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Il futuro dell’ecommerce è in Medio Oriente?

Il futuro dell’ecommerce è in Medio Oriente?

Tra le grandi piattaforme di ecommerce potrebbe presto aggiungersene un’altra. Un gruppo di investitori guidati dalla figura centrale di Mohamed Alabbar, chairman di Emaar Properties PJSC, e dal Fondo pubblico per gli investimenti saudita hanno presentato una nuova azienda con lo scopo di sollecitare la crescita del mercato ecommerce in Medio Oriente. Finanziamento di partenza: 1 miliardo di dollari.

La notizia arriva poche ore dopo la presentazione della relazione annuale della banca centrale dell’Arabia Saudita in cui la Banca ha annunciato di attendersi una crescita del 1,8% del PIL del Paese, +0,6% rispetto a quanto previsto dal Fondo monetario internazionale.

Gli obiettivi di Noon

La nuova piattaforma, che sarà online a partire da gennaio 2017, si chiamerà Noon e si presenterà alle famiglie mediorientali con un bagaglio di circa 20 milioni di prodotti. L’obiettivo a lungo termine è quello di creare una versione regionale di giganti dell’ecommerce come Amazon o Alibaba.

La sede principale di Noon sarà situata nella capitale dell’Arabia Saudita, Riyad, e per il momento concentrerà i propri sforzi commerciali nelle aree dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, per poi tentare di espandersi in tutta la ragione del Medio Oriente. Una regione con una percentuale di popolazione in forte crescita e dove un maggiore uso di internet sta rendendo possibile l’avvio di business di questo genere. Alabbar si aspetta che Noon possa generare profitti entro i primi cinque anni e spera di riuscire a coinvolgere nel progetto Egitto ed Iraq già a partire dal 2018.

L’investimento iniziale sarà usato per porre le basi logistiche e tecnologiche di cui Noon ha bisogno come, ad esempio, lo sviluppo di canali di pagamento e consegna, magazzini, nonché tutto il personale staff. Il miliardo di dollari è stato versato per metà da Alabbar stesso e da una base di investitori del Golfo, gli altri 500 milioni di dollari provengono dal PIF, il Fondo sovrano del regno saudita che contribuisce ai vari piani di riforme economiche del Paese. Con un accordo separato, sempre il PIF, ha annunciato lo scorso mese di aver chiuso una partnership con la giapponese SoftBank, azienda specializzata nel campo dei media e delle telecomunicazioni, per creare un fondo di 100 miliardi di dollari.

Il futuro dell’ecommerce è in Medio Oriente?

Il mercato dell’ecommerce nel Golfo Persico è ancora ad uno stadio iniziale. Lo studio di consulenza di Chicago A.T. Kearney ha stimato che il suo valore dovrebbe ammontare a circa 5.3 miliardi di dollari nel 2015, contribuendo con lo 0,4% al PIL della regione, molto poco se comparato con mercati più maturi. Allo stesso tempo lo studio di Chicago ha indicato il mercato della regione mediorientale come quello con maggior potenziale di crescita al mondo in questo momento.

Tra i concorrenti regionali Noon dovrà vedersela con Souq.com, altra piattaforma specializzata nel commercio online che agli inizi di quest’anno è riuscita a raggruppare 275 milioni di dollari di fondi da un gruppo di investitori internazionali, tra cui la Standard Chartered Bank di Londra.

Alabbar, un nome da tenere a mente

Questo 2016 è stato un anno davvero intenso per Alabbar che nell’ultimo periodo sta attirando sempre più attenzione su di sé nel mondo degli affari della regione del Golfo. Nei primi mesi dell’anno è stato a capo di un gruppo di investitori che ha acquistato il 26% delle azioni di Kuwait Food Co., società meglio nota come Americana, per il valore di circa 2.5 miliardi di dollari. Il presidente della Emaar Properties PJSC ha inoltre investito nella società di spedizioni Aramex, che verosimilmente si occuperà della gestione di spedizioni e consegne di Noon, e comprato diverse azioni di Yoox.