La finanza, oggi, non è più una dimensione a parte, che offre i suoi servizi incurante di quanto le accada attorno. È piuttosto qualcosa che si integra, perfettamente, nell’esperienza di acquisto e nelle piattaforme di cui facciamo uso ogni giorno. L’embedded finance, o finanza integrata secondo la traduzione italiana, sta rivoluzionando il modo in cui consumatori e aziende interagiscono con pagamenti, prestiti, assicurazioni e investimenti. Tale fenomeno modifica radicalmente il concetto stesso di banca e rende i servizi finanziari invisibili, seppure indispensabili.
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Cos’è l’embedded finance e perché la banca tradizionale sta scomparendo
L’embedded finance consente l’accesso a prodotti e servizi finanziari direttamente all’interno di piattaforme non bancarie. In passato, quando vi era la necessità di chiedere un prestito o sottoscrivere un’assicurazione, la procedura prevedeva, sempre e comunque, un passaggio in filiale. Occorreva infatti firmare documenti e mantenere una relazione diretta con la banca. Oggi, in seguito alla digitalizzazione e all’open banking, questi servizi sono incorporati nelle piattaforme, di cui facciamo già normalmente uso per concludere acquisti, spostarci o gestire il nostro business.
La banca tradizionale non scompare del tutto, ma perde sicuramente la sua centralità nel rapporto con il cliente. I nuovi attori si chiamano marketplace, app di mobilità, e-commerce e piattaforme gestionali. Questi offrono servizi finanziari integrati senza soluzione di continuità. Ciò significa che l’utente non percepisce di interagire con una banca, poiché, di fatto, si relaziona con un ecosistema che semplifica la sua esperienza.
Per i consumatori, ciò comporta accesso immediato, meno burocrazia e maggiore personalizzazione. Per le imprese, invece, rappresenta una nuova opportunità: possono integrare servizi finanziari e costruirsi un vantaggio competitivo azionando, al contempo, una leva capace di fidelizzare i clienti. L’embedded finance segna quindi il passaggio da un modello centrato sulla banca a uno nuovo, e differente, completamente basato sulla customer experience.
7 esempi di embedded finance che già utilizziamo
Se pensiamo all’embedded finance come a un fenomeno futuro, ci sbagliamo. L’esperienza fa infatti parte del presente. Nelle nostre vite quotidiane, abbiamo già a che fare con essa. Difficilmente ci rendiamo conto che, quando paghiamo un passaggio in Uber o rateizziamo un acquisto online, stiamo utilizzando, senza averne contezza, servizi finanziari integrati. Le piattaforme tecnologiche, e i brand non finanziari, sono diventati, da tempo, i nuovi sportelli bancari invisibili.
Abbiamo raccolto, di seguito, 7 esempi concreti di embedded finance. Tutti già piuttosto diffusi. Essi ci mostrano come la finanza integrata si stia trasformando in un nuovo standard di mercato.
1. Buy now, pay later direttamente nel carrello dell’e-commerce
Il modello Buy now, pay later (spesso abbreviato nelle sue iniziali, BNPL) è, forse, l’esempio più noto di finanza integrata. Al momento dell’acquisto online, il cliente può scegliere di pagare subito, in un’unica soluzione, oppure, qualora lo preferisca, di dilazionare l’importo in più rate, senza interessi. Tutto avviene all’interno del carrello, senza necessità di dover compilare lunghe pratiche o richiedere un prestito in banca.
Questa soluzione aumenta il tasso di conversione degli e-commerce, riduce l’abbandono del carrello e rende gli acquisti più accessibili. Allo stesso tempo, apre una nuova linea di business per fintech e retailer. Procedere sfruttando questo modello significa velocizzare enormemente il pagamento e, di riflesso, stimolare un numero di acquisti superiore.
2. Stipula di polizze assicurative istantanee all’acquisto di un prodotto o servizio
Quante volte, acquistando un biglietto aereo, ci viene proposto di aggiungere immediatamente una polizza assicurativa? Questo è un altro esempio perfetto di embedded finance in azione. L’assicurazione non deve essere cercata e pagata a parte, operazione che richiede tempo e pazienza, due elementi non a disposizione di chiunque. Il sito o l’agente con cui ci interfacciamo ce la offre direttamente, senza neppure il bisogno di richiederla in prima persona. I benefici sono evidenti: praticità, immediatezza e copertura mirata. Per i brand significa generare nuovi ricavi, oltre che aumentare il valore medio della transazione.
3. Richiesta di prestiti e finanziamenti direttamente da una piattaforma gestionale
Le piattaforme gestionali che supportano piccole e medie imprese o professionisti freelance stanno integrando servizi di finanziamento. Ad esempio, un’azienda può richiedere un prestito direttamente dal gestionale utilizzato per emettere fattura, senza alcuna necessità di passare per una banca. L’embedded finance, in questo step, elimina passaggi inutili e offre soluzioni immediate, basate sui dati reali dell’attività. Si tratta di un vantaggio sia in termini di velocità, sia in termini di personalizzazione.
4. Pagamenti integrati e wallet all’interno delle app
Chiunque utilizzi Uber, o Glovo, due servizi oggi popolarissimi, sa bene che cosa significhi poter contare su un pagamento totalmente integrato. Non c’è bisogno di inserire i dati della carta a ogni corsa o consegna: il wallet elettronico interno, legato al singolo account, gestisce tutto in maniera automatica. Nuovamente, abbiamo a che fare con una forma di finanza integrata. Il processo di pagamento è reso invisibile e, così facendo, si migliora radicalmente l’esperienza dell’utente, oltre a fidelizzarlo, dal momento che apprezzerà sicuramente rapidità e praticità di pagamento.
5. Servizi finanziari proposti da piattaforme non finanziarie
Sono sempre di più le piattaforme dedicate a imprese e venditori che offrono servizi finanziari totalmente integrati. Si pensi al portale di Shopify, ad esempio. Il servizio Shopify Balance permette ai venditori (detti merchant) di gestire incassi e pagamenti come se avessero aperto un vero e proprio conto aziendale, anche se in realtà non l’hanno mai fatto. L’embedded finance diventa allora un valore aggiunto: l’utente non avrà più alcun bisogno di rivolgersi a una banca per potersi servire di servizi basilari, bensì troverà tutto l’occorrente nella piattaforma che già utilizza.
6. Investimenti e trading all’interno di app di personal finance
Alcune app di gestione delle finanze personali includono la possibilità di investire in ETF, criptovalute o azioni. L’utente non deve aprire conti aggiuntivi, ma gestisce tutto da un’unica interfaccia. Lo scopo è quello che abbiamo già messo in evidenza nei punti precedenti: eliminare le barriere d’accesso e rendere i servizi finanziari democratici, accessibili e integrati nella vita quotidiana. Semplificare significa stimolare, dal momento che le difficoltà operative scoraggiano qualsiasi operazione finanziaria.
7. Carte di credito co-branded con programmi di fedeltà avanzata
Le carte di credito co-branded rappresentano un caso di embedded finance già noto da anni. Esse non si limitano ad agire da strumenti di pagamento, bensì offrono programmi di fedeltà avanzati, sconti e premi personalizzati. Per i brand, espedienti di questo genere rappresentano un potente strumento di fidelizzazione. Per quanto riguarda i clienti, invece, essi si vedranno aggiungere del valore tangibile a ogni transazione eseguita.
Quali opportunità crea l’embedded finance per le PMI
Quella dell’embedded finance non è una pratica riservata ai giganti del retail o alle big tech. Anche le piccole e medie imprese possono trarne vantaggi considerevoli. Integrare servizi finanziari nelle proprie operazioni significa aumentare la fidelizzazione, semplificare i pagamenti, migliorare la gestione dei flussi di cassa e differenziare la propria offerta.
Ad esempio, pensiamo a un negozio online. Esso può incrementare le vendite offrendo la possibilità del BNPL. Alla stessa maniera, un software gestionale per artigiani può proporre microfinanziamenti rapidi, basati sulle entrate registrate. In questo modo, le PMI diventano più competitive e capaci di offrire esperienze al passo con i grandi player. In prospettiva, l’embedded finance rappresenta una leva di crescita strategica anche per imprese più piccole. Non è necessario essere una banca o una grande impresa per offrire servizi finanziari. Basta saperli integrare dove il cliente ne ha davvero bisogno e in modalità che possano andargli, o andarle, incontro.