Molti osservatori del settore considerano l’incursione di Amazon nel calcio inglese come un test, simile a quelli realizzati negli Stati Uniti con NFL Thursday Night Football Games, per spingere i telespettatori ad abbonarsi al servizio Prime, che nel Regno Unito costa 7,99 sterline al mese (36 euro l’anno in Italia)
Amazon stima che un top-match attirerà un pubblico di oltre 1 milione di telespettatori, 500.000 per una partita di livello inferiore. La scorsa stagione Sky ha trasmesso 16 partite in diretta con un pubblico medio di oltre 2 milioni, mentre BT Sport ha registrato il record di 1,7 milioni per una singola partita: quasi la metà (46%) dei tifosi della Premier League non ha un abbonamento a nessuno dei due pacchetti sportivi fino a ieri disponibili.
Gli abbonati di Amazon Prime che guardano le partite di Premier League hanno meno di 34 anni, un reddito familiare relativamente alto e vivono in famiglie con bambini. Per gli inserzionisti si tratta di un pubblico attraente che potrebbe giustificare prezzi degli spot elevati.
Non basta.
Chi investe pubblicitariamente su Prime Video potrà avere accesso a metriche quali le visualizzazioni dei prodotti su Amazon e il numero delle search e delle vendite generate dagli abbonati che hanno visto gli annunci in diretta. “Stiamo aspettando con il fiato sospeso per vedere quali informazioni otterremo da Amazon” dice Richard Kirk, UK managing partner di Zenith.
Resta da vedere se la qualità delle telecronache Amazon corrisponderà a quella di Sky e BT Sport. Gli uomini di Jeff Bezos hanno assemblato un team di volti noti e apprezzati, tra cui l’ex attaccante dell’Arsenal Thierry Henry, l’ex coach dell’Inghilterra Harry Redknapp e la leggenda del Manchester United Peter Schmeichel, utulizzati anche come testimonial per la campagna di lancio.
Ma il vero punto chiave sarà la qualità trasmissiva ossia la stabilità del segnale dopo le defaillances patite l’anno scorso con le dirette degli U.S. Open proprio nel Regno Unito. “La cosa più importante che Amazon possa offrire la stessa copertura che gli spettatori possono aspettarsi da un’emittente tradizionale”, ha commentato, infatti, Misha Sher, global vice president di Mediacom.