Era agosto quando AgCom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, multò Amazon per l’attività postale, ritenuta abusiva, di consegna completa dei pacchi: una sanzone in riguardava in particolare «l’organizzazione di una rete unitaria per svolgere il servizio di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei punti di recapito». Una decisone che non è andata proprio giù al colosso americano e che, per concludere la controversa, ha deciso di tutta risposta di iscriversi nell’elenco degli operatori postali, depositato presso il Ministero dello Sviluppo Economico, insieme agli altri 4.463 già iscritti. Un numero di per sé considerevole, ma che assume un’altro peso quando si tratta di una realtà come Amazon, che, ogni giorno, gestisce migliaia di spedizioni solo in Italia.
Ad Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport, questi i nomi delle due società gestiste dall’eCommerce più famoso al mondo che hanno acquistato la licenza, questa si applicherà su tutta la posta con peso superiore ai 2 kg, sui pacchi tra 20 e 30 kg e su servizi come pony express, raccomandate urgenti e consegna con data e ora certa, ma si parla anche di “servizi a valore aggiunto” per invii postali sino a 2kg e pacchi fino a 20kg. Le due società dovranno però pagare anche il balzello di tutti operatori postali all’Agcom, l’1,4 per mille dei ricavi, ed essere sottoposti alla vigilanza dell’AgCom.
Una mossa che potrebbe presagire l’ingresso nel mondo dei corrieri da parte di Amazon, anche se il branch nazionale di Amazon ha dichiarato di non voler commentrare i propri piani futuri e di lavorare con molti corrieri, aspettandosi di continuare a farlo. «Il nostro obiettivo è consegnare pacchi ai clienti entro la data di consegna prevista», ha ribadito l’azienda. «Valutiamo i corrieri in base a velocità, affidabilità, flessibilità, innovazione e costi: abbiamo milioni di ordini da consegnare in tutta Europa ogni settimana e valutiamo tutte le opzioni che forniscono i corrieri».
