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Amazon rischia multa da 746 milioni di euro per aver violato le regole sulla privacy

Amazon rischia multa da 746 milioni di euro per aver violato le regole sulla privacy

Dal Garante per la privacy dell’Unione europea arriva una maxi multa da 746 milioni per Amazon per violazioni della privacy relativa alle sue pratiche pubblicitarie. Una sanzione da record ai sensi della legge sulla protezione dei dati dell’Ue. La multa è stata emessa due settimane fa dall’Autorità per la protezione dei dati del Lussemburgo (CNPD), accompagnata dalla richiesta di revisione di alcune pratiche dell’azienda

Secondo quanto riportato dai media esteri, dovrà pagare la cifra astronomica di 746 milioni di euro per aver trattato dati personali in violazione del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Il gigante tecnologico sta già progettando di fare appello contro la decisione.

Amazon ha rivelato la notizia in un documento normativo. Nel documento, si legge che la Luxembourg National Commission for Data Protection accusa Amazon per il trattamento dei dati personali definendo quest’ultimo non conforme al regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE.

Amazon vuole difendersi “vigorosamente”

“Crediamo che la decisione della CNPD sia senza merito e intendiamo difenderci vigorosamente in questa materia“, dice il gigante dell’ecommerce nel documento (consultabile qui).

Il GDPR è un regolamento del diritto dell’UE che è entrato in vigore nel maggio 2018. Il suo obiettivo è quello di migliorare il controllo e i diritti dei cittadini UE rispetto all’utilizzo dei loro dati personali. Ad esempio, le aziende devono chiedere il consenso delle persone prima di utilizzare i loro dati personali. Se non lo fanno, possono affrontare alcune gravi multe.

Multa sproporzionata?

Un portavoce di Amazon ha dichiarato che l’azienda è fortemente in disaccordo con la sentenza. “La decisione relativa al modo in cui mostriamo ai clienti la pubblicità pertinente si basa su interpretazioni soggettive e non testate della legge europea sulla privacy, e la multa proposta è del tutto sproporzionata“.

Guardando ai numeri la multa rappresenta all’incirca il 4,2% del profitto netto di 21,3 miliardi di dollari riportato dall’azienda per il 2020 e lo 0,2% dei suoi 386 miliardi di dollari di ricavi.