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Amazon consegnerà gratuitamente in Palestina

Amazon consegnerà gratuitamente in Palestina

Amazon ha annunciato che fornirà gratuitamente le consegne ai clienti nelle regioni palestinesi occupate, secondo quanto riferito dalla società di informazioni Wafa.

Il ministero dell’Economia palestinese ha affermato in una dichiarazione che Amazon ha addirittura invertito il suo piano di fatturazione dei costi di distribuzione per le forniture ai clienti negli stessi territori.

Contro il pregiudizio

L’inversione del piano di Amazon è collegata a “una serie di misure palestinesi volte a fermare il disprezzo per l’identità palestinese e a riconoscere gli insediamenti illegali”.

Amazon è stata implicata di essere pregiudizievole dopo un articolo del Financial Times, che riportava come Amazon offrisse la spedizione gratuita dei suoi servizi negli insediamenti israeliani in Cisgiordania occupata, mentre facesse pagare gli stessi servizi ai cittadini provenienti dai territori palestinesi. Addebitando loro costi di oltre 24 dollari per le sue soluzioni.

Amazon rischia azioni legali

Nonostante la legislazione internazionale indichi sia la Cisgiordania che Gerusalemme Est come regioni trafficate e tenga conto anche di tutti i compiti di costruzione di insediamenti ebraici illegali, Amazon ha affermato che avrebbe certamente reso la consegna gratuita per i palestinesi se solo avessero riconosciuto la loro nazione come Israele.

Il Ministero dell’Economia palestinese, tuttavia, ha minacciato di intraprendere un’azione legale contro Amazon invitandolo ad abbandonare questo piano di distribuzione assolutamente di parte per gli israeliani, oppure affrontare conseguenze legali.

Problemi di inefficienza

L’ufficio postale palestinese è stato in realtà piuttosto inefficiente, poiché le spedizioni postali verso la Cisgiordania devono viaggiare attraverso confini globali e valichi prima di arrivare nella regione palestinese, e sono spesso soggette a lunghe trattenute.

Tuttavia, di recente, l’Unione Postale Universale dell’ONU ha riconosciuto il diritto della Palestina di avere uno scambio postale diretto con il globo senza limitazioni. Non si sa ancora come questo sarà applicato sul campo.

Il mese scorso l’ONU ha fornito una lista nera di 112 imprese che procedono in trattative illegali nelle regioni occupate, titani mondiali come Airbnb, Expedia, Opodo e anche Motorola; Amazon non è stata chiamata in causa in questo caso.