We Arena, nasce a Villesse, in Friuli, circa un anno fa. È il primo progetto pilota europeo, che a breve verrà realizzato in tutta Italia. Almeno l’intenzione sarebbe questa. È un parco tematico dove è possibile intrattenersi e rendere la tecnologia di alta gamma, fruibile a un pubblico ampio ed eterogeneo: dalla mixed reality, ai simulatori sportivi. L’idea del Team di progettazione è che “in fondo il mondo dell’intrattenimento sarà quello che cambierà di più nei prossimi 15 anni”.
Come nasce il progetto
L’idea originale nasce da Francesco Monastero. Nel 2011 il progetto venne pensato come un’attrazione integrativa agli stadi e ai palazzetti sportivi. Oggi WeArena rappresenta un punto di svolta culturale.
Possiamo definire questo progetto semplicemente come l’evoluzione di quelle che un tempo erano le sale giochi: luoghi di perdizione, imprevisto spazio di aggregazione e, luoghi dove sono state condivise molte passioni.
WeArena dimostra come oggi un luogo, dove l’unico scopo è l’intrattenimento, possa unire lo sport, l’informazione e la cultura: un vero e proprio “luogo di destinazione”, come viene definito dal Team di Lavoro.
WeArena è un progetto che mira alla realizzazione di “luoghi pensati in maniera specifica per mettere a disposizione di chiunque l’esperienza di una full immersion nel divertimento tecnologico”; un’esperienza “resa possibile da un’offerta ai massimi livelli di videogiochi e simulatori, dall’opportunità di accostarsi al mondo degli e-sport o di cimentarsi con la realtà virtuale e aumentata”.
Questo progetto è stato sviluppato in spazio di 3600 metri quadrati all’interno del centro commerciale Tiare Shopping. Ogni area è formata almeno da 2500 metri quadrati. Il suo amministratore delegato è Gian Gherardo Aprile.
Gli scopi di WeArena
“WeArena è il primo network di parchi tematici dedicato al mondo del digitale. Mettiamo sotto un unico tetto tre ambienti diversi: il primo è dedicato al mondo degli e-sport, per quei ragazzi che vogliano confrontarsi con i loro coetanei e condividere le stesse passioni; il secondo è l’evoluzione delle sale giochi degli anni ’80 e ’90, il mondo degli arcade declinato nella realtà virtuale, nella mixed reality e nei simulatori. È un’area con device non ancora di uso comune, almeno per quanto concerne il gaming; il terzo ambiente, quello di cui siamo più orgogliosi e con cui abbiamo da poco completato il progetto di Villesse con la prospettiva di portarlo entro fine 2019 in altre città, è dedicato all’edutainment; si tratta di laboratori fisici e virtuali che permettono di avvicinare i bambini sopra i sei anni alle nuove tecnologie, per condividere in maniera innovativa contenuti digitali. È un approccio che coinvolge anche il mondo dell’arte”.
L’obiettivo principale è quello di introdurre un modo nuovo di intrattenere, tutto all’interno dell’esperienza di acquisto: prima i dispositivi vengono provati, ne vengono comprese le potenzialità e l’orizzonte di riferimento. “Il motivo è semplice: un’esperienza non gestita non è un’esperienza. Quelle che offre WeArena sono invece le condizioni ideali per provare tecnologie di questo tipo. Attraverso un’esperienza di qualità, va da sé si possa poi veicolare l’acquisto di un paio di scarponi o di sci ragionevolmente più adatti” continua l’amministratore delegato.
Per poter usufruire di tutto ciò è necessario pagare un biglietto, a un costo irrisorio, non più di 10 euro. Da gennaio, verrà proposto un biglietto Siae pay per use, facendo pagare il servizio a seconda del suo uso effettivo. Naturalmente a fronte di partnership specifiche l’ingresso potranno essere previste agevolazioni particolari, tutti a seconda dei casi.
Si stima che entro il prossimo anno saranno aperti almeno altri quattro centri: il primo di 4500 metri quadrati, in partnership con la Juventus e nell’area del “J Village”, in un edificio attiguo allo Stadium; il secondo, in una struttura stand alone nel centro di Milano; un altro, nel centro di Bologna e almeno uno fra Genova e Venezia.