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Inquadrare un QR code con lo smartphone e accedere ad un prestito fino a 20.000 euro. Arriva FairePay

Inquadrare un QR code con lo smartphone e accedere ad un prestito fino a 20.000 euro. Arriva FairePay

Un nuovo strumento, pensato da un lato per supportare lo sviluppo delle PMI italiane in ambito retail e dall’altro per aiutare i consumatori ad accedere in 48 ore a prestiti da 2.000 a 20.000 euro. Si tratta di FairePay, la nuova soluzione che permette agli utenti di rateizzare i propri pagamenti accedendo a un prestito personale e di farlo direttamente all’interno dei punti vendita convenzionati, grazie a un processo interamente digitale.

FairePay è un prodotto di proprietà di faire.ai, fintech B2B nata nel 2020 e specializzata nell’automazione del credito al consumo che sfrutta l’open banking (PSD2) come fonte di dati e utilizza modelli di intelligenza artificiale per stimare i profili di rischio dei consumatori.

Come funziona FairePay

Al prestito è possibile accedere in pochi passaggi. All’interno delle attività commerciali convenzionate, infatti, l’utente inquadra il QR code con il proprio smartphone e atterra sulla WebApp di FairePay. Qui potrà, per prima cosa, scegliere l’importo desiderato, confrontare i piani di rateizzazione proposti e scegliere quello che preferisce, da un minimo di 12 a un massimo di 72 mesi. A questo punto l’utente collega il proprio conto corrente grazie a Fabrick, realtà che promuove l’Open Finance a livello internazionale e piattaforma di riferimento per lo sviluppo di servizi finanziari digitali basati sull’Open Banking.

Attraverso il collegamento del conto corrente, la piattaforma API di faire.ai accede ai dati transazionali dell’utente e li analizza: grazie a questo passaggio, l’utente che utilizza FairePay può ricevere uno screening sulla sostenibilità del prestito desiderato e inviare la richiesta, senza dover presentare alcun documento reddituale, come ad esempio la busta paga. A concludere il flusso di richiesta del prestito è poi la conferma della propria identità, grazie all’utilizzo di SPID.

I vantaggi per le PMI

FairePay è stato pensato soprattutto come alleato prezioso per le PMI italiane che, utilizzando il credito come leva commerciale, possono arricchire la propria offerta di vendita e trarre sensibili vantaggi per il proprio business.

Il mercato dei pagamenti dilazionati infatti, incentrato sul modello del Buy now, pay later, coinvolge soprattutto gli e-commerce, i brand retail del mondo fashion, travel, leisure o elettronica di consumo. FairePay si posiziona quindi in un segmento di mercato ad alto potenziale. “Esiste una consistente fetta del mondo delle piccole e medie imprese (settore edilizio, delle forniture, delle ristrutturazioni, ma anche artigiani e concessionari auto) che fino ad ora non ha potuto offrire soluzioni di pagamento dilazionato in-store e che, per questo, ha sempre visto limitarsi fortemente le proprie opportunità di business – spiega Gianluigi Davassi, CEO e co-founder di faire.ai – È proprio in questo contesto che FairePay vuole porsi come elemento disruptive. Così come Scalapay e Klarna hanno rivoluzionato il mondo dell’e-commerce con i pagamenti a rate, noi vogliamo  diventare un punto di riferimento per le aziende retail italiane, rendendo il credito al consumo un’opportunità di crescita”.

Implementando FairePay come soluzione di pagamento dilazionato all’interno dei propri punti vendita, le PMI possono migliorare il tasso di conversione dei preventivi generati, aumentare le vendite e lo scontrino medio. In più, FairePay consente di attirare nuova clientela, allargando ai millennials e alla generazione Z la platea di consumatori che possono accedere a beni e servizi da almeno 2.000 euro, grazie ad uno strumento che rende più sostenibili gli acquisti.

FairePay è la dimostrazione che un credito più inclusivo, accessibile e con meno barriere burocratiche è davvero possibile se si colgono le opportunità che l’open banking offre. Con FairePay gli utenti possono rateizzare i propri acquisti, accedendo al prestito secondo una valutazione del merito creditizio più equa e granulare, che vada oltre i soliti canoni tradizionali” conclude Gianluigi Davassi.