Vai al contenuto

GreatPixel, con la piattaforma NEKTA[R], sposta la frontiera dell’ecommerce sull’iper-rilevanza

Giovanni Pola

L’agenzia digitale milanese GreatPixel sta proponendo una metodologia di approccio alla strutturazione della user experience basata su tecniche di neuromarketing: l’obiettivo è indagare la struttura delle esperienze perché queste siano in grado di portare alla iper-rilevanza, la nuova frontiera del successo nell’ecommerce.

L’evoluzione di GreatPixel nasce da una attenta disamina del mercato dell’ecommerce che in questo periodo sta vivendo una fase di evoluzione e cambiamento. Se da un lato, stando ai dati presentati da Netcomm e da IAB, il digitale sta aiutando la crescita del business, dall’altro, diversi accadimenti come la caduta della reach organica sulle grandi piattaforme, l’abbassamento del CTR e la mancata promessa del programmatic legata ai dati e alla loro trasparenza e disponibilità, stanno aumentando la competitività nella industry. Contemporaneamente, l’ecommerce presenta un numero molto alto di carrelli abbandonati, stringenti vincoli normativi, una difficile logistica e una forte ricerca della rilevanza, ormai un fattore cruciale per chi vende online.

“Ma la rilevanza non basta più – spiega il ceo e fondatore di GreatPixel, Giovanni Pola – le window of opportunity diventano molto più rare, e quindi dobbiamo sfruttarle al massimo perché diventino un ponte per la conversione. Il consumatore vive in un contesto sociale e mediatico sempre più complesso e instabile e si fida sempre meno delle comunicazioni che riceve. L’esistenza di meccanismi di indirizzamento truffaldini (dark pattern, fake news) e di altri che più semplicemente sfuggono alla comprensione degli utenti sono un esempio lampante di questo scenario: tutto questo naturalmente impatta anche sulle decisioni di acquisto. Ormai le emozioni hanno maggiore importanza delle verifiche e delle analisi oggettiva dell’offerta delle aziende. Le singole esperienze, all’interno dello stesso customer journey, sono sempre più frammentate e sconnesse fra loro nella mente del consumatore. Chi compra, poi, manifesta molteplici identità in molteplici contesti: così idee e scelte completamente opposte possono convivere nella stessa persona. In questo contesto essere semplicemente rilevanti ed avere un prodotto di qualità non basta più: la sfida ora è arrivare alla iper-rilevanza digitale”.

La strada per arrivare a centrare questo obiettivo presume una serie di azioni. “Innanzitutto dobbiamo comprendere che ogni momento di contatto all’interno dello stesso customer journey deve in qualche modo auto-consistente – continua Giovanni Pola – e cercare di far ripercorrere il valore esperienziale e commerciale dell’offerta in pochi secondi, con gradazioni diverse man mano che il cliente progredisce nel suo processo di acquisto. In questa direzione, noi stiamo da tempo utilizzando l’approccio NEKTA[R] – la piattaforma di competenze di GreatPixel, acronimo di needs, emotions, knowledge, trigger, action, reprise – che ci permette di comprendere la disposizione delle informazioni, utile a creare un percorso che porti alla iper-rilevanza sfruttando le neuro-scienze. Dopo aver massimizzato l’attrazione del contenuto e lavorato sulla parte emozionale, la nostra metodologia ottimizza l’apprendimento razionale dell’offerta commerciale per accompagnare l’utente sino alla vendita finale.

NEKTA[R] è preziosa perché ci consente di risolvere i principali problemi che albergano nella mente dei consumatori in pochi secondi, evitando così la creazione di dubbi. Questa proposta e la relativa creatività deve naturalmente essere personalizzata per ogni target.”. L’approccio NEKTA[R] presenta una grande efficacia, ma va tarato sulle singole industry, ad esempio alcune hanno tempi di attivazione piuttosto lunghi, mentre altre non hanno una componente razionale molto forte. “GreatPixel sta ottenendo risultati molto significativi in una serie di industry dalle Telco, alle Utilities, dall’Energia, al Food e al Fashion – conclude Giovanni Pola – settori con cui lavoriamo sia per individuare il target e il momento giusto per attivare una comunicazione, sia per la costruzione di esperienze digitali e attività low funnel che mirano all’ottimizzazione del conversion rate. Fino ad oggi i risultati ci stanno dando ragione: in tutti questi comparti abbiamo misurato incrementi delle vendite che vanno dal 12 al 48%”.