Nel mondo aziendale, fissare obiettivi chiari è un metodo che garantisce l’ottenimento di risultati misurabili e duraturi. Vi sono diverse possibilità di raggiungimento dello stesso obiettivo, ma non tutte si dimostrano ugualmente efficaci. Se il framework SMART, piuttosto noto, ha rivoluzionato la pianificazione, oggi sempre più imprese scelgono di adottare il metodo SMARTER. Si tratta di un’evoluzione, più completa e dinamica. La si preferisce perché permette di definire obiettivi realistici, monitorabili e adattabili.
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Cosa significa SMARTER e perché è un’evoluzione dello SMART
Il metodo SMARTER nasce come estensione del famoso acronimo SMART, introdotto per aiutare manager e team a definire obiettivi più strutturati. Laddove SMART include le parole chiave specific, measurable, achievable, relevant e time-bound, cinque criteri fondamentali per evitare obiettivi vaghi, non realistici o irraggiungibili; l’acronimo SMARTER aggiunge due lettere altrettanto importanti: evaluated e reviewed. Questi elementi finali rendono il processo ciclico e migliorabile. Non basta fissare obiettivi, serve anche verificarli, valutarli lungo il percorso e, se necessario, rivederli. Questo approccio rispecchia meglio la realtà delle imprese moderne.
Il panorama, nel mondo del lavoro, è in continuo mutamento. Il costante monitoraggio aiuta a evitare rigidità che potrebbero bloccare l’innovazione. In questo senso, il metodo SMARTER non è solo più completo, ma anche più realistico e adatto alla complessità dei progetti attuali. È un’ottima base per introdurre metodologie più agili o supportare processi di innovation accounting. L’applicazione di sette criteri invece che di cinque consente di andare più a fondo nella definizione degli obiettivi.
I sette criteri del metodo SMARTER
Il metodo SMARTER si basa su cinque criteri fondamentali più due aggiuntivi. Ciascuno di essi, contribuisce a rendere gli obiettivi più solidi e orientati all’azione:
- Specific – l’obiettivo deve essere chiaro, specifico e dettagliato.
- Measurable – deve essere possibile misurare i progressi.
- Achievable – il processo deve essere realistico e realizzabile.
- Relevant – l’obiettivo va sempre tenuto in linea con la mission e le priorità.
- Time-bound – occorrono una scadenza o un orizzonte temporale di riferimento.
- Evaluated – tutto va valutato con regolarità.
- Reviewed – l’andamento si deve aggiornare in base a riscontri e feedback.
Abbiamo dedicato a ogni aggettivo un breve paragrafo, per spiegarne meglio le sfaccettature.
Specific
Un obiettivo generico è difficile da realizzare, e ancor di più da misurare. Per questo, il primo criterio del metodo SMARTER impone che l’obiettivo sia specifico. Occorre che appaia chiaro, dettagliato e ben definito a tutti. Deve rispondere a domande come: Cosa vogliamo ottenere? Chi è coinvolto? Dove si svolgerà? Quali risorse servono? Per esemplificare, dire dobbiamo aumentare la visibilità online è abbastanza vago. Meglio dire impegniamoci ad aumentare del 20% il traffico organico al sito web, nel prossimo trimestre. La specificità riduce l’ambiguità e facilita la comunicazione tra team.
Measurable
Un obiettivo che non si può misurare è molto difficile – spesso impossibile – da monitorare. Per questo, nel metodo SMARTER, ogni obiettivo deve essere misurabile. Significa che devono esistere indicatori, metriche, dati o KPI che permettano di valutare i progressi e sondare come stia andando l’attività.
Questa caratteristica non è trascurabile, occorre per l’analisi dei risultati nel tempo e l’alimentazione dei sistemi di innovation accounting, i quali basano le decisioni su evidenze e metriche non finanziarie, bensì di altro tipo, strettamente correlate all’innovazione. Sapere quanto si è vicini al traguardo permette di correggere la rotta in tempo utile, se qualcosa non funzionasse al meglio.
Achievable
L’ambizione è il sale della crescita, ma occorre realismo. Gli obiettivi del metodo SMARTER devono essere raggiungibili, dunque coerenti con le risorse disponibili, le competenze del team e i vincoli attuali. Un obiettivo troppo ambizioso può diventare demotivante. Uno realistico, invece, stimolerà inevitabilmente l’azione. Al fine di verificare se un obiettivo è raggiungibile, può essere utile suddividerlo in micro-traguardi intermedi. Generalmente, chi opera seguendo obiettivi SMARTER, valuta la fattibilità del raggiungimento degli intermediate targets con simulazioni, analisi storiche o benchmark di settore.
Relevant
Non tutti gli obiettivi sono ugualmente rilevanti. È essenziale che ogni traguardo sia allineato con la visione strategica dell’azienda, le sue priorità e i bisogni dei clienti. Un obiettivo, anche ben formulato, ma scollegato dalla mission, non ha in realtà alcun valore. La rilevanza si traduce in impatto. Ogni obiettivo dovrebbe contribuire a qualcosa di più ampio: ridurre i costi, migliorare l’esperienza utente, innovare l’offerta, penetrare un nuovo mercato e così via. Gli aspetti più rilevanti vanno definiti in fase di pianificazione.
Time-bound
Il tempo è un fattore determinante. Un obiettivo senza scadenza tende a rimanere nel limbo delle buone intenzioni e non diventare mai concreto. Per questo, il metodo SMART e lo SMARTER includono il criterio time-bound. Ogni obiettivo deve avere un termine entro cui essere raggiunto, una deadline da non trascurare. Stabilire scadenze aiuta a definire priorità, mantenere alta la motivazione e rendere più semplice il monitoraggio dei progressi. Inoltre, permette di pianificare meglio la gestione delle risorse.
Evaluated
La vera innovazione del metodo SMARTER inizia qui, in questo step. La valutazione periodica degli obiettivi è la vera novità. Non basta definire l’obiettivo per poi dimenticarsene. Serve rivederlo, capire se i progressi sono coerenti, analizzare eventuali ostacoli o deviazioni e prendere provvedimenti. Questa fase è troppo spesso trascurata dalle aziende che adottano il metodo SMART classico. La valutazione è però importante, specie nei contesti che abbiamo già preso d’esempio in precedenza, ovvero quelli dove si pratica innovation accounting. Al fine di legare obiettivi qualitativi a metriche sperimentali e processi iterativi, è necessario portare a termine un’evaluation.
Reviewed
La seconda innovazione del metodo SMARTER è il criterio reviewed. Si tratta della possibilità di aggiornare – o riformulare – un obiettivo in base ai feedback ricevuti, ai cambiamenti esterni o alle nuove priorità aziendali. Questo approccio agile è particolarmente utile nei progetti innovativi. Se il contesto può cambiare rapidamente, rivedere o ripensare un obiettivo non significa fallire, bensì adattarsi, in maniera strategica.

Come applicare il metodo SMARTER in azienda
Adottare il metodo SMARTER in azienda non richiede investimenti particolarmente esosi, ma è necessario un cambio di mentalità perché l’impostazione funzioni. Innanzitutto, occorre formare i team basandosi sulla differenza tra obiettivi vaghi e obiettivi strutturati. Questi ultimi sono quelli che dobbiamo ricercare. Superato questo gradino, si può introdurre il metodo nei piani trimestrali, nelle retrospettive aziendali o nei kickoff di progetto innovativo.
Un buon esercizio iniziale è trasformare obiettivi già esistenti in SMARTER targets. Non è complesso. Aggiungendo le componenti di valutazione e revisione, una strategia basata sul metodo SMART diviene SMARTER. Le aziende che adottano questo sistema lo integrano tipicamente con strumenti di project management, CRM o software di innovation accounting. La realizzazione di un simile ecosistema coeso tra obiettivi, metriche e risultati, è benzina per alimentare il fuoco della solidità aziendale.
Esempi per team, reparti o progetti
Nella pratica, vediamo tre casi tipo nei quali è possibile formulare obiettivi secondo il metodo SMARTER:
- reparto marketing: si può proporre di aumentare il tasso di conversione delle landing page del 15% entro 3 mesi. Per tenere traccia di come stia andando, si valutino settimanalmente i dati e si riveda la strategia di contenuti, senza aver timore di servirsi, specie in avvio, di A/B test.
- Vendite e sales: ci si dia l’obiettivo di ridurre il ciclo medio di vendita da 30 a 20 giorni, entro il quarto trimestre Q4, con valutazioni mensili e aggiornamenti delle tecniche di nurturing.
- Customer support e assistenza post-vendita: si promuovano sforzi per portare la soddisfazione clienti al 90%, entro sei mesi da oggi, tramite valutazioni mensili del Net Promoter Score e revisione delle procedure in base ai feedback ricevuti di 30 giorni in 30 giorni.
In tutti questi casi, il metodo SMARTER consente una gestione più dinamica e strategica degli obiettivi. Naturalmente, si tratta di casistiche non traslabili su ogni realtà aziendale ma che danno una chiara idea di cosa si intenda per obiettivo SMARTER.
Obiettivi chiari, misurati e rivisti
Il metodo SMARTER aiuta le aziende a uscire dalla logica degli obiettivi imposti e poco motivanti. Ribalta la prospettiva e amplia il potenziale delle strategie SMART, promuovendo una cultura del risultato basata su chiarezza, misurabilità e revisione continua. È un modello adatto sia alle grandi aziende che alle PMI e ben si integra con strumenti di innovation accounting e approcci lean. Questi mirano a eliminare ogni spreco per massimizzare il valore del prodotto – o servizio, naturalmente – proposto.
In un contesto di mercato incerto, la capacità di adattare e misurare ciò che conta diventa un vantaggio competitivo. Il metodo SMARTER offre la flessibilità necessaria a compiere questo passo laterale.