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Come rendere l’ecommerce sostenibile: Shopify stila la top 5 dei consigli da seguire

Come rendere l’ecommerce sostenibile: Shopify stila la top 5 dei consigli da seguire

Da inizio pandemia, il 63% degli italiani dichiara di aver spostato gran parte dei propri acquisti online. Risultato: ogni giorno milioni di prodotti e servizi vengono venduti attraverso piattaforme di e-commerce, mobilitando tutta la filiera, dai merchant alla logistica, e con un conseguente impatto sull’economia e sull’occupazione ma anche sull’ambiente. Di questo Shopify, azienda leader nel commercio globale che offre strumenti per avviare, gestire e far crescere un’attività imprenditoriale, è consapevole da sempre e infatti ha intrapreso varie iniziative per crescere in modo sostenibile, tra cui la scelta di diventare un’azienda a impatto zero.

Ma non basta. La partita per ridurre al minimo l’impatto che l’e-commerce ha sul pianetava giocata in squadra e tutti gli attori della filiera – dalle singole realtà imprenditoriali ai consumatori finali – sono chiamati a fare la propria parte. Per questo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente in programma il prossimo sabato 5 giugno 2021, Shopify ha stilato la top 5 dei consigli utili per ridurre l’impatto ambientale dei business, online e offline.

La top 5 dei consigli per rendere un ecommerce più sostenibile:

  1. Sito web: evitare l’utilizzo di foto e video in alta risoluzione perché il moltiplicarsi di questi contenuti, così come di testi multimediali e di link, determina un aumento di peso dei siti web, con conseguente consumo di energia e aumento di emissioni di Co2. Un esempio: OrganicBasics, brand danese che vende biancheria intima e activewear eco-friendly su piattaforma Shopify, ha messo a disposizione degli utenti anche una versione del sito a bassa risoluzione e ha reso pubblico il codice sorgente di questo sito “low impact” affinché tutte le aziende che lo desiderano possano seguire l’esempio.
  2. Packaging: scegliere imballaggi green ed eco-sostenibili per le spedizioni ad esempio, offre numerose alternative eco-friendly, come la scatola automontante per spedizione e reso riciclata al 70%, la busta a sacco in carta e il nastro in carta che proviene da fonti rinnovabili e ha un motto: scegli l’alternativa green, il tuo cliente e l’ambiente ne saranno felici!, RAJA Italia  ad esempio soluzioni in carta e cartone provenienti da foreste FSC, prodotti realizzati con materiali riciclati, facili da smaltire e che possano essere riutilizzati per eventuali resi. Non sovraimballare i propri prodotti, creando rifiuti dannosi per l’ambiente.
  3. Prodotti: procurarsi materiali a basso impatto per realizzare i propri prodotti, partendo da un’analisi sull’impatto che i materiali ad oggi utilizzati hanno sull’ambiente e suggerendo sulla base dei risultati interventi correttivi, oltre a privilegiare energia rinnovabile per la produzione. Allo stesso tempo è importante considerare l’upcycling per gli scarti dei propri prodotti, così come cercare di riciclare i materiali il più possibile. Lo fa il brand di moda sostenibile Rifò che dal 2017 produce capi con materiali riciclabili e attraverso fibre tessili rigenerate a km 0, in modo da ridurre l’impatto sul pianeta e il consumo di risorse non rinnovabili.
  4. Donazioni: investire in progetti di compensazione delle emissioni di Co2 stringendo collaborazioni con una o più delle numerose realtà attive su questo fronte nel nostro Paese, come ad esempio l’ente non profit del terzo settore Rete Clima che promuove progetti di carbon offset ad esempio piantando alberi in Italia e quindi realizzando forestazione urbana compensativa al fine di ottenere positivi effetti climatici locali e globali.
  5. Lavoro flessibile: offrire la possibilità di lavorare da casa ai collaboratori che non hanno bisogno di recarsi in sede ogni giorno. La ridotta domanda di spazi per uffici e di energia comporta una riduzione complessiva del consumo totale di energia e di emissioni Co2. In questo modo, inoltre, si riduce l’inquinamento legato agli spostamenti. Nel 2020, Shopify ha deciso di diventare un’azienda “digital by default”ciò significa che tutti i dipendenti Shopify nel mondo lavorano sempre da casa. Risultato: le emissioni di Co2 di Shopify nel 2020 si sono ridotte del 29%!

L’impegno di Shopify per la sostenibilità

Negli anni, Shopify ha messo in campo una serie di interventi per ridurre il proprio impatto ambientale e per incentivare a farlo anche gli oltre 1 milione e 700 mila negozi che si affidano alla piattaforma per il proprio e-commerce. Alcuni esempi su tutti:

  • Il Fondo per la Sostenibilità, attraverso il quale ogni anno l’azienda si impegna a investire un minimo di 5 milioni di dollari nelle tecnologie e soluzioni più promettenti per combattere il cambiamento climatico a livello globale, di cui almeno 1 milione di dollari è destinato alla cattura e sequestro del carbonio. La piattaforma Shopify, inoltre, funziona interamente attraverso data center alimentati a energia rinnovabile. E ancora, le sedi Shopify nel mondo sono carbon neutral.
     
  • La cattura diretta dell’aria (DAC), uno degli strumenti essenziali che permette di estrarre la Co2 direttamente dall’aria, per poi stoccarla in modo sicuro e permanente. Shopify ha acquistato da Carbon Engineering e Climeworks la rimozione con tecnologia DAC di 15.000 tonnellate di carbonio. Si tratta del più grande investimento mai fatto in questo campo da parte di un’azienda!
     
  • L’applicazione Offset, progettata per aiutare i merchant a ridurre al minimo la loro impronta ecologica in modo semplice ed accessibile, compensando automaticamente le emissioni derivate dalla consegna degli ordini ricevuti supportando il progetto per la conservazione della foresta di Jari Parà.