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Visite mediche e pagamenti cashless, boom di acquisti POS portatili

Dalla telemedicina ai consulti medici da remoto, dalla dematerializzazione delle ricette ai pagamenti digitali, fino ad arrivare ai social per comunicare più rapidamente con i pazienti: la trasformazione digitale sta cambiando il settore della sanità, soprattutto quella territoriale e di prossimità, e gli stessi medici sono sempre più aperti all’uso di strumenti innovativi. Un processo in corso da tempo, ma che nel 2020 ha vissuto un’accelerazione a causa dell’emergenza da Coronavirus. All’orizzonte, un modello di connected care più vicino ai pazienti, “una sanità territoriale ‘nuova’, ispirata ad una vision in grado di rispondere alla domanda di salute presente e futura del Paese”, come ha sottolineato la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), a ottobre 2020 in audizione al Senato.

Rinnovare il concetto di medicina territoriale implica l’adozione di nuovi strumenti elettronici, come anche di sistemi di pagamento innovativi e cashless. A confermarlo è SumUp, fintech leader nel settore di pagamenti digitali e soluzioni originali cashless per PMI e professionisti che, ad esempio, durante il primo lockdown del 2020 ha registrato per il settore medicale (medici, professionisti della salute e farmacie), un incremento delle vendite di lettori di carte pari al +250% rispetto allo stesso periodo del 2019. Inoltre, nel corso del 2020 i medici sono stati tra i professionisti più reattivi nell’uso di POS e pagamenti digitali, attestandosi subito dopo i commercianti attivi nel settore Food & Grocery.

POS: non solo un obbligo, ma un’opportunità

I POS costituiscono soluzioni che non solo semplificano le operazioni di pagamento, ma che permettono di ottenere una serie di incentivi per il medico e di detrazioni per paziente, come previsto dalla Legge di Bilancio 2020: a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2021, che riguarderà redditi e spese riconducibili al 2020, è possibile infatti beneficiare della detrazione fiscale del 19% per le spese effettuate con strumenti tracciabili, pagate quindi con carte di credito, bancomat, bonifici bancari o postali e assegni.

Insieme alla commercialista Giorgia Salardi, SumUp ha analizzato lo scenario corrente: “Con l’entrata in vigore della detraibilità delle spese mediche – il cui pagamento avvenga con mezzo tracciato, va da sé che dotarsi di POS per il medico professionista più che un obbligo rappresenti un’opportunità”. Il POS è, infatti, lo strumento più agevole e veloce per permettere ai pazienti del medico di rendere detraibile la prestazione usufruita. “Disporre di un POS per il medico professionista diventa un modo per rendere da un lato più agevole il pagamento della spesa da parte del paziente, che in questo modo avrà certezza della detraibilità, e dall’altro uno strumento utile per la rendicontazione e l’adempimento degli obblighi da parte del professionista stesso”.

La digitalizzazione per i medici, inoltre, è una fase necessaria per confermare la propria posizione sul mercato come professionisti: ad esempio, gli utenti sono sempre più digitali e ricercano i contenuti di loro interesse sui social. Il segreto, quindi, è proprio quello di sapersi inserire in questo flusso di contenuti e diventare rilevanti. Il professionista medio del settore, però, non è ancora pienamente digitalizzato: dalla prenotazione al pagamento della prestazione, si serve principalmente di processi ancora del tutto analogici e la sua presenza si rende in tal modo poco efficace sia sui social network, che su Google. Di conseguenza, i primi medici che affronteranno il mondo digitale e rinnoveranno i propri metodi riusciranno a posizionarsi oltre gli altri e a godere di più visibilità.  

A testimoniare quanto affermato – insieme a SumUp – anche il Dottor Angelo Barbagiovanni: “I nuovi strumenti digitali come i social media rappresentano un’opportunità per il paziente di conoscere, rintracciare e selezionare in maniera tempestiva ed efficace il professionista di cui ha bisogno in base alle proprie esigenze. D’altro canto, tutto ciò permette al medico di ampliare la propria sfera di utenza e di implementare la propria opera professionale rendendo tutto più smart, fluido, rapido e tracciabile riducendo al minimo i tempi d’attesa. Tramite foto, video o inserzioni, il medico può, infatti, presentare il proprio lavoro agli utenti che in tal modo ne verranno a conoscenza ed opteranno per lui ancor prima di essere entrati in contatto diretto”.

Cinque consigli per medici “digital”

Digitalizzarsi significa migliorare i processi, automatizzandoli il più possibile e sfruttando i canali online per avere maggiore visibilità. Ma qual è il metodo migliore per realizzare la piena digitalizzazione? SumUp e il Social Media Coach Davide Dal Maso hanno stilato una lista di consigli rivolta proprio ai medici per digitalizzare la loro attività e per farlo nella maniera più efficace.

1. La scheda su Google per condividere prodotti e servizi
Farsi individuare facilmente e nel minor tempo possibile, godere di visibilità su Google e offrire rapidamente informazioni utili sulla propria attività: queste le peculiarità di Google My Business, una piattaforma messa a disposizione gratuitamente dal motore di ricerca per creare una scheda di presentazione di tutte le attività. Google My Business offre anche la possibilità di inserire un link che faciliti la prenotazione online.

2. La prenotazione online: l’operazione salva-tempo
Prenotare online una visita o un consulto medico è un’operazione che permette di risparmiare tempo e risorse tanto al paziente, quanto al professionista. Varie applicazioni si possono utilizzare allo scopo e sono spesso integrate nell’agenda del professionista per controllare in tempo reale le sue disponibilità in agenda. Fra le app che rendono questo processo smart vi sono: Calendly, MeetFox, Appointy o Zoho Bookings.

3. Le videocall e l’assistenza online per seguire i pazienti

Digitalizzare la propria attività per un medico comporta anche offrire servizi di assistenza online, con brevi, ma frequenti call per verificare lo stato di salute dei propri pazienti. Le call sono utili anche per risolvere rapidamente dubbi e situazioni che non richiedono una visita. È possibile rendere nota l’offerta di questi servizi inserendoli, ad esempio, all’interno della scheda creata su Google My Business o del proprio sito web, sottolineando che si mettono a disposizione degli utenti servizi da remoto col vantaggio di essere anche meno costosi rispetto a quelli tradizionali.

4. LinkedIn, Facebook, Instagram: scegli il social più adatto
Facebook è senza dubbio il social di riferimento per le comunicazioni, anche quando si tratta di un medico, ma il professionista può valutare di servirsi del proprio sito web o anche di Instagram per parlare al pubblico. Un’altra opzione è quella di LinkedIn, curriculum web adatto a mostrare in modo professionale competenze, attestati e attività.

5. Dirette su Facebook e Instagram: come farle nel modo più efficace

Le dirette su Facebook o Instagram possono essere molto efficaci per farsi conoscere. Meglio, però, se focalizzate su temi specifici, dedicate a target altrettanto precisi, così da pubblicizzarle con annunci dedicati. Sono utili per aumentare la partecipazione e la condivisione dei contenuti e dei servizi cui si vuole dare visibilità.

Il 2021 si prospetta come l’anno giusto per i professionisti per passare al cashless con tutte le opportunità ad esso legate“, conclude Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp. “Il futuro è sempre più digitalizzato ed è fondamentale per i professionisti avere a disposizione tutti gli strumenti utili per essere protagonisti del cambiamento”.