Le frodi sono e continuano ad essere un argomento problematico per le aziende che vendono prodotti attraverso canali molteplici. Soprattutto per quanto riguarda l’e-commerce, dove il 4,09% degli ordini risulta essere fraudolento. Dalla fase di spedizione alla fatturazione fino addirittura a il furto d’identità, le tecniche fraudolente si sono evolute e l’impatto sulle entrate e sull’immagine del marchio può essere catastrofico. Per proteggersi, le aziende devono affidarsi principalmente alle piattaforme di gestione dei pagamenti, ma la mancanza di informazioni e dati disponibili lungo la catena del pagamento lascia aperte molte possibilità ai truffatori di nascondersi dietro il flusso delle transazioni e sfruttare la mancanza di comunicazione tra PSP, acquirer, ecc. …
Quindi, come possono i giganti dell’e-commerce, con elevati volumi di transazioni giornaliere, far fronte a questa minaccia?
Ecco alcuni consigli e informazioni utili da mettere in atto indipendentemente dal tipo di pagamento.
identifica il cliente all’origine di ogni transazione grazie ad una gestione ottimale dei dati di pagamento.
Per stabilire l’identità degli acquirenti, ci si può affidare ad algoritmi avanzati, ma anche analizzare il tipo dispositivo utilizzato, la rete o la persona stessa. Ad esempio, un truffatore utilizzerà un singolo indirizzo e-mail ma tenterà di usare decine di carte diverse o utilizzerà il copia e incolla per riempire le informazioni di pagamento. Identificare questi comportamenti grazie ai dati rende possibile bloccare questi profili.
Affina le impostazioni di gestione delle frodi in modo che corrispondano alle reali esigenze dell’azienda.
L’analisi dettagliata dei dati di pagamento insieme ad una fase di “test and learn” evita le frodi e riduce l’attrito con i clienti, che a seconda del settore hanno modi diversi di pagare o di comportarsi.
#3 Pensare locale, agire globale
Nel caso di una società che gestisce numerose transazioni internazionali, è necessario analizzare e impostare la gestione delle frodi per i diversi paesi, adattando la strategia alle differenze culturali che possono esistere. In effetti, una tecnica di prevenzione delle frodi potrebbe funzionare bene in un paese, ma risultare inadeguata per la clientela in un altro.
Limita i rischi automatizzandone la gestione
I controlli manuali richiedono molto tempo, il che può rappresentare una perdita di tempo quando devi essere agile e reattivo per portare a buon fine un pagamento. Ad esempio, le funzionalità di machine learning o l’intelligenza artificiale consentono di decidere in tempo reale se approva o rifiutare le transazioni, inviarle al sistema 3D Secure o archiviarle per la verifica manuale. Il 25% dei pagamenti in sospeso può essere così gestito automaticamente, liberando tempo e risorse. Oltre a ottimizzare la gestione delle frodi, questa pratica protegge meglio il cliente finale.
Trova il giusto equilibrio tra gestione delle frodi e conversione.
È essenziale proteggersi dalle frodi senza compromettere la fluidità dell’esperienza di pagamento degli acquirenti. Non sacrificare le relazioni con i clienti per la gestione della sicurezza, la perdita per la tua azienda potrebbe essere maggiore.
Case Study
Spotify, piattaforma leader nello streaming musicale, si avvale da tempo delle soluzioni di Adyen per la gestione dei pagamenti per poter superare questo problema. Il loro obiettivo era di distinguere tra transazioni rischiose e frodi vere e proprie. Infatti, rifiutare una transazione che non sia veramente fraudolenta a causa di un dubbio, può
portare ad un cliente frustrato che non tornerà più ad acquistare. Leggi come Spotify sia riuscito a prevenire le frodi grazie alla collaborazione con Adyen.
Assicurati di rimanere sempre informato sulle tecniche di prevenzione delle frodi sui software disponibili in continua evoluzione. Il prossimo momento chiave nel percorso della prevenzione delle frodi sarà il prossimo settembre quando il sistema 3D Secure 2.0 diventerà obbligatorio in tutta Europa.