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Come scegliere la musica giusta in negozio

Scegliere la musica giusta: la puntina di un giradischi

Difficilmente da quanto forse potresti pensare, scegliere la musica giusta per il tuo negozio non è solo una questione di gusto personale. Il sottofondo, infatti, può essere una vera e propria leva di marketing.

La musica d’ambiente influisce sensibilmente su quello che sarà il comportamento dell’acquirente. Da essa dipendono sia il tempo di permanenza dei clienti, sia la loro percezione del brand. Studiare le melodie in modo strategico può trasformare una semplice visita in un’esperienza sensoriale, coerente e memorabile. Non sottovalutare questo aspetto.

L’importanza della musica d’ambiente nel retail: influenza su umore e acquisti

Nel mondo retail, scegliere la musica giusta è una componente essenziale dell’esperienza d’acquisto. Diversi studi di marketing sensoriale dimostrano che essa influenza, in modo significativo, l’umore dei clienti; il ritmo e l’attenzione con cui si muovono nel punto vendita e persino la propensione a spendere di più o di meno.

Un ambiente sonoro coerente con l’identità del negozio contribuisce a creare un’atmosfera piacevole e riconoscibile. Dedicare attenzione al sottofondo significa favorire un legame emotivo tra cliente e brand. Una musica troppo veloce può indurre a un comportamento più impulsivo e veloce. Un ritmo lento, invece, incoraggia alla calma esplorazione degli scaffali e aumenta il tempo medio di permanenza. Scegliere la musica giusta influisce profondamente sul benessere del personale. Un sottofondo armonico migliora la concentrazione e riduce lo stress, contribuendo a un ambiente lavorativo più positivo.

La colonna sonora del punto vendita, dunque, non è certo un dettaglio marginale, bensì un elemento strategico che può differenziare il tuo negozio e contribuire alla fidelizzazione dell’acquirente.

Come la musica influenza l’umore e il comportamento d’acquisto

Il cervello umano reagisce in modo molto veloce, pressochè immediato, agli stimoli sonori. La musica può evocare emozioni, ricordi e sensazioni. Questi elementi guidano, inconsciamente, le decisioni di acquisto. È per questo che scegliere la musica giusta significa influenzare non solo l’esperienza estetica, ma anche – e forse soprattutto – quella psicologica.

Musiche ritmate e allegre stimolano energia e curiosità. Sono dunque adatte a favorire acquisti d’impulso. Queste sonorità sono perfette per negozi di abbigliamento giovanile o sportivo, nonché per punti vendita che si rivolgono a questa clientela. Brani più lenti e rilassanti, invece, trasmettono calma e raffinatezza. Si dimostrano molto più indicati a boutique o profumerie. Anche il volume ha un impatto diretto sul comportamento. Una musica troppo alta può generare stress, e dunque infastidire. Una troppo bassa può rendere l’ambiente impersonale, quindi non incidere affatto sulle scelte d’acquisto, se non per inibirle.

La chiave è trovare un equilibrio che accompagni il cliente nel percorso d’acquisto, senza mai sovrastarlo. Potrebbe essere necessario fare più tentativi e chiedere pareri a conoscenti o clienti di cui ti fidi, perché non è sempre facile testare il polso degli avventori, su questo aspetto. Difficilmente si lamenteranno esplicitamente o faranno complimenti per la playlist scelta.

5 fattori da considerare per scegliere la musica giusta

Al fine di scegliere la playlist più adeguata al tuo negozio non ti basterà selezionare canzoni belle. Non solo perché l’aggettivo è estremamente soggettivo, quando si parla di musica, dal momento che ognuno ha gusti personali a riguardo, ma anche perché si tratta di una importante leva di marketing. Farai meglio a sviluppare una strategia basata su 5 fattori fondamentali:

  • il tuo target di clientela privilegiato;
  • l’identità del brand e il suo posizionamento;
  • gli obiettivi che vuoi raggiungere in termini di comportamento del cliente;
  • il momento della giornata e l’affluenza abituale;
  • la qualità del tuo impianto audio e il corretto volume per la dimensione del punto vendita.

Ognuno di questi aspetti gioca un ruolo e inciderà direttamente sull’esperienza del cliente, oltre che sul modo in cui percepisce il tuo marchio e ci si relaziona.

1. Scegliere la musica giusta in base al target di clientela: età, stile di vita e valori

La prima regola per scegliere la musica giusta è conoscere bene il proprio pubblico. Età, interessi, abitudini e valori influenzano fortemente il tipo di musica che risulta più gradita. Un negozio frequentato da under 30 potrebbe puntare su generi pop, indie o elettronici, che sono tendenzialmente tra le sonorità preferite dai giovani, mentre uno orientato a una clientela più matura dovrebbe optare per jazz, soul o classici internazionali, esattamente per lo stesso motivo.

Analizzare il profilo del cliente ideale aiuta a creare un’esperienza coerente: la musica deve rispecchiare non solo i gusti del target, ma anche le sue aspettative emotive. Se il tuo pubblico cerca energia e dinamismo, il ritmo sarà un alleato. Qualora invece desiderasse relax e accoglienza, la scelta farebbe bene a cadere su melodie più morbide. Il suono veicola emozioni ed è necessario andare a toccare le corde emotive più significative per chi sia in target con i prodotti e/o i servizi offerti.

2. L’identità del brand e il posizionamento desiderato

Puoi considerare la musica come parte integrante dell’immagine del brand. Un marchio elegante e minimalista non può certo avere la stessa colonna sonora di un negozio streetwear, o commetterebbe l’errore di tenere un tono di voce sbagliato. Scegliere la musica giusta significa tradurre in suoni i valori del brand: esclusività, dinamismo, sostenibilità, tradizione o qualunque essi siano.

Facciamo un esempio concreto per chiarire il concetto: un negozio eco-friendly potrebbe usare brani acustici e naturali per comunicare autenticità e far risuonare la sua visione del presente e del futuro. Un brand di lusso, invece, potrebbe optare per la musica classica, o delle sonorità lounge, al fine di evocare raffinatezza. La coerenza tra suono e identità rafforza la percezione del marchio e contribuisce a creare una memoria sensoriale che resta impressa a lungo nella mente del cliente.

3. Gli obiettivi da raggiungere: relax, energia, acquisto d’impulso e permanenza

Ogni obiettivo che ti dai richiede una strategia musicale specifica. Se il tuo scopo è prolungare la permanenza nel punto vendita, scegliere la musica giusta significa optare per ritmi più lenti e atmosfere rilassate, che invitino a rallentare e a prendersi più tempo per la visita del punto vendita. Se invece vuoi stimolare l’acquisto d’impulso, servono brani energici e positivi, perché dovrai toccare le corde opposte.

Per ambienti che puntino al relax — come potrebbero essere librerie o centri benessere — la musica ambient, o quella strumentale, sono l’ideale. In contesti più dinamici, quali negozi di abbigliamento sportivo, funziona invece meglio una selezione uptempo, che trasmetta gioia ed entusiasmo. Definire a monte gli obiettivi ti aiuterà a mantenere la coerenza e misurare l’impatto della musica sui comportamenti d’acquisto.

4. Scegliere la musica giusta per il momento della giornata e l’affluenza prevista

Indipendentemente dalla playlist sulla quale ricadrà la tua scelta, tieni a mente che la musica non deve mai essere statica. Fai particolarmente attenzione alle fasce orarie e all’affluenza della clientela. Nei momenti più affollati, è necessario stimolare sensazioni ben precise. In mattinata, quando l’affluenza è generalmente minore, è consigliabile un sottofondo soft, adatto a creare un’atmosfera accogliente. Nel pomeriggio, o durante le ore di punta, è invece preferibile una playlist più vivace, che si mantenga in linea con l’energia del momento e ne stimoli l’incremento.

Anche i weekend, o i periodi di saldi, possono richiedere una colonna sonora diversa. In questi frangenti è importante accompagnare l’intensità del traffico, oltre che lo stato d’animo dei visitatori. La musica deve respirare insieme al negozio, per così dire, cambiando ritmo al variare del flusso delle persone.

5. L’importanza del volume e della qualità dell’impianto audio

Un suono limpido, e ben calibrato, è essenziale per valorizzare la tua playlist. Anche la migliore selezione musicale può risultare fastidiosa, se l’audio dovesse essere distorto o mal bilanciato.
Scegliere la musica giusta significa necessariamente investire in un impianto di qualità, affinché sia possibile diffonderla a dovere. Per riuscirci, occorre naturalmente anche curare la distribuzione dei diffusori nel punto vendita. Il volume deve essere sufficiente per essere percepito, ma mai invadente. L’obiettivo è creare un’atmosfera immersiva e piacevole. Il cliente deve sentirsi a proprio agio ed essere libero di muoversi senza distrazioni, ma comunque cullato.

Generi musicali adatti a diverse tipologie di negozio: alcuni esempi pratici

Ogni settore ha la sua colonna sonora ideale. Nei paragrafi precedenti abbiamo già indicato alcuni generi che ci sembrano più adatti per determinati business. In queste righe, offriamo alcuni esempi per scegliere la musica giusta, in base al tipo di attività e all’ambito che copre:

  • abbigliamento giovanile. Punta sulla musica pop, dance, indie e sull’hip-hop moderno. Devi trasmettere energia e dinamismo;
  • boutique di lusso. Il jazz, le sonorità soul, il chill-out o la musica classica possono evocare eleganza e raffinatezza. Con tutta probabilità, la tua clientela starà ricercando queste sensazioni;
  • bar e caffetterie. In questo caso, insegui e stimola relax e tranquillità. Puoi farlo grazie all’acustica, alla bossa nova o al pop soft;
  • in una libreria o in un concept store, è bene optare per una colonna sonora strumentale o un ritmo ambient, così da favorire la concentrazione di chi entri;
  • Nei centri benessere, nelle parrucchierie e nei saloni estetici, si deve creare un atmosfera informale e rilassata, leggermente meno che all’interno di un bar ma che vada comunque a toccare quelle stesse corde. Puoi optare per lounge e/o smooth jazz.

L’accorpamento dei generi in questo elenco non è stato fatto affinché le attività si uniformino, piuttosto per far sì che trovino una firma sonora distintiva, capace di rendere il negozio riconoscibile e metterlo in condizione di creare un proprio stile musicale che lo caratterizzi e identifichi.

Licenze SIAE e alternative legali per la musica in negozio: cosa devi sapere

Diffondere musica in un luogo aperto al pubblico richiede il rispetto delle licenze SIAE. La normativa è piuttosto chiara su questo aspetto e non rispettarla porterà, inevitabilmente, a essere passibili di sanzione. Pagando il compenso annuale previsto, ottieni l’autorizzazione a utilizzare brani coperti da diritto d’autore. L’importo varia, in base alla superficie del locale e al tipo di attività, ma la licenza ti consentirà di far ascoltare tutti i brani coperti da diritto d’autore, dunque la totalità delle composizioni trasmesse in radio o sulle piattaforme di streaming.

In alternativa, se vuoi evitare questa spesa o orientarti su una alternativa originale, puoi scegliere musica royalty-free, o con licenza commerciale, attraverso piattaforme quali Soundreef, Jamendo o Epidemic Sound. Tutte e tre offrono cataloghi ampi e aggiornati, liberi dai contributi SIAE tradizionali. Questa decisione ti darà l’opportunità di trasmettere canzoni sconosciute ai più e contribuirà a enfatizzare l’unicità del tuo punto vendita.

Rispettare la normativa, oltre a evitarti sanzioni, dimostrerà anche professionalità e rispetto per gli artisti. Se vuoi scegliere la musica giusta, fallo in modo legale e consapevole. Trasparenza e legalità garantiranno un’esperienza piacevole a tutti, a cominciare da te stesso. Sarai più tranquillo e meno preoccupato di essere scoperto e multato. Non solo. Avrai anche maggiore libertà nella tua selezione musicale, potendo attingere sia da musica protetta da copyright che da quella libera.

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