Dal 17 febbraio 2024 il Digital Services Act è entrato in vigore per tutte le piattaforme online europee, modificando radicalmente il panorama normativo del commercio digitale. Questo regolamento europeo non riguarda solo i giganti della tecnologia: le piccole e medie imprese che gestiscono negozi online, marketplace o servizi digitali devono ora confrontarsi con nuovi obblighi che possono sembrare complessi ma sono essenziali per operare legalmente nel mercato europeo.
“Il digital service act cos’è?” diventa quindi una domanda fondamentale per ogni imprenditore che vuole continuare a vendere online senza incorrere in sanzioni che possono arrivare fino al 6% del fatturato annuale. La normativa introduce regole specifiche per garantire un ambiente digitale più sicuro e trasparente, stabilendo responsabilità precise per chi offre servizi intermediari online.
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Cos’è il Digital Services Act (DSA) e perché riguarda anche il tuo e-commerce

Il Digital Services Act è il regolamento europeo sui servizi digitali, approvato dal Parlamento Europeo nell’ottobre 2022 e operativo da febbraio 2024. Si tratta di una normativa che modernizza il quadro giuridico europeo per i contenuti online, aggiornando la direttiva sul commercio elettronico del 2000.
La legge si propone di creare uno spazio digitale più sicuro dove i diritti fondamentali degli utenti siano tutelati e le responsabilità delle piattaforme chiaramente definite. Il regolamento sui servizi digitali classifica i servizi digitali in quattro categorie principali: servizi intermediari (come i provider internet), servizi di hosting (inclusi i servizi cloud), piattaforme online (social media e marketplace) e le piattaforme molto grandi con oltre 45 milioni di utenti nell’UE.
Per le PMI che operano nell’e-commerce, il DSA introduce obblighi specifici che variano in base alle dimensioni e al tipo di servizio offerto. Anche se alcune disposizioni sono riservate alle piattaforme molto grandi, molti obblighi si applicano a qualsiasi attività commerciale online, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda.
Il regolamento mira a contrastare la diffusione di contenuti illegali, garantire trasparenza nella pubblicità online e proteggere i consumatori dai cosiddetti “dark pattern” – tecniche di design ingannevoli che manipolano le scelte degli utenti.
I 7 obblighi principali del DSA per le PMI che vendono online
Il Digital Services Act stabilisce una serie di obblighi specifici per le PMI che operano nel commercio elettronico. Questi requisiti sono proporzionati alle dimensioni dell’azienda, ma rappresentano comunque aspetti fondamentali da considerare per mantenere la conformità normativa. Ecco i sette obblighi più rilevanti che ogni imprenditore digitale deve conoscere e rispettare.
1. Trasparenza sui sistemi di raccomandazione dei prodotti
Il DSA richiede alle piattaforme online di spiegare chiaramente come funzionano i loro algoritmi di raccomandazione. Se il tuo e-commerce utilizza sistemi automatizzati per suggerire prodotti ai clienti, devi informare gli utenti sui parametri principali utilizzati per determinare queste raccomandazioni.
Non è necessario rivelare l’algoritmo completo, ma devi spiegare in termini comprensibili quali fattori influenzano le raccomandazioni: cronologia degli acquisti precedenti, preferenze dichiarate, prodotti visualizzati o criteri geografici. Queste informazioni devono essere facilmente accessibili nelle tue condizioni di servizio.
2. Obbligo di tracciare i venditori se operi come marketplace (“Know Your Business Customer”)
Se gestisci un marketplace dove venditori terzi offrono i loro prodotti, devi raccogliere e verificare informazioni specifiche su ciascun venditore. Questo obbligo, noto come “Know Your Business Customer”, richiede di documentare nome, indirizzo, contatti, numero di registrazione aziendale e coordinate bancarie di ogni operatore commerciale.
Le informazioni devono essere aggiornate regolarmente e conservate per almeno sei mesi dopo la fine del rapporto commerciale. In caso di venditori che offrono prodotti senza essere identificabili, la responsabilità ricade sulla piattaforma marketplace.
3. Nuove regole per la trasparenza della pubblicità online
Ogni annuncio pubblicitario visualizzato sulla tua piattaforma deve essere chiaramente identificabile come tale. Gli utenti devono poter accedere facilmente alle informazioni su chi ha pagato per l’annuncio, i parametri utilizzati per il targeting e perché quella specifica pubblicità viene mostrata a loro.
È vietato utilizzare dati sensibili come orientamento politico, religioso o sessuale per la pubblicità mirata. Particolare attenzione deve essere riservata ai minori: è completamente proibito mostrare loro annunci personalizzati basati sui loro dati personali.
4. Divieto di utilizzare “dark pattern” nell’interfaccia utente
Il DSA vieta esplicitamente l’uso di dark pattern, ovvero elementi di design che ingannano o manipolano gli utenti. Non puoi utilizzare interfacce che rendono difficile cancellare un account, che nascondono costi aggiuntivi o che spingono verso acquisti non voluti attraverso falsi countdown o messaggi di urgenza.
La progettazione del tuo sito deve essere onesta e permettere agli utenti di prendere decisioni consapevoli senza essere influenzati da tecniche ingannevoli. Questo vale per tutto il percorso di acquisto, dalla navigazione fino al checkout finale.
5. Procedure chiare e veloci per la segnalazione e rimozione di contenuti illegali
Devi predisporre un sistema facilmente accessibile che permetta agli utenti di segnalare contenuti o prodotti illegali. Il meccanismo di segnalazione deve essere gratuito, intuitivo e disponibile in tutte le lingue principali dei tuoi mercati di riferimento.
Una volta ricevuta una segnalazione, sei tenuto a valutarla tempestivamente e a prendere le misure appropriate. Se il contenuto risulta effettivamente illegale, devi rimuoverlo rapidamente e informare sia chi ha fatto la segnalazione sia l’utente che aveva pubblicato il contenuto.
6. Obbligo di fornire un punto di contatto unico per utenti e autorità
Devi designare un punto di contatto unico facilmente raggiungibile tramite mezzi elettronici. Questo contatto deve essere accessibile direttamente agli utenti, alle autorità competenti e ai titolari di diritti.
Il punto di contatto deve essere in grado di comunicare almeno in una lingua ufficiale dello Stato membro dove ha sede la tua impresa e in una lingua ampiamente compresa in Europa. Le richieste devono ricevere risposte tempestive e non basate esclusivamente su strumenti automatizzati.
7. Semplificazione dei termini e delle condizioni di servizio
I termini e le condizioni del tuo servizio devono essere scritti in linguaggio chiaro e comprensibile. Devi specificare chiaramente quali comportamenti e contenuti sono vietati, quali sono le conseguenze delle violazioni e come funzionano le procedure di moderazione.
Le condizioni devono essere facilmente accessibili e comprensibili anche per utenti non esperti. Ogni modifica sostanziale deve essere comunicata agli utenti con un preavviso adeguato.
DSA vs GDPR: quali sono le differenze tra le normative?
| Aspetto | Digital Services Act (DSA) | GDPR |
| Obiettivo principale | Regolare i servizi digitali e i contenuti online | Proteggere i dati personali |
| Ambito di applicazione | Piattaforme online, marketplace, servizi intermediari | Qualsiasi trattamento di dati personali |
| Focus normativo | Contenuti illegali, trasparenza, sicurezza online | Consenso, diritti degli interessati, sicurezza dati |
| Sanzioni massime | 6% del fatturato annuale globale | 4% del fatturato annuale globale |
| Autorità di controllo | Coordinatori nazionali servizi digitali | Autorità per la protezione dei dati |
| Obblighi di trasparenza | Algoritmi, pubblicità, moderazione contenuti | Informative privacy, finalità trattamento |
Il DSA e il GDPR sono normative complementari che spesso si sovrappongono nelle attività di e-commerce. Mentre il GDPR si concentra sulla protezione dei dati personali, il DSA regola il funzionamento delle piattaforme digitali e la gestione dei contenuti online.
Entrambe le normative richiedono un elevato livello di trasparenza, ma con focus diversi: il GDPR sulla gestione dei dati personali, il DSA sui meccanismi di funzionamento delle piattaforme online. Per le aziende di e-commerce è fondamentale garantire la conformità a entrambi i regolamenti, poiché le violazioni possono comportare sanzioni significative.
La gestione coordinata di DSA e GDPR richiede una strategia integrata che consideri sia gli aspetti di protezione dei dati sia quelli di trasparenza operativa. Molte procedure richieste dal DSA, come la gestione delle segnalazioni e la trasparenza degli algoritmi, devono essere progettate nel rispetto dei principi di protezione dati stabiliti dal GDPR.
L’adeguamento al Digital Services Act non è solo una questione di conformità normativa, ma presenta anche diverse opportunità per migliorare la fiducia dei clienti e la competitività del business online. Le aziende che riescono a implementare correttamente i requisiti del DSA possono beneficiare di una maggiore credibilità presso i consumatori e di una riduzione dei rischi legali.
La trasparenza richiesta dal regolamento, se gestita strategicamente, può diventare un vantaggio competitivo. I consumatori europei sono sempre più attenti alla sicurezza online e alla protezione dei propri diritti: un e-commerce che dimostra piena conformità al DSA può differenziarsi positivamente dalla concorrenza.
È consigliabile affrontare l’adeguamento al DSA con un approccio strutturato, iniziando da una valutazione completa dei propri servizi digitali per identificare quali obblighi si applicano specificamente alla propria attività. La collaborazione con consulenti legali specializzati in diritto digitale può essere determinante per evitare errori costosi e garantire una implementazione efficace dei nuovi requisiti.
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