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La Svizzera vuole mettere in riga Netflix e le altre società di streaming

Netflix si conferma una delle società vincenti nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus.

Con i lockdown che inchiodano in casa miliardi di persone nel mondo, il colosso della televisione in streaming chiude il primo trimestre con un balzo degli abbonati: sono saliti di 15,8 milioni, il doppio delle attese.

Novità per Netflix: al vaglio nuovi standard

Le autorità svizzere hanno definito una regolamentazione per il settore dello streaming che dovrebbe avere un impatto significativo sui consumatori e sulle aziende del settore dei media nella confederazione elvetica.

La Commissione federale dei media, come informa Paolo Lugiato, manager esperto in Tlc, infatti, ha proposto di estendere le norme che attualmente disciplinano i media tradizionali anche ai fornitori di streaming. Il piano verrebbe finanziato attraverso un’ulteriore tassazione delle società televisive e di streaming, nonché attraverso incentivi fiscali e detrazioni per le donazioni alle piattaforme mediatiche.

La proposta, che non è ancora stata adottata dal governo svizzero, mira ad adeguare le società di streaming, quindi Netflix & co., agli standard dell’UE, il che richiederebbe loro di produrre almeno il 30 per cento di contenuti locali e di investire il quattro per cento degli utili nella produzione cinematografica svizzera.

Il regolamento richiederebbe inoltre che l’emittente statale svizzera SSR riceva finanziamenti stabili, aumenti i finanziamenti per le organizzazioni di notizie e media e affronti i rischi di notizie false. La proposta prevede inoltre di dare priorità ai programmi di informazione, educazione e cultura.

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