La compagnia di ecommerce giapponese Rakuten, proprietaria tra l’altro di Rakuten Ichiba, la piattaforma di shopping online più grande in Giappone, e Viber, l’app di messaggistica istantanea, ha deciso di seguire l’esempio, anche se con fini diversi, di giganti come Facebook e Tencent e puntare tutto su servizi online che non prevedono l’installazione di app.
Pochi giorni fa l’azienda ha lanciato Rakuten Games, marchio con cui entra di prepotenza nel settore del gaming. L’intento è quello di proporre dei videogiochi che non hanno bisogno di essere installati sullo smartphone o sul pc escludendo di conseguenza l’installazione di una qualsiasi applicazione per mobile. Tutti i titoli che Rakuten Games offrirà ai propri utenti potranno infatti essere utilizzati direttamente dal browser del pc o dello smartphone, evitando in particolar modo tutti quei problemi di compatibilità che un’eventuale app potrebbe presentare con i dispositivi più vecchi.
Rakuten, alla conquista del mercato del gaming
Con questa mossa Rakuten punta a conquistare una bella fetta dell’enorme mercato delle app per videogiochi, che secondo i dati di App Annie nel 2016 hanno fatturato l’81% dei 62 miliardi di dollari provenienti dalla vendita globale di app. Il prossimo passo sarà ora convincere i 114 milioni di shopper presenti nel database di Rakuten a provare il nuovo servizio di gaming. Per facilitare questo dialogo la compagnia giapponese ha deciso di permettere ai possessori della carta fedeltà “Rakuten Super Points” di convertire i punti accumulati con una moneta virtuale necessaria ad acquistare i giochi messi a disposizione da Rakuten Games. Inoltre, è già stata programmata l’integrazione del brand con Viber da cui a breve sarà possibile giocare con uno dei titoli messi a disposizione dalla nuova piattaforma di Rakuten senza mai uscire dall’app.
WeChat consensus
Questa di Viber non sarebbe però una novità assoluta, come tutta l’idea di Rakuten del resto. La piattaforma di Rakuten è basata sul linguaggio HTML5 che dopo la fine del dominio di Flash di Adobe è ormai diventato il linguaggio standard per lo sviluppo di siti, giochi e altri tipi di contenuti multimediali. Proprio sfruttando l’HTML5 Facebook ha introdotto lo scorso novembre Instant Games, servizio che come Rakuten intende offrire con Viber permette agli utenti di Messenger di giocare direttamente dall’app, senza doverne installare necessariamente un’altra e uscire quindi da Messenger. Il discorso è lo stesso anche per Tencent che ormai grazie a WeChat consente ai consumatori cinesi di organizzare la loro intera esistenza tramite un’unica applicazione.
Gli obiettivi finali sono quindi diversi: Rakuten vuole mettere le mani su una fetta del mercato del gaming online mentre FB e Tencent vogliono semplicemente restare gli unici attori che contano sul mercato delle applicazioni mobile. I mezzi per raggiungere questi obiettivi possono dirsi però abbastanza comuni: ridimensionare l’uso delle app, o almeno la maggior parte di esse.
In molti casi, in effetti, investire sulle applicazioni può rappresentare per un’azienda più un limite che un vantaggio, soprattutto in termini di costi e soprattutto se il numero di utenti che ne fanno un uso costante è relativamente basso. Anche altre compagnie di ecommerce potrebbero dunque pensare di investire in questa direzione per aiutare le varie app di messaggistica istantanea – come Messenger o WeChat appunto – ad avvicinarsi il più possibile, tramite collaborazioni di vario genere, al modello cinese di WeChat. Se di Beijing consensus non si è mai riusciti a parlare per quanto riguarda politica e in fondo anche economia, in campo tecnologico l’influenza della Cina sugli altri paesi è senza dubbio ai suoi massimi storici, e anzi promette ulteriori passi in avanti.