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PrestaShop Day Online: Roberto Liscia illustra prospettive e scenari del mercato eCommerce in Italia

PrestaShop Day Online: Roberto Liscia illustra prospettive e scenari del mercato eCommerce in Italia

Questa mattina, in occasione del PrestaShop Day Online, l’evento virtuale di riferimento per i professionisti del mercato digitale organizzato da PrestaShop, è intervenuto Roberto Liscia, Presidente del Consorzio Netcomm, che in un talk con Luca Mastroianni, Head of International di PrestaShop, ha esplorato lo stato dell’arte del settore ecommerce nel nostro Paese.

Le vendite online hanno vissuto un boom senza precedenti in Italia durante la pandemia, ma se torniamo un momento a osservare il mercato prima lockdown, la penetrazione ecommerce sul retail non si avvicinava minimamente alla media europea. In Italia venivano spese circa 6-7 euro su 100, contro una media di 15-20 euro su 100 spesi in altri mercati come Inghilterra o Francia.

Fattori che penalizzano l’Italia

Ma quali sono le cause di questo ritardo del nostro Paese, seppur il settore ecommerce abbia vissuto un periodo di crescita positiva anche prima della pandemia? Liscia ha elencato una serie di motivazioni che spiegano questo gap.

Il primo ostacolo, secondo il presidente di Netcomm, è da ricercarsi nel sistema distributivo. La logistica italiana si contraddistingue come quella che ha più reti in assoluto, un sistema forte e radicato, che si è voluto quasi “preservare” dall’avvento di un canale considerato da alternativo e non complementare.

Tra gli altri fattori penalizzanti, vi è naturalmente anche una mancanza di cultura tecnologica. Storicamente, le imprese italiane sono più focalizzate sull’innovazione di prodotto piuttosto che su quella dei processi, fattore che sicuramente ha contribuito ad accrescere il valore del Made in Italy, ma ha comportato una più scarsa digitalizzazione dei processi interaziendali e il formarsi di un tessuto imprenditoriale fatto per lo più da attori di piccole dimensioni.

Nondimeno, impossibile non citare il problema dell’anagrafica “siamo un paese vecchio e con un basso livello di alfabetizzazione e questo è senza dubbio un altro ostacolo. Queste caratteristiche sono quelle che hanno impedito la nascita di veri giganti dell’ecommerce italiani. Fatta eccezione per Yoox, infatti, non abbiamo altre imprese definibili come dei colossi, che abbiano assaporato la dimensione della scalabilità a livello mondiale”. Quest’ultima, infatti, sottolinea ancora Liscia, è un obiettivo che solo il digitale può aiutare a raggiungere.

Non solo ecommerce

Il cosidetto “boom di digitalizzazione” che si è vissuto nel nostro Paese come risposta alla pandemia, ha fatto crescere i consumatori online di 2 milioni di unità (stime Netcomm) portando il numero totale da 27 a 29 milioni.

Di questi, il 36% ha dichiarato che continuerà a fare acquisti online anche quando le cose torneranno alla normalità e si prevede una crescita di tutto il settore del 26%. Ma, come precisa ancora il presidente del consorzio, parlare di clienti ecommerce è riduttivo, in quanto il consumatore presta sempre meno attenzione a quale canale utilizzare, il suo interesse unico è di soddisfare una sua necessità e vuole poter prendere in considerazione tutti i canali senza soluzione di continuità, canali che considera complementari tra loro.

A questo le imprese devono dare una risposta, si tratta di un cambiamento che implica grandi investimenti non solo nell’innovazione di business ma anche e soprattutto in termini di omnicanalità. Per farlo, dobbiamo compiere un ulteriore passo indietro e guardare alle competenze, ciò che ancora scarseggia in Italia, infatti, sono le figure professionali preparate per le nuove esigenze che il digitale impone, un tassello fondamentale per fare innovazione e per dare una svolta alla cultura aziendale

Si potrebbe dire, dunque, che eCommerce oggi sia quasi un termine obsoleto, che non può più essere posto in antitesi con il commercio fisico, ma considerato al contrario una forma di “everywhere commerce”.

Qual è il ruolo di Netcomm?

Nato 15 anni fa come hub di conoscenze e con l’obiettivo di unire le aziende del settore (oggi oltre 400) Netcomm è un tramite per lo scambio di prezioso know how, un vero e proprio acceleratore del processo d’innovazione del settore nel nostro Paese.

Infatti, oltre a fare formazione, Netcomm effettua ricerche di mercato, pubblica libri bianchi e organizza gruppi di lavoro ed eventi dove divulgare la conoscenza condivisa tra imprese. Di recente, Liscia è stato fautore anche di un’iniziativa a livello internazionale (che coinvolge al momento 23 Paesi) che mira invece a contribuire alla gestione dei cambiamenti a livello normativo e aiutare le imprese a competere nel panorama internazionale