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CRO significato aziendale e come funziona

Ecco del cro significato e vantaggi aziendali

Quando sentiamo parlare di Conversion Rate Optimization ci troviamo inevitabilmente sul terreno da gioco dell’ecommerce. E per meglio comprendere del CRO significato e suo funzionamento bisogna conoscere la sua area di impiego. All’interno di ogni strategia costruita intorno a un piano di commercio online.

In linea generale diremo innanzitutto che l’attenzione è rivolta con particolare interesse al consumatore. A differenza delle altre pratiche all’interno di un piano marketing qui il riferimento – come lo si evince dall’espressione stessa – ha a che fare con il cosiddetto tasso di conversione.

Se ti sei già avventurato nel mondo dell’ecommerce e segui i nostri articoli, saprai senz’altro di cosa parliamo. Per i neofiti, diremo che con tasso di conversione si intende una cosa molto semplice. Ovvero il momento in cui un utente passa direttamente dalla navigazione sul nostro sito all’azione di acquisto.

I motori di ricerca potrebbero spaziare con le risposte più disparate alla query “cro significato”. Per cercare di creare meno confusione possibile ti suggeriamo di continuare a leggere questo articolo.

Ecco i vantaggi del cro

CRO significato e vantaggi per il tuo ecommerce

Per conoscere del CRO significato e definizioni standard rimandiamo a quanto accennato in precedenza. Tradotto in termini più tecnici abbiamo l’acronimo di Conversion Rate Optimization. Ovvero l’insieme di tutte quelle attività eseguite attraverso tool e previ studi psicologici. E che se sfruttate a dovere ci permettono non solo di aumentare il numero di visitatori sulla nostra pagina web. Ma anche il numero di volte in cui questi ultimi compiranno l’azione finale di acquisto dei nostri prodotti in vendita.

Le conversioni sono però di varia natura. Pertanto dobbiamo considerarle generalmente più come il risultato di un’azione portata a termine da un utente. Azione non certo casuale, ma che era stata prevista e stabilita a tavolino nella nostra campagna di marketing.

L’utente compie l’azione che noi desideriamo che compia al fine di raccogliere quante più informazioni utili su di lui. Questo ci dice molto di come venga di solito realizzato l’identikit della buyer persona. Ovvero del consumatore modello a cui si ispira il nostro mercato.

In ogni attività di ecommerce è fondamentale stabilire da subito in quale settore specializzarsi. Visto l’alto tasso di concorrenza presente nell’intera rete. Stabilito questo gli esperti di digital marketing ingaggiati conducono studi e analisi sulla navigazione degli internauti. Focalizzandosi su quelli che hanno la più alta probabilità non solo di interessarsi alla nostra pagina. Ma persino di diventare clienti potenziali e, successivamente, fedeli.

Tutto questo si basa sulla figura della buyer persona, le cui caratteristiche faranno da richiamo nell’intero bacino di pubblico che abbiamo scelto.

Le azioni incluse nel concetto di conversione sono quindi di varia natura a seconda delle esigenze. Possono essere di acquisto o di semplice aggiunta di un prodotto al carrello. Di registrazione alla pagina per ottenere agevolazioni. Di click su un link per aprire un’altra pagina pertinente. Oppure far partire un download. Di iscrizione alla newsletter, ad un servizio in particolare e altro ancora.

Oltre a comprendere del CRO significato e il suo reale funzionamento, è importante anche sapere cosa lo rende essenziale nell’ecommerce. Portare al massimo il tasso di conversione è senz’altro lo scopo principale. In seconda battuta troviamo però anche tutta un’altra serie di vantaggi apportati da questa disciplina. 

Fra questi abbiamo l’aumento dell’engagement. Come naturale conseguenza del tasso di conversione, migliorare nelle metriche di coinvolgimento porterà ad un’ottimizzazione del sito stesso. E quindi a un miglioramento ulteriore anche delle future campagne. 

Da qui si allaccia un maggiore guadagno o ROI. Buone strategie di marketing vuol dire acquisire più clienti, più clienti vuol dire più conversioni. E il cerchio riprende.

Naturalmente il CRO richiede uno sforzo in più sugli Insight del pubblico. Ovvero dovremo di volta in volta metterci sempre più in ascolto del nostro pubblico. Raccogliere le opinioni, conoscere le esigenze, comunicare al momento e nel modo giusti. Poiché su questo si basa poi l’intera campagna di marketing.

Inutile dire che a questo punto a beneficiare di un buon CRO è il tasso di fidelizzazione. I clienti compiono azioni come affidarci le loro informazioni sensibili perché si fidano del nostro marchio. E le ragioni sono le stesse appena espresse un paragrafo sopra.

Infine il vantaggio migliore in assoluto sarà quello di espandere il proprio pubblico di riferimento. Se avremo lavorato bene e ottenuto buoni risultati con il nostro CRO saremo davvero competitivi sul mercato.

Ora dopo aver chiarito del CRO significato e principali vantaggi per il tuo ecommerce capiamo insieme come funziona.

Ecco le best practices per un cro di successo

CRO come si calcola e quali sono le best practices per avere successo

Dopo aver visto del CRO significato e vantaggi non ci resta che approfondire il funzionamento tecnico. Chiarito come il numero di volte – o percentuale – in cui un gruppo di persone porta a termine un obiettivo da noi studiato, il calcolo sarà il seguente:

(Numero di conversioni : Numero totale di visitatori) x 100

Ricorrere di volta in volta a questo rapido calcolo ci permette ogni volta di stabilire un benchmark di riferimento. Grazie al quale potremo effettivamente capire se rispetto all’ultima campagna di marketing siamo migliorati oppure no.

Naturalmente non è possibile stabilire dei valori indicativi rispetto ai quali considerare un CRO buono o cattivo. Questo perché gli obiettivi cambiano di volta in volta. E gli unici riferimenti in nostro possesso sono stabiliti dalle prospettive di crescita di partenza. In questo modo possiamo davvero stabilire una cronologia dei nostri successi o inciampi. E se necessario fissare un valore sotto il quale cercare di non scendere mai con il nostro lavoro.

Parlando più indietro di CRO significato, definizione e vantaggi abbiamo accennato come essenziale sia migliorare le potenzialità del nostro sito. Sia grafiche che tecniche, sia su pc sia su dispositivi mobili (tablet e cellulari). Ma anche migliorare la nostra campagna di marketing, e altri aspetti a seconda dell’esigenza.

Sono alcune aree di intervento che attivano gli insights del nostro pubblico, grazie poi ad opportune best practices del nostro CRO. Ad esempio, far risaltare con colori forti i pulsanti della call to action. Posizionare gli stessi opportunamente “above the fold”, cioé nei punti ben visibili della nostra pagina.

Ricorrere a offerte limitate nel tempo per incrementare il tasso di call to action. Mostrare passate opinioni e recensioni a nostro vantaggio. Ridurre gli step di compilazione dei form. E in generale fare in modo che la user experience sia estremamente fluida e agile.

Preventivamente, dobbiamo studiare il processo di ottimizzazione che ci porterà a intervenire sul nostro CRO. Iniziando con l’esaminare i comportamenti e gli interessi del nostro pubblico di riferimento (audience research). 

In secondo luogo sfruttare questo tipo di dati per migliorare le nostre campagne, l’engagement dei nostri contenuti. Oppure progettare altri tipi di call to action. Ogni intervento in funzione della miglior UX.

Non tutti gli interventi sul CRO poi avvengono in una volta sola. A questo proposito tornano utili strumenti come il test A/B. Per verificare l’efficacia delle nostre azioni, effettuare correzioni e capire dove agire con maggiore accortezza.

Con la raccolta dati attraverso strumenti quali Google Analytics possiamo infine non solo fissare di volta in volta nuovi obiettivi da raggiungere. Ma anche sfruttare le metriche per decifrare il margine di successo del nostro piano di marketing. E quindi del nostro ecommerce.

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