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Zara chiude 1.200 negozi e scommette sull’ecommerce

Il colosso del fast fashion Zara ha annunciato la chiusura di 1.200 punti vendita in tutto il mondo a causa degli effetti del coronavirus. Dopo il crollo delle vendite di oltre il 44% per 3,3 miliardi di euro di perdite tra il 1° febbraio e il 30 aprile nel periodo della chiusura imposta dalla pandemia, con un concomitante aumento dei margini dal canale online, l’azienda ha deciso di scommettere sull’ecommerce e spostare un maggior numero di investimenti nel comparto delle vendite online.

Zara punta all’ecommerce

Per Zara gli acquisti online sono aumentati del 50% su base annua nel trimestre e del 95% su base annua ad aprile per questo punta molto alla crescita del canale ecommerce sul quale intende investire 2,7 miliardi di euro.

Il gruppo che detiene il marchio, Inditex, al quale appartengono anche i marchi Bershka, Pull & Bear e Massimo Dutti, controllato dal suo fondatore Amancio Ortega, ha annunciato che la misura interesserà soprattutto i negozi più piccoli in Europa e Asia, ma ha assicurato che non ci saranno licenziamenti di massa, poiché il personale verrà smistato in altre strutture e verranno creati nuovi ruoli per la gestione ecommerce. I negozi più grandi fungeranno da hub di distribuzione per le vendite online. Il numero totale di negozi di proprietà di Inditex scenderà da da 7.412 a circa 6.800 dopo la riorganizzazione, tuttavia verrà compensata con l’apertura di 450 nuovi negozi.

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