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L’emergenza aumenta la fiducia negli acquisti online: lo spiega Worldz

Se da un lato gli effetti del Coronavirus sono devastanti per l’economia globale, per la quale si prospettano danni incalcolabili specie in settori come l’industria, il commercio fisico e il turismo, dall’altro, in alcuni comparti si registrano effetti positivi direttamente collegati all’auto-isolamento dei cittadini italiani.

Tra quelli che hanno visto nascere nuove opportunità e registrato uno spontaneo incremento degli affari, c’è sicuramente quello delle vendite online.

L’analisi di Worldz

Il settore dell’e-commerce può offrire un supporto insostituibile alle persone, permettendo loro di ordinare online diverse tipologie di prodotto, soprattutto quelli di prima necessità” – afferma Joshua Priore, fondatore e CEO di Worldz, piattaforma di Social Commerce, nata nel 2016, che proprio sulle potenzialità dell’ecommerce e dell’effetto booster dei social network ha fondato il suo business.

Sono oltre 100 ad oggi gli ecommerce partner di questa startup, appartenenti a diverse categorie merceologiche e, da un’indagine interna di la maggior parte di questi ha registrato un incremento delle vendite, dovuto alla rivoluzione innescata dall’emergenza Coronavirus.

La tendenza cui stiamo assistendo rappresenta una sfida e, al tempo stesso, un’opportunità soprattutto perché, nel contesto di emergenza, anche coloro che prima non erano abituati a fare acquisti online oggi stanno mettendo da parte la propria diffidenza verso questo strumento, determinando un incremento delle vendite online”.

Gli effetti positivi a lungo termine

Secondo i dati Nielsen, l’emergenza contagio sta determinando un aumento delle vendite online di prodotti di largo consumo pari all’81%, circa 30 punti percentuali in più rispetto al periodo precedente all’esplosione dell’emergenza sanitaria. Dal punto di vista geografico, le percentuali più elevate in termini di vendita si sono registrate al Sud Italia (15,8%), seguito da Centro e Nord Italia (+12,8%).

Ma gli effetti di questo cambiamento epocale per l’Italia, che paga un certo ritardo rispetto ad altri Paesi, dovrebbero riflettersi anche sul lungo periodo. “Il processo di digitalizzazione forzato sta obbligando le aziende, che non l’avevano fatto prima, a dotarsi di ecommerce, mentre i consumatori stanno cambiando radicalmente le loro abitudini di acquisto, prendendo confidenza con gli strumenti digitali e imparando ad usarli con maggiore consapevolezza. La difficile esperienza che stiamo vivendo ha, almeno in parte, sconfitto o attenuato la diffidenza dei consumatori verso gli ecommerce” continua Joshua Priore.

Rivoluzione del retail italiano

La conferma di questa rivoluzione nel retail italiano arriva anche da Netcomm, che ha condotto una ricerca su 200 associati scoprendo che, nell’ultimo mese, il 75% degli acquirenti da siti di ecommerce non l’aveva mai fatto prima.

La situazione di emergenza sta contribuendo al ripensamento del sistema di vendita da parte dei brand e dei retailer, sottolineando l’importanza della capacità di adattamento agli scenari e alle modalità di acquisto e consumo, che possono cambiare repentinamente.

Da qui si comprende l’impennata delle vendite che ha investito gli eshop, legata anche alla chiusura momentanea di molti store fisici.Gli ecommerce sono stati la risposta pronta alle necessità dei consumatori in un momento di eccezionale difficoltà, tanto che l’87% degli utenti attivi ha dichiarato di aver cercato prodotti e servizi da comprare online.

Il consumatore ora presta attenzione alla scelta dei brand, soffermandosi maggiormente su aspetti nuovi, come i valori che un brand trasmette, l’impegno nel sostenere il bene collettivo o la capacità di offrire vantaggi ai propri clienti, tra cui spiccano offerte e prezzi piú competitivi rispetto al commercio tradizionale – afferma Joshua Priore – La comprensione del modo e degli strumenti migliori  per soddisfare i nuovi bisogni dei clienti, unita alla comunicazione e all’efficientamento dei servizi e dei vantaggi offerti, giocano un ruolo fondamentale in questa situazione straordinaria, in quanto consentono ai brand di far sentire la loro presenza, investendo nelle relazioni con i propri consumatori per costruire con essi un rapporto più a lungo termine. Essere in grado di adattarsi alle nuove sfide, consentirà alle aziende di fidelizzare nuovi clienti sul lungo periodo, grazie ad una comunicazione reattiva e solida e una base di clienti ingaggiata e fiduciosa“.