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WhatsApp Pay lanciato in Brasile, ma qualcosa è andato storto

WhatsApp Pay lanciato in Brasile, ma qualcosa è andato storto

Poco più di una settimana fa WhatsApp Pay è stato lanciato in Brasile: primo Paese a sperimentare i pagamenti digitali tramite WhatsApp. “Stiamo rendendo l’invio e la ricezione di denaro facile come condividere le foto, stiamo anche consentendo alle piccole imprese di effettuare vendite direttamente all’interno di WhatsApp“, scriveva Mark Zuckerberg su Facebook.

Nel suo blogpost ha spiegato: “le persone saranno in grado di inviare denaro in modo sicuro o effettuare un acquisto da un’azienda locale senza uscire dalla chat – spiega la società sul suo blog -. Gli oltre 10 milioni di piccole e micro-imprese sono il battito del cuore delle comunità brasiliane. Ora, oltre a visualizzare il catalogo di un negozio, i clienti potranno anche inviare pagamenti per i prodotti“.

Ma pochi giorni dopo il lancio del servizio in Brasile, qualcosa è andato storto.

Perché il Brasile ha bloccato WhatsApp Pay?

La Banca centrale brasiliana ha sospeso il servizio di pagamento digitale di WhatsApp, a una sola settimana dal debutto. Le motivazioni nascono dalla decisione di “garantire un’adeguata concorrenza nel mercato dei sistemi di pagamento“. Un brutto colpo per il debutto della novità, che già avevba annunciato il suo imminente anche nel resto del mondo.

Non solo, secondo le indiscrezioni riportate da TechCrunch la banca centrale brasiliana ha richiesto che Mastercard e Visa, partner della piattaforma per l’iniziativa, di smettere immediatamente di abilitare pagamenti e trasferimenti di denaro attraverso l’app. In caso contrario, potrebbero rischiare multe e sanzioni.

In una nota, la Banca centrale ha sottolineato inoltre che l’eventuale “avvio o continuità” delle operazioni senza una precedente analisi potrebbe “generare danni irreparabili” all’SPB in termini di “concorrenza, efficacia e riservatezza dei dati”.

Si tratta dell’ultima battuta d’arresto per Facebook, che ha iniziato a testare WhatsApp Pay in India due anni fa e non ha ancora ricevuto l’approvazione normativa per espandere il servizio di pagamenti a livello nazionale.

Come funziona WhatsApp Pay?

WhatsApp ha precisato che il sistema tiene conto della sicurezza e “per impedire transazioni non autorizzate, sarà richiesto un Pin speciale a sei cifre o un’impronta digitale“. Per iniziare, ha aggiunto, “supporteremo le carte di debito o di credito del Banco do Brasil, Nubank e Sicredi sulle reti Visa e Mastercard, e stiamo lavorando con Cielo, il principale processore di pagamenti in Brasile. Abbiamo creato un modello aperto per accogliere più partner in futuro“.

L’invio di denaro o l’acquisto su WhatsApp è previsto gratuitamente per gli utenti. Le aziende invece devono corrispondere una commissione, in linea con quanto accade con le transazioni per le carte di credito. I pagamenti rimandano alla piattaforma Facebook Pay, che permette agli utenti d’inviare denaro o effettuare un acquisto da un’azienda locale senza uscire dall’applicazione.

E visto che le piattaforme comunicano tra loro, “in futuro – ha spiegato WhatsApp – vogliamo consentire a persone e aziende di utilizzare gli stessi dati della carta nella famiglia di app di Facebook”. La società intende “estendere i pagamenti a tutti“.

Intanto Instagram insegue TikTok

Da casa Zuckerberg, intanto arrivano altre news. Instagram ha portato in Francia e in Germania “Reels”, il suo strumento per l’editing di brevi filmati, in stile TikTok lanciato in Brasile nel novembre scorso.

La funzione consente di creare video di 15 secondi usando canzoni note come colonna sonora. Con Reels gli utenti possono pubblicare i video nel Feed e nelle Storie, inviarli via messaggio diretto, e anche sperare di vederli all’interno della sezione “Top Reels” che, in modo analogo ai “Per te” di TikTok, raccoglie i filmati virali. Al momento Instagram non ha ancora reso noti i piani per il lancio della novità in Usa e in altri mercati europei.

Instagram non è l’unica piattaforma di Mark Zuckerberg che tenta di rincorrere il cinese TikTok. Facebook in Brasile sta testando Lasso, una nuova app per pubblicare video in cui si balla o si fa lip-sync sulle canzoni di tendenza, mentre YouTube – secondo recenti indiscrezioni – dovrebbe svelare entro l’anno Shorts, uno spazio dedicato ai video di breve durata.