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Come registrare un logo: guida completa per proteggere il tuo marchio

come registrare un logo

Il logo definisce l’identità di ogni brand. È quel simbolo grafico che racchiude tutta l’essenza di un’azienda e la comunica al mondo esterno.

Un marchio ben progettato diventa il primo punto di contatto tra l’impresa e i suoi clienti, comunicando valori e filosofia attraverso forme, colori e tipografia. Costruirlo richiede creatività e strategia, ma nessuno vuole correre il rischio di vederlo copiato o utilizzato da altri. Per evitare che accada, c’è una sola strada: registrarlo.

Senza questa protezione, il rischio è vedere vanificati gli investimenti in termini di tempo e risorse dedicati alla creazione del marchio.

Vediamo quali sono i passaggi da seguire, gli strumenti a disposizione e i costi da affrontare.

Requisiti per la registrazione

La legge impone criteri precisi che devono essere rispettati affinché la richiesta di registrazione venga accolta. Il primo aspetto da considerare è l’originalità. Un logo deve essere unico, non può somigliare ad altri già esistenti o confondersi con marchi registrati. La verifica preventiva aiuta a evitare brutte sorprese: attraverso le banche dati ufficiali dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) si può controllare se un segno simile sia già stato depositato.

Un altro aspetto è la capacità distintiva. Se un logo è troppo generico o descrittivo, rischia di non ottenere la registrazione. Usare solo simboli o parole comuni potrebbe non bastare: il marchio deve essere immediatamente riconoscibile e associabile a una specifica azienda o attività.

Infine, c’è la questione della liceità. Un logo non può contenere elementi che violano norme di legge, risultano offensivi o contrari al buon costume. Questi dettagli, spesso sottovalutati, possono compromettere l’intera domanda di registrazione.

Come registrare un logo in Italia

L’iter può sembrare complesso, ma con gli strumenti giusti diventa più semplice. La registrazione si effettua tramite l’UIBM, l’ente nazionale preposto alla tutela dei marchi. Esistono due modalità per presentare la richiesta: online e cartacea.

Chi sceglie la procedura telematica deve accedere al portale dell’UIBM e autenticarsi tramite SPID, CIE o CNS. Il sistema guida l’utente nella compilazione del modulo, richiede il caricamento della documentazione e consente di pagare le tasse direttamente online.

In alternativa, è possibile presentare la domanda in formato cartaceo presso la Camera di Commercio della propria provincia. In questo caso, bisogna compilare il modulo MA-RI, allegare una copia del logo e pagare i relativi diritti di segreteria. Prima di scegliere questa modalità, meglio informarsi sulle procedure specifiche della sede di riferimento.

Dopo la presentazione della domanda, l’UIBM avvia un esame formale per verificare la conformità ai requisiti legali. Se non emergono problemi, il logo viene pubblicato nel Bollettino dei Marchi e, in assenza di opposizioni da parte di terzi, si procede alla registrazione ufficiale.

Il costo della registrazione dipende dal numero di classi merceologiche per cui si intende tutelare il logo. Ogni marchio viene infatti associato a una o più categorie, in base al tipo di prodotto o servizio offerto.

Per il deposito di un marchio individuale in una classe, la tassa è di 101 euro. Ogni classe aggiuntiva comporta un costo extra di 34 euro. Se la domanda viene presentata in forma cartacea, bisogna aggiungere anche 40 euro di diritti di segreteria e una marca da bollo da 16 euro.

Nel caso di marchi collettivi, la registrazione parte da 337 euro per la prima classe, con un supplemento di 34 euro per ogni classe aggiuntiva.

Quanto dura la protezione e come rinnovarla

Una volta ottenuta, la registrazione del logo è valida per 10 anni, con possibilità di rinnovo. Il rinnovo può essere richiesto più volte senza limiti, ma è necessario dimostrare che il marchio sia ancora in uso. Un logo non utilizzato per un lungo periodo potrebbe decadere, rendendo vana la registrazione.

Per rinnovarlo, la procedura è simile a quella del primo deposito. La richiesta può essere presentata a partire da 12 mesi prima della scadenza e fino a 6 mesi dopo, pagando un sovrapprezzo per il ritardo.

Registrare un logo in Europa e nel mondo

Chi opera su un mercato più ampio può valutare la registrazione a livello europeo o internazionale. In Europa, il riferimento è l’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale). La registrazione comunitaria garantisce protezione in tutti i Paesi dell’UE con una sola domanda.

I costi variano in base al numero di classi scelte. Per un marchio con una sola classe, la spesa è di 850 euro. Aggiungere una seconda classe costa 50 euro, mentre dalla terza in poi si pagano 150 euro per ciascuna.

Chi desidera proteggere il logo anche fuori dall’Europa può ricorrere al Sistema di Madrid, gestito dall’OMPI (Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale). Questo sistema consente di registrare il marchio in più Paesi con un’unica procedura, scegliendo tra le nazioni aderenti al protocollo.

Perché registrare un logo fa la differenza

La proprietà intellettuale è una risorsa preziosa, e chi investe nella costruzione di un’identità visiva non può permettersi di lasciarla senza protezione. Un logo registrato ha un valore concreto: offre un’arma legale contro chi tenta di appropriarsene, aumenta la credibilità dell’attività e può persino diventare un asset economico, cedibile o licenziabile a terzi.

Eppure, sono ancora molte le aziende che trascurano questo aspetto, rischiando di vedere il proprio marchio conteso o addirittura perso. La registrazione non è solo una precauzione burocratica: è una scelta strategica, un investimento che tutela il futuro del brand.

Chi registra per tempo evita complicazioni. Chi aspetta troppo, rischia di doversi difendere.

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