Un recente studio del Consorzio del Commercio Elettronico Italiano (Netcomm) ha messo in evidenza come le vendite online legate all’abbigliamento rappresentino oggi una delle categorie più importanti per l’ecommerce in Italia.
Nel nostro Paese il mercato del fashion vale il 5% del mercato retail e presenta un tasso di crescita medio annuo equivalente al 30%, con un valore totale superiore a 1,8 miliardi di euro, il 25% in più rispetto al 2015. Secondo Netcomm la moda è il primo settore per ricerca di informazione online prima di un acquisto tradizionale, dove l’abbigliamento, senza tener conto delle calzature, rappresenta una fetta pari al 40, 2% del mercato. Un dato importante se si considera che alla stessa percentuale si attesta anche il settore di smartphone, tablet e pc.
Lo smartphone è ormai l’interfaccia principale con cui lo shopper acquisisce informazioni sui vari prodotti: su 19 milioni di utilizzatori di smartphone connessi alla rete il 72% ha cercato in negozio un prodotto che aveva già visto online, il 45% invece ha cercato informazioni online mentre osservava un prodotto in negozio. Le ricerche avvengono prevalentemente sui siti dei retailer (oltre il 40%), seguite dal sito del produttore/fornitore (35%) e dalla semplice ricerca in rete (31%). A differenza del settore elettronico la ricerca di informazioni sui siti comparatori di prezzi rappresenta una percentuale bassa, meno del 20%. Stessa cosa per quanto riguarda le informazioni provenienti da magazine online o da condivisione tramite social.
Roberto Liscia, Presidente Netcomm e Executive Board Member Ecommerce Europe
Il presidente di Netcomm, Roberto Liscia, ha inoltre osservato come il digitale stia influenzando sempre di più il momento dell’acquisto di prodotti luxury, dando vita a un’esperienza sempre più omnicanale.
Secondo Liscia, la creazione di maggior punti di contatto tra la realtà virtuale e quella fisica rappresenta tuttora il segreto per il successo in ambito luxury. Se prese singolarmente, le vendite online (6%) e quelle offline (26%) di questi prodotti rappresentano delle percentuali ancora poco determinanti, tuttavia l’interazione tra l’esperienza online e quella offline consente di raggiungere risultati più competitivi come dimostra quel 68% che indica le vendite offline influenzate da un’esperienza online, e quindi da una ricerca fatta precedentemente in rete.
Tutto ciò rappresenta per l’Italia un’importante sfida di crescita dal momento che il settore della moda è quello che online sta crescendo di più in tutta Europa, dove tra il 2014 e il 2015 il commercio elettronico, in generale, ha registrato un +13,3%, passando dai 402 miliardi di euro del 2014 ai 455 miliardi di euro del 2015.
Secondo Netcomm nel 2016 si stima che la curva aumenterà ancora del 12%, raggiungendo i 510 miliardi di euro.
Cresce anche il modo degli incontri online, seppur non strettamente legato a quello degli e-commerce, così come dei telefonici erotici e dei siti di appuntamenti.