Vai al contenuto

Carrello abbandonato: come incrementare le vendite

Ogni ecommerce segue la propria stagione. Aziende o privati riescono a vendere in certi periodi dell’anno piuttosto che altri. Questo a seconda ovviamente della propria specializzazione. Una costante che però tutti quanti a fasi più o meno alterne riscontrano è il rischio del cosiddetto carrello abbandonato. Ma cosa significa precisamente?

Vi sarà capitato spesso, da acquirenti, di selezionare su un sito diversi prodotti. Decisi inizialmente a volerli comprare tutti. Ma poi all’ultimo avete rinunciato a procedere con l’acquisto, abbandonando direttamente la pagina. Le cause finora accertate di questa procedura possono essere molteplici. 

Fra le più importanti troviamo il costo eccessivo del servizio di spedizione, scoperto solo al momento del check out. Oppure la poca chiarezza sulle politiche di reso. O ancora le modalità particolarmente complesse di iscrizione al sito. O banalmente, il cliente utilizza il carrello come pura e semplice wishlist. Dimenticandosene poi del tutto dopo poco tempo.

Intenzioni di acquisto rimaste in sospeso, check out complicati. Costi imprevisti, politiche di gestione poco affidabili. Tempi di attesa lunghi al momento del check out. Sono tutti fattori a cui dovrai prestare necessariamente attenzione. Se vorrai gestire al meglio la tua attività di ecommerce. 

Migliorare sotto questi aspetti agevolerà di molto la crescita della tua affidabilità e credibilità. Oltre a diventare un fattore di distinzione rispetto alla concorrenza. Di conseguenza ti suggeriamo di approfondire di seguito questo fenomeno. E di non prenderlo mai sottogamba in nessun momento se vuoi avere successo nel tuo business.

Ecco quando preoccuparti del carrello abbandonato

Ecommerce e carrello abbandonato, ecco quando devi preoccuparti

Bisogna ammettere che non è del tutto immediato capire quando preoccuparsi di un carrello abbandonato. Per te che magari gestisci un’attività di ecommerce da privato magari è opportuno prestare subito attenzione. Anche se il fenomeno ti sembra occasionale.

In questo caso il consiglio migliore che ti diamo è quello di realizzare ciclicamente un calcolo del tasso di abbandono. I dati di riferimento saranno essenzialmente due. Il numero di carrelli realizzati dai tuoi clienti. E quello totale delle vendite. Dividi il secondo dato per il secondo e poi moltiplica il risultato per 100. 

Quello che otterrai sarà la percentuale effettiva di tutte le transazioni andate a buon fine nell’arco temporale considerato. La percentuale in avanzo rispecchierà invece il totale di tutte le conversioni interrotte. Facciamo un rapido esempio.

Nel mese di Giugno hai contato 350 carrelli totali, 90 dei quali si sono trasformati in acquisti. Calcolo: (90:350)x 100= 25,7% di conversioni andate a buon fine. 100-25,7= 74% è il tasso di carrelli abbandonati.   

Abbiamo individuato in precedenza quali sono le cause più comuni di un carrello abbandonato. E ora siamo in grado anche di ricorrere a un semplice calcolo utile a farci risparmiare sulle tempistiche di intervento.

Non ci resta che segnalare alcune best practices utili a salvare e addirittura incrementare le vendite del tuo ecommerce.

Ecco alcuni consigli per evitare il carrello abbandonato

Carrello abbandonato, ecco le soluzioni per migliorare il check out delle tue vendite

Un fattore spesso poco considerato in una compravendita online sono i tempi di attesa. In particolare per quello che riguarda la pagina di check out. Più i tempi di caricamento saranno lunghi e più alta sarà la probabilità di carrello abbandonato. Il dubbio sull’effettiva volontà di acquisto di un cliente infatti è sempre in agguato.

Il consiglio pertanto è quello di rendere il più snella possibile l’esperienza di compravendita. Alleggerendo per esempio tutti gli aspetti grafici del tuo sito. E riducendo le azioni da svolgere in fase di check out a un massimo di tre. Importante sarà agire anche sulle piattaforme mobile, le più utilizzate anche nell’ecommerce.

Un secondo spunto interessante è quello di permettere ai tuoi clienti di comprare senza registrarsi per forza alla tua pagina. Spesso infatti l’idea di dover improvvisamente inserire i propri dati personali può dissuadere dal portare a compimento l’acquisto. Soprattutto se accade nelle fasi finali.

Consenti quindi a chiunque di poter passare dal tuo negozio online e poter interagire come semplice “ospite”.

Consenti poi di poter contare su molteplici forme di pagamento. Maggiori è il numero e più alta sarà la probabilità che il processo di compravendita vada a buon fine. Carta, contrassegno o bonifico, l’importante è che ogni metodo risulti sicuro e affidabile.

Inoltre, cerca di mantenere i costi di spedizione bassi. Se addirittura hai modo di ricorrere alla formula gratuita hai fatto jackpot. Il cliente sarà naturalmente incentivato ad aumentare il numero dei suoi acquisti. 

Altre due soluzioni importanti sono la chiarezza circa le politiche di restituzione della merce e la certificazione di qualità. Sono entrambi sinonimi di garanzia per chi si troverà a passare dal tuo sito per la prima volta. 

E come ultima formula strategica utile a scongiurare il rischio di carrello abbandonato e incrementare persino le vendite troviamo l’email marketing. Utilizzando appositi software è infatti possibile recuperare i carrelli lasciati in sospeso. E da qui programmare una serie di messaggi da inviare tramite posta elettronica ai clienti. Questa si è rivelata nel tempo la best practices in assoluto per persuadere gli acquirenti indecisi e/o smemorati.  

Argomenti