli stoppini devono essere privi di piombo o sostanze tossiche e le fragranze utilizzate devono essere prive di ftalati e sostanze volatili dannose.
Chi produce candele deve quindi scegliere ingredienti certificati e conformi alle normative europee sulla sicurezza dei prodotti.
Cosa scrivere sulle etichette per candele
L’etichettatura delle candele è regolamentata dal Regolamento CLP (1272/2008/CE) e deve contenere informazioni precise.
Devono essere indicati il nome del produttore, gli ingredienti principali, le istruzioni per un utilizzo sicuro e i simboli di pericolo, se presenti.
Le candele profumate devono riportare le indicazioni sugli allergeni contenuti nelle fragranze, mentre le candele con oli essenziali devono specificare la loro composizione per evitare rischi per soggetti sensibili.
È inoltre obbligatorio inserire informazioni sulla durata approssimativa della combustione e le precauzioni d’uso per prevenire incidenti domestici.
Vendere candele non è solo una questione di creatività e passione, ma richiede una conoscenza approfondita della normativa vigente.
La sicurezza dei materiali, la conformità delle etichette e il rispetto degli adempimenti burocratici sono aspetti fondamentali per un’attività di successo.
Che si tratti di vendita occasionale o di un vero e proprio business, è importante informarsi su tutte le regole in vigore per evitare sanzioni e garantire ai clienti prodotti sicuri e di qualità.
Una corretta pianificazione e il rispetto delle normative permettono di trasformare una passione in un’attività professionale con solide basi legali.