Sembra incredibile, ma per il commercio elettronico non esistono ancora norme multilaterali: al momento aziende e consumatori si devono, quindi, basare sulle norme concordate da alcuni Paesi nei loro accordi commerciali bilaterali o regionali.
Per questo motivo, a gennaio 2019, 76 membri del WTO – l’Organizzazione mondiale del commercio – hanno deciso di avviare dei negoziati per fornire un quadro giuridico su cui consumati e imprese possano fare affidamento, rendendo la compravendita online più facile e sicura.
Le proposte della Commissione Europea
Come riportato da Corcom, tra le proposte della Commisione Europea, che saranno discusse insieme a quelle di altri membri della della WTO durante le riunioni del 13-5 maggio a Ginevra, ci sarebbero:
- validità dei contratti elettronici e delle firme elettroniche;
- misure per contrastare lo spam e gli ostacoli che impediscono le vendite transfrontaliere;
- divieto permanente di dazi doganali sulle trasmissioni elettroniche.
Oltre a questi punti, la Commissione ha indicato come sia necessario abbattere le barriere che impediscono le vendite transfrontaliere. Per farlo sarà necessario:
- affrontare la questione legata ai requisiti di localizzazione dei dati, garantendo la protezione dei dati personali, rispettando il principio di accesso aperto a Internet;
- aggiornando le attuali discipline Omc sui servizi di telecomunicazione per garantire che siano idonei a supportare l’ecosistema Internet su cui si fonda l’eCommerce;
- migliorando gli impegni di accesso al mercato nei servizi di telecomunicazione e informatici.