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PSD2 e commercio elettronico: come prepararsi al cambiamento in arrivo

In un periodo come quello attuale in cui l’importanza dell’e-commerce è emersa in modo ancora più evidente, per le aziende diventa fondamentale farsi trovare pronte al prossimo grande cambiamento nel commercio digitale, ovvero l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sui servizi di pagamento digitali (PSD2). Incertezze in questo senso, infatti, rischierebbero di vanificare parte degli sforzi e degli investimenti che migliaia di merchant stanno mettendo in campo per migliorare le perfromance, da cui – pare evidente – dipenderanno in modo sempre più importante i risultati di business nei mesi a venire.

Prevista la sua piena applicazione per la fine del 2020, PSD2 infatti modificherà in maniera radicale il mondo dei pagamenti elettronici, con l’obiettivo di assicurare un ecosistema ancora più integrato e aumentare i livelli di sicurezza delle transazioni. Una sfida senz’altro complessa, ancor di più se si considerano i tanti attori coinvolti e la situazione contingente, ma che se affrontata e gestita per tempo può trasformarsi in un’opportunità di rilancio importante.

Adyen, la piattaforma di pagamento scelta da molte delle più importanti aziende a livello mondiale come Spotify ed eBay, suggerisce alcuni modi efficaci per trasformare le sfide poste dalla PSD2 in opportunità per offrire ai clienti esperienze di pagamento sempre più semplici e sicure.

Parola d’ordine: autenticazione forte

Cuore della PSD2 è la cosiddetta autenticazione forte o Strong Customer Autentication (SCA), una normativa destinata a rendere più sicuri i pagamenti online grazie all’introduzione di più livelli di autenticazione. Al momento della transazione, i clienti infatti dovranno utilizzare un sistema di protezione multifattoriale dato dalla combinazione di “Qualcosa che sai” (ad esempio una password o pin), “Qualcosa che possiedi” come lo smartphone o token di sicurezza e “Qualcosa che sei”, come l’impronta digitale, il riconoscimento facciale o qualunque altro dato biometrico.

In quest’ottica, un sistema chiave per la gestione delle autenticazioni è dato dal protocollo 3DS2 che delinea le informazioni e la loro modalità di richiesta delle informazioni al momento della transazione. Evoluzione dell’ormai obsoleto 3D Secure 1.0, il nuovo protocollo è stato creato con l’obiettivo di rendere l’autenticazione più dinamica e sicura, andando incontro alle esigenze delle nuove modalità di acquisto – ad esempio tramite smartphone o InApp – sempre più frequenti tra i consumatori d’oggi.

I vantaggi offerti da 3DS2 sono soprattutto di due tipi: permettere ai clienti di autenticarsi in modo sicuro e semplice – ad esempio con un solo tocco del dito – e consentire un contrasto alle frodi più efficace e potenziali tassi di autenticazione più alti grazie allo scambio di dati elaborati fra banche e merchant. Due vantaggi strategici, dunque, di grande importanza, il tutto nel pieno rispetto dei requisiti SCA di PSD2. Fra i primi a comprenderlo, brand internazionali come Uber e Zalando stanno utilizzando la soluzione di Adyen 3DS 2 per trasformare la fruizione dei servizi da parte degli utenti in un’esperienza sempre più fluida, sicura e innovativa.

Semplificare la PSD2 con un motore di autenticazione

Le diversità nei tempi e nelle modalità di attuazione della PSD2 e della nuova normativa SCA da parte delle autorità dei singoli paesi Europei e delle parti coinvolte, rischia di generare uno scenario complicato da gestire da parte delle aziende. Il rischio è che, nel processo di pagamento, a risentirne di più siano soprattutto i tassi di autorizzazione, che a causa di una vasta gamma di controlli richiesti (conformità alle normative, livello di rischio, dati di chi emette i pagamenti e altro) rischiano di essere messi a dura prova.

Non è possibile, infatti, definire una soluzione univoca per garantire l’autorizzazione dei pagamenti. Ogni transazione deve essere considerata in base a fattori diversi, quali l’importo e la tipologia, le normative locali e le preferenze di autenticazione di chi emette il pagamento. In alcuni casi inoltre, come ad esempio per gli importi sotto i 30 euro, le transazioni rimangono esenti dall’applicazione del PSD2.

Per rispondere a questa sfida, la soluzione messa a punto da Adyen prevede un toolkit di ottimizzazione (RevenueAccelerate) che utilizza il machine learning per valutare ogni transazione. Questo fa si, ad esempio, che nei casi in cui la regolamentazione lo consenta, diventa possibile saltare un processo di autenticazione perché Adyen è in grado di sapere se una banca autorizza una transazione con il suo 3D Secure – riducendo così al minimo ogni attrito nell’esperienza di checkout del cliente.

“In un momento senza precedenti come quello attuale, il nostro obiettivo è aiutare le aziende ad adattarsi e reagire con la massima rapidità ai cambiamenti” commenta Philippe De Passorio, Country Manger di Adyen Italia. E aggiunge: “La PSD2 è una delle sfide più importanti che attendono i merchant italiani ed europei nelle prossime settimane e mesi. Per questo, è fondamentale far comprendere l’importanza di non farsi trovar impreparati e di trasformare questa transizione in un momento di miglioramento dell’esperienza di pagamento offerta ai propri clienti”.