Amazon Power 2020 è il titolo dell’ultimo white paper pubblicato da FIND, società di search driven marketing, in collaborazione con Doxa e Kantar, che svela l’influenza di Amazon nelle scelte e negli acquisti degli italiani anche quando avvengono su altri siti o nei negozi fisici. La ricerca vuole essere una linea guida per addetti ai lavori (dal negoziante fisico al brand che vende solo online) che desiderino comprendere meglio il percorso informativo dietro un acquisto e il ruolo sempre più importante che Amazon svolge come motore di ricerca di prodotti e delle informazioni chiave che possano giustificarne l’acquisto. Quelle ricerche, cioè, più influenti nelle decisioni e negli acquisti dei consumatori e più richieste (e pagate) dagli inserzionisti pubblicitari.
Amazon sta rubando la scena a Google
FIND ha un proprio osservatorio permanente, “Search in Italy”, che analizza tutti i comportamenti degli italiani quando cercano e acquistano online. Secondo la ricerca, anche per l’Italia, probabilmente anche per mancanza di alternative credibili a Google, Amazon si conferma non solo un colosso del commercio elettronico, ma anche un motore di ricerca i cui risultati sono in grado di influenzare e orientare gli acquisti, sia su altri siti di commercio elettronico, sia nei negozi sul territorio. L’iniziare il percorso di ricerca su Amazon non vuol dire però escludere a priori Google, anzi. Il 60% degli intervistati utilizza entrambi, con finalità differenti e per differenti tipologie di informazione. Ed è proprio osservando il comportamento di chi usa entrambi che ci si rende conto di come, in questa situazione, a guadagnarci sia Amazon, grazie all’eccezionale visibilità che questo shop ha tra i risultati di ricerca di Google. Google che, al contrario, non ha possibilità di fare lo stesso tra i risultati di Amazon.
Su Amazon dallo smartphone, ma sono in negozio
Gli italiani vedono nello smartphone il principale alleato e compagno negli acquisti, il 95% ne possiede almeno uno, da cui si connette costantemente, e nel 70% dei casi le visite a un e-commerce arrivano da mobile. Lo scenario oggi più attuale è utilizzarlo mentre ci si trova all’interno di un punto vendita, per cercare informazioni di fronte al prodotto che si vorrebbe acquistare. Si tende a pensare che il tempo destinato alla ricerca online sia una tendenza più radicata se il prodotto da acquistare è particolarmente “impegnativo” in termini economici. Ma non è più così, oggi, con tutti gli strumenti di analisi e i dati a disposizione, il consumatore pretende di sapere tutto in tempo reale anche se deve acquistare una matita. Una tendenza che spesso, paradossalmente, fa sfumare gli acquisti, poiché la fame di informazione, spinge anche a una sorta di indecisione cronica, che si identifica tra le principali cause di stallo nei “carrelli”.
Crisi del retail? La colpa non è di Amazon
Acquisti online o sul punto vendita? Cosa influenza la scelta? Marco Loguercio, fondatore di FIND e autore della ricerca, porta come esempio la tipica customer journey di sua figlia adolescente. Rispetto a qualche anno fa, oggi la sua prima fonte di ispirazione per gli acquisti è Instagram (i social hanno la loro buona fetta in quanto a fonte di ispirazione, Ça va sans dire) pubblicità e influencer sono ormai le sue “guide agli acquisti” e, dopo aver scoperto un prodotto online su Amazon e Google, piattaforme di cui sostiene di “fidarsi”, le piace cercare di comprarlo in negozio. Ma non in un negozio qualsiasi: quello che le offre un’esperienza, oltre che un prezzo conveniente. Secondo Loguercio, i negozianti (dal singolo alla catena) che lamentano un calo “per colpa di Internet o per colpa di Amazon”, non hanno capito in realtà che i consumatori sono cambiati, che limitarsi a esporre la merce sullo scaffale non basta più. Non si tratta di arricchire i negozi di gadget tecnologici all’avanguardia come specchi interattivi e camerini virtuali, ma di saper spiegare bene i prodotti, saper svolgere un ruolo consulenziale e di guida all’acquisto, nel reale interesse di chi vorrebbe comprare.
Gli addetti ai lavori devono comprendere il ruolo di Amazon
“È vero, la principale ragione che porta gli italiani a informarsi anche su Amazon è ancora il prezzo – si legge nel documento – ma la seconda importante ragione sono gli approfondimenti, la ricerca di maggiori informazioni, le recensioni e la sezione “domande e risposte dei clienti” in grado di offrire e orientare le scelte e gli acquisti”. La buona notizia per chi vende attraverso altri canali, è che è tutt’altro che scontato che una ricerca su Amazon diventi poi anche un acquisto su Amazon. Comprendere quindi quale ruolo giochi oggi Amazon nel percorso di scoperta, valutazione e acquisto di un prodotto, avvenga questo online o in un punto vendita sul territorio, è chiave per gli operatori del settore. Questo l’obiettivo del white paperAmazon Power 2020, che si conclude proprio con una lista che evidenzia tutti i cosiddetti “superpoteri di Amazon” da non sottovalutare. Per chi volesse approfondire, il documento è gratuito e disponibile per il download sul sito www.findsdm.it.