Quello del vintage è un settore che non conosce crisi. Ogni anno cambiano le tendenze, gli usi e i consumi, ma il fascino del vintage resta sempre intramontabile e proprio per la sua caratteristica di essere ineguagliabile, soprattutto l’abbigliamento vintage continua ad essere molto ricercato dai giovani ma anche da chi è alla ricerca di un po’ di originalità. I motivi principali per cui si sceglie di aprire un negozio vintage possono essere riassunti in tre semplici punti: attenzione ai temi ecologici, prezzi convenienti e fascino di questi prodotti.
Secondo Doxa, nel 2019 il valore generato dalla second hand economy in Italia ha raggiunto quota 24 miliardi di euro, una cifra pari all’1,3% del PIL nazionale. Negli ultimi cinque anni, inoltre, è stata osservata una crescita del +33%, trainata soprattutto dall’online, che l’anno scorso ha generato valore per 10,5 miliardi. Ed è proprio l’online a permettere di aprire una piattaforma di vendita di prodotti vintage anche in assenza di uno store fisico. Vidra – portale che offre una potente piattaforma di commercio basata su cloud per aiutare e sostenere le aziende in crescita, in particolare le PMI – ha voluto riassumere cinque utili consigli per l’apertura di un negozio vintage online.
Definire la propria offerta
Per puntare al successo del proprio business in questo mercato bisogna avere in mente un’offerta specifica, ovvero definire il format del negozio e scegliere cosa si vuole vendere: abbigliamento, arredamento, oggettistica varia. Proporre un’offerta specifica aiuta nella definizione della clientela, semplifica l’esperienza di acquisto degli utenti e definisce la brand identity. Se, ad esempio, si scegliere di vendere abbigliamento vintage e in particolar modo abiti, quando qualcuno sarà in cerca di quel determinato articolo saprà esattamente dove rivolgersi.
Scegliere la vendita o la compravendita?
Si possono adottare due strategie per acquistare gli articoli da inserire nel proprio e-commerce vintage: il conto vendita e la compravendita. Il primo è un’opzione a basso rischio e perfetta per coloro che sono agli inizi: gli utenti hanno la possibilità di vendere gli abiti che non utilizzano più, il gestore dell’e-store li mette in vendita e se entro 60 giorni vengono venduti allora pagherà un corrispettivo a chi aveva venduto quell’articolo, guadagnando anche il surplus generato dalla vendita sul sito. Altrimenti si restituisce l’articolo senza perdite, evitando così di avere merce invenduta nel proprio inventario.
La compravendita, invece, è la classica modalità di acquisto per la quale si paga il prodotto per intero, e successivamente ci si occupa della sua vendita all’interno del proprio e-commerce. Questa seconda opzione prevede però di dover trovare una strategia per gestire l’invenduto.
Prestare attenzione all’igiene, alla riparazione e allo stoccaggio
Qual è la prima cosa che viene in mente quando si acquista un articolo usato? Sicuramente occuparsi del lavaggio e dell’igienizzazione. E’ opportuno pensare fin da subito alla soluzione migliore per vendere un prodotto di qualità, ricordando sempre che l’abbigliamento vintage deve essere lavato con cura per non subire danni.
Per quanto riguarda la riparazione, invece, è buona norma tenere sempre sotto mano il riferimento di una buona sarta per effettuare piccole riparazioni che potrebbero essere necessarie. E’ importante segnalare sulla scheda prodotto tutte le riparazioni effettuate sulla merce in vendita nel proprio e-commerce, l’onestà è infatti tra le migliori pratiche che si possono adottare nei confronti dei propri clienti.
Anche lo stoccaggio della merce deve essere fatto con cura: è fondamentale tenere i capi vintage in ambienti a temperatura ed umidità controllata, evitare gli scantinati e i luoghi troppo umidi o dove potrebbe esserci la presenza di muffa e insetti. Ancora, è importante tenere i capi lontano dalla luce del sole, che potrebbe rovinare i colori accesi.
Come decidere il prezzo di un articolo vintage?
Gli articoli vintage possiedono un certo valore ed attribuire un prezzo a questo valore potrebbe risultare difficile, ma non impossibile. I prezzi degli articoli vintage possono essere decisi sulla base dell’epoca, della vestibilità, delle tendenze del momento e del brand stesso. Per articoli rari o di alta moda può essere anche utile valutare la possibilità di fornire un servizio di valutazione.
Aprire il proprio shop online e puntare sulla comunicazione
La comunicazione è l’anima del commercio, raccontare la storia della propria attività, l’idea da cui è nata e tutte le opportunità che vengono offerte ai potenziali clienti aiuterà a costruire o rafforzare la brand identity e farà acquisire autorità e rilevanza all’interno del mercato di riferimento, in questo caso quello del vintage.
I social network sono un potente canale di vendita e una delle piattaforme che si presta meglio per questo tipo di attività è sicuramente Instagram Shopping. In questo senso, può essere utile fare fotografie agli articoli in vendita con anche abbinamenti che i clienti stessi possono riprodurre. Queste, infatti, sono le foto più belle e coinvolgenti da pubblicare sui social. Anche interagire con gli utenti è di fondamentale importanza. Perché non pubblicare e ricondividere le foto e le storie dei clienti che indossano i prodotti acquistati nello shop online? Questa pratica può aiutare ad ispirare gli altri clienti su come abbinare e indossare i vestiti, mostrando allo stesso tempo il valore della propria azienda a chi, ancora, non ha effettuato nessun acquisto.