
Stripe, la piattaforma esterna per pagamenti online, attraverso la quale si possono effettuare anche pagamenti con bancomat, carta ricaricabile o carta di credito, ha dichiarato di voler accelerare la propria espansione internazionale, promuovendo lo sviluppo dei prodotti con un nuovo round di finanziamento.
I progetti di ulteriore crescita puntano allo sviluppo di tre aree chiave, ovvero l’espansione della propria portata internazionale, l’accrescimento della propria rete di pagamenti e di tesoreria a livello globale ( al fine di consentire alle aziende di trasferire denaro in modo rapido, affidabile e programmatico) e continuare a realizzare le proprie funzionalità per l’impresa e per le operations, in un momento in cui le grandi aziende scelgono sempre più la piattaforma Stripe.
Obiettivo? Espansione della copertura globale
Attualmente, nonostante l’ecommerce sia scelto e praticato da molte più persone tra clientela e merchant, i dati parlano chiaro: solo il 3% del commercio globale avviene online, ma le previsioni sono ottimiste: questo mercato raggiungerà i 4.000 miliardi di dollari entro il 2020.
I mercati in espansione, tra quelli più interessanti comprenderanno le aree del Sud-est asiatico dell’India, paesi che avranno accesso ad Internet solo nei prossimi tre anni. Per questo rappresentano una risorsa da sfruttare visto che si tratta di circa 500 milioni di persone.
Stripe è già una potenza internazionale: presente in 25 mercati, dopo essere stata lanciata negli ultimi anni a Hong Kong, Singapore, Giappone, Nuova Zelanda, Germania, Paesi Bassi e Scandinavia, ad oggi coltiva progetti pilota anche in India, Messico e Brasile ed ha in programma di lanciare anche l’apertura di un nuovo hub di ingegneria a Singapore per soddisfare al meglio le esigenze specifiche dei clienti che si trovano nell’area Asia-Pacifico. Tra questi Grab, Mobike, Homage e Carousell.
Il CEO e co-fondatore di Stripe, Patrick Collison, ha dichiarato in proposito: ”Crediamo nella contingenza del progresso, in quanto una migliore infrastruttura per i pagamenti globali aumenterà la produzione economica, incoraggerà l’imprenditorialità e aiuterà le start up a competere con gli operatori storici. Portando Stripe in più mercati e sviluppando le nostre capacità per aziende di tutte le dimensioni, speriamo di accelerare l’innovazione in tutto il mondo”. L’innovazione al servizio della società, al servizio della persona, non importa in quale parte del mondo si trovi.
Nuovo stack di software e ampliamento dei servizi integrati
La nostra missione è incrementare il PIL di Internet, questo si legge a chiare lettere sul sito di Stripe ed è quello che dichiara Jordan McKee, Research Director di 451 Research:
“Fin dai suoi primi giorni, Stripe ha ricercato la differenziazione attraverso la sua facilità di implementazione e il suo ritmo di innovazione”.
Lo scorso anno sono usciti Stripe Issuing, Stripe Terminal e Radar for Fraud Teams, con il risultato che Stripe è diventata una piattaforma di pagamenti integrata, appositamente progettata per essere utilizzata dalle startup come dalle grandi imprese.
Adesso, la società ha deciso di specializzarsi ulteriormente e gestire 3 aree importanti a livello tecnologico:
funzionalità avanzate di pagamento, come il supporto di metodi di pagamento alternativi, ACH, addebiti bancari e portafogli digitali; la conservazione delle integrazioni dirette con le principali reti di carte; il collegamento alle reti bancarie regionali; l’offerta di pagamenti istantanei tramite carte di debito per venditori di terze parti su marketplace o piattaforme; e altro ancora.
Gestione delle entrate, che consente agli utenti di trasferire denaro in ogni modalità per aumentare le entrate principali, ad esempio riducendo al minimo il tasso di declino e completando transazioni in valuta locale.
Operazioni globali, che prevedono il sostegno delle imprese in tutto il mondo, eliminando gli ostacoli che si presentano tra diverse lingue, organismi di regolamentazione, valute estere e pagamenti transfrontalieri.
Stripe si sta quindi muovendo per risolvere i molteplici problemi che le aziende online devono affrontare, dalla costituzione della società all’emissione di carte di credito.
Quest’anno ha lanciato prodotti per prevenire le frodi (Radar 2.0), per emettere carte di credito virtuali e fisiche (Issuing), per effettuare pagamenti di persona (Terminal) e prodotti dedicati ai servizi in abbonamento (Billing), arrivando a distribuire 3.200 nuove versioni della sua API principale nell’ultimo anno.
Stripe sta lentamente arrivando a ricoprire una posizione di leadership nel proprio settore, soprattutto dopo aver agganciato nuovi clienti come Google, Booking.com, Spotify e Uber e puntando su un target sempre più vasto. Inoltre, ha voluto pubblicare il proprio Programma Partner per app e servizi di terze parti e presto pubblicherà la sua prima offerta di Supporto Premium.
Gli investitori di Stripe? Tra i già noti Andreessen Horowitz, Kleiner Perkins, Khosla Ventures, General Catalyst e Thrive Capital anche DST Global, Tiger Global Management e Sequoia.